Cinquantanove.

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Nashy💕: Buon Natale bella!

Un sorriso mi comparve sul volto. Erano le 15:00 e non avevo la voglia e il coraggio di presentarmi di nuovo a tavola con i miei parenti.

Ero scappata via appena mia nonna mi aveva fatto la fatidica domanda, a cui ero pronta a rispondere, fino al giorno prima.

"Sì, nonna, e si chiama Shawn Mendes." Avrei solennemente pronunciato, facendole vedere le sue foto, le nostre foto.

Ma non potevo. Perché il ragazzo non ce l'avevo più.
Così scoppiai a piangere a tavola e scappai in camera mia.

Io: Grazie Nash, grazie davvero. Anche a te

Per fortuna c'era Nash, il mio migliore amico a distanza, in un certo senso.
Mi stava sempre accanto con messaggi, chiamate, videochiamate.
Era fantastico.

Nashy💕: Posso chiamarti?
Io: Certo.

In realtà non volevo.
Avrebbe sentito la mia voce smorzata dal pianto, distrutta.

Così, in quei pochi secondi che avevo prima che il mio telefono iniziasse a suonare, cercai di soffiarmi il naso e di tornare il più normale possibile.

Eccola là, la suoneria che non avevo ancora cambiato: Something Big.
Mi piaceva così tanto, nonostante fosse relativamente vecchia come canzone.

Mi tornarono gli occhi lucidi, ma cercai di soffocare le lacrime.

"Nash!"
"Ciao piccola!"
"Tutto bene lì?"
"Oh sì, Hayes e Cameron ti salutano."
"Salutameli, allora." Abbozzai un sorriso.

"Ehi piccola." Era Cameron.
"Ciao Cam."
"Che hai?"
"Niente, perché?"
"Perché hai pianto."
"No."
"Si sente dalla tua voce."

Non capivo come era riuscito a sentirlo, nonostante fossimo al telefono e la mia voce gli arrivava storpiata e metallica.

"Passerà."
"No. Ora mi dici cosa hai." Scandì.
"Niente, dai, goditi il Natale."
"Farà schifo se so che tu sei triste."

Tenero.
Volevo abbracciarlo.

"Sto bene, tranquillo."
"È colpa di Shawn. Me lo sento."

E a quel nome i miei occhi esplosero.
Le lacrime iniziarono a scorrere come se non ci fosse un domani, prosciugandomi completamente l'interno.

"Dio, che coglione." Sbuffò lui.
"Se fossi la mia ragazza non ti lascerei mai, nonostante tu sia in Italia o da qualsiasi altra parte. Tredici ore di aereo non ostacolerebbero mai i miei sentimenti. Che poi, francamente, una come te non esiste. Così bella, perfetta, sincera. Insomma, se fossi la mia ragazza non ti lascerei mai da sola, a costo di chiamarti ogni secondo o di trasferirmi in Italia."

Le lacrime si bloccarono a quelle parole. Per un istante il mio cuore riprese a battere regolarmente, forte.

"...O se la mia ragazza fosse simile a te." Fece una sonora risata.
Era evidentemente in imbarazzo.
Non ne aveva motivo. Aveva detto una delle cose più carine che qualcuno mi avesse mai detto.

"Cameron. Grazie. Sei così carino."
"Per te tutto questo è il minimo." Disse rilassato.

"Cameron mi vuoi ridare il mio telefono?" Sentii urlare Nash.
"Ciao bella. Eccolo bro."

"Spero che non ti abbia dato fastidio, si era nascosto nella doccia di soppiatto." Sorrise Nash, col fiatone.
"No tranquillo, mi è stato molto d'aiuto."
"Lo so, stavo origliando e so cosa ti ha detto."
"Ma sei terribileee!" Urlai, come se fossi vicino a lui.

"Shawn ha problemi, comunque."
"Fa niente. Salutami tutti, è meglio che vada a salutare i miei parenti."
"Ciao piccola."
"Ciao Nashy."

Attaccai.

RAGA SIAMO A 4k LETTURE VI AMO AHHHH🌸

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora