Sessantadue.

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Shawn's pov. (Finalmente ahah.)

Sentii sbattere violentemente una porta del piano di sopra.

Cameron, Nash e Hayes si guardarono negli occhi e annuirono.
Nascondevano qualcosa.

"Cam, tua sorella è a casa?" Chiesi.
Non riuscivo a spiegarmi come una porta potesse sbattere così forte.

"Beh. No." Sorrise lui, nervoso.

"E allora chi è stato? Il vento?" Amy scoppiò a ridere da sola.
Quanto odiavo quando faceva quelle battute orribili e rideva da sola come una sguaiata.

Ma non potevo lasciarla.
Lei riempiva il vuoto che lei aveva lasciato.
Che io le avevo fatto lasciare.

Avevo fatto una cazzata, volevo tornare indietro, ma Nash mi aveva detto di no, che mi aveva dimenticato.
E questo mi fece stare ancora peggio, così decisi di mettermi con Amy.

"In realtà è una persona." Sentenziò Cameron iniziando a salire le scale.

"Chi? Dai sbrigatevi che perdo il treno. Chi è?" Fece lei, con una voce alquanto odiosa e stridula.

"Qualcuno che preferirebbe non vedere né uno e né l'altra." Hayes si sforzò di essere più gentile possibile.

"E che le abbiamo fatto?"
"Non dovevi prendere un treno?"
"È vero, Shawn andiamo?"
"Inizia ad uscire, arrivo."

Mi fermai sull'uscio della porta. Dovevo capire di chi si trattasse. Di cosa gli avessimo fatto.

Capivo che Amy non stava simpatica proprio a tutti quelli del gruppo, ma non pensavo così tanto da arrabbiarsi fino a quel punto.

"Ho fatto qualcosa di male recentemente?" Chiesi a Nash.
"Beh, recentemente no. Diciamo che risale più o meno al giorno di Natale."

Natale.
Il giorno di Natale avevo lasciato Angelica.
No.
Non potevo crederci.

Cercai il suo sguardo per chiedere conferma.
Lui annuì.

Non era possibile.
Non poteva aver accettato.
Non poteva essere là.
Non poteva aver sentito della mia storia con Amy.

Avrei dovuto dirglielo io.
Ma non avevo mai avuto il coraggio.

E lei era lì.
E sicuramente mi stava odiando, ancora di più.

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora