«Cristo santo, Dave, dove diavolo eri finito?!»
La voce di Christopher al telefono sarebbe stata facilmente riconducibile a quella di un genitore che sgrida un figlio per non aver risposto alle decine di chiamare perse.
«Sono qui, Chris» tentò di calmarlo lui.
«Qui dove, esattamente?» lo rimbeccò il fratello dall'altro lato del telefono.
«A pochi isolati dalla casa di Judith.»
«Bene. Dobbiamo parlare. Tutti e tre. Andiamo a cena.»
«Tutti e tre?» ripeté Dave confuso.
Ma Christopher aveva già riattaccato.
Lui rimase a fissare lo schermo del telefono, senza capire il motivo dell'urgenza che aveva percepito nella voce del fratello. Guardò Judith, seduta di fianco a lui. La luce pallida della luna si rifletteva placidamente sui suoi capelli corvini, donandogli una brillantezza quasi effimera, destinata a svanire presto.
«Che succede? Chi era?» gli domandò, sinceramente incuriosita.
«Mio fratello. Dice che deve parlarci.»
La fronte di lei si aggrottò. «Vuole parlare anche con me?»
«Così ha detto.» Dave annuì. «Vuole che andiamo a cena, stasera. Insieme.»
«Ma io devo tornare a casa, mia madre è... »
Si morse il labbro, abbassando lo sguardo. Se Christopher voleva parlargli con tanta insistenza, doveva trattarsi di qualcosa di importante.
«Va bene.»
Poi si accorse dell'espressione contorta di Dave e gli sfiorò il braccio con la mano. «Va tutto bene?»
Dave la fissò per quelli che parvero istanti interminabili, poi scosse la testa.«A dir la verità sono confuso. Tralasciando quello che ci è capitato... Non ho mai visto Christopher tanto preoccupato e ansioso.»
«Magari era solo agitato perché non rispondevi al telefono... A proposito, hai sentito squillare il cellulare?»
Lui scosse la testa, di nuovo. «Questa è un'altra cosa che non mi spiego. Dice che mi ha chiamato una decina di volte, ma non c'è nessuna chiamata persa.»Judith si strinse nelle spalle, cominciando a far cozzare le ginocchia. Il freddo era diventato più intenso dal pomeriggio e, ora che era quasi sera, si stava facendo sentire più letale che mai. La cosa dormiva tranquilla.
Dave notò i suoi brividi, quindi si alzò e le tese una mano.
«Sarà meglio andare, prima che questo dannato freddo ci congeli.»***
Il ristorante che Christopher aveva prenotato era italiano. Judith conosceva il proprietario, cosa che fu chiaramente intuibile quando l’uomo, sulla cinquantina, venne verso i due ragazzi e strinse calorosamente la mano a lei. Gli presentò Dave, al quale strinse ancora la mano, e poi si lasciarono guidare fino al tavolo dove li aspettava Christopher.
Mentre percorrevano la sala, Dave si guardava intorno, ammirando la vastità della stanza, l’elaboratezza di tavoli e sedie e accecato dalla luce che il lampadario, al centro di ogni scompartimento, rifletteva. Non era un locale troppo sgargiante, ma l’accoglienza che avevano ricevuto era sufficiente a renderlo tale anche nell’aspetto.
Quando li vide arrivare, Christopher parve riscuotersi dai propri pensieri.«Finalmente.»
«Che il cielo ci assista, è più scontroso del solito» sussurrò Dave all’orecchio di Judith che ridacchiò, mentre prendevano posto l'uno accanto all’altra.
«Ciao anche a te, Chris.»
«Sei un dannato idiota, Dave Mulligan.»
Fu come un sibilo, un suono che né Dave né Judith si erano aspettati e che lasciò entrambi di sasso.
Subito, divennero seri entrambi. La cosa cominciò ad agitarsi.L’espressione di Christopher era inspiegabilmente contorta e scura, come se tutta l’allegria che di solito lo caratterizzava fosse svanita del tutto.
«Chris, mi dispiace non aver risposto al telefono, ma non ho ricevuto proprio nessuna chiamata e… »
«Non sono qui per parlare del tuo fottuto telefono» tagliò corto l’altro, mentre una cameriera arrivava a prendere le ordinazioni. Dave e Judith presero una pizza senza prestarle troppa attenzione, ma Christopher non la degnò nemmeno di uno sguardo.
«Si può sapere che ti prende?» sbottò Dave quando la ragazza si fu allontanata.
Silenzio. Il pugno di Dave, quando lo sguardo del fratello si posò quasi famelico su Judith, fremette sotto al tavolo.
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Judith ― il Marchio.
Mystery / ThrillerJudith è solo una bambina quando qualcosa prende possesso del suo corpo. Nessuno vede, nessuno sa. Pochi giorni dopo viene ritrovato un diario, all'apparenza molto vecchio, su cui è stata trascritta la prima parte della sua giovane vita, un diario...