15.

98 21 9
                                    

Christopher aspettava su quella panchina da circa un quarto d'ora quando, all'orizzonte, Jason e Judith comparvero. Li vide avanzare verso di lui con una certa impazienza, lei che si aggrappava al braccio del fratello come se la considerasse la sua ancora di salvezza.
Fece una smorfia.
Anche così, con quella coda arrangiata e sbarazzina, non poteva fare a meno di notare quanto fosse bella. Non una bellezza convenzionale, no, era più un fascino raro, di quelli che attraevano, inevitabilmente. Ma nessuno avrebbe mai saputo quello che pensava di lei. Tanto meno Dave.

Schiarendosi la gola si alzò dalla panchina, incrociando le braccia sul petto.
Loro lo raggiunsero, e sui loro volti Christopher lesse la stessa espressione preoccupata e sconvolta, più di quanto ci si aspettasse. Doveva essere accaduto dell'altro, ma lui sospettava che quello che stava per mostrargli fosse più inquietante.

«Chris.»
La voce di Dave era sottile, quasi incorporea. Aveva paura, forse, oppure l'inquietudine l'aveva resa così strana.
Christopher gli rivolse uno sguardo accondiscendente, facendogli cenno di sedersi. Dave obbedì e Judith gli sedette accanto, stringendo le gambe. Faceva ancora più freddo del solito, come se l'inverno fosse giunto molto prima del previsto e ora gravasse su di loro come una maledizione.
«Cosa è successo al mio quaderno?» volle subito sapere Dave, cercando di afferrare l'oggetto che il fratello teneva tra le mani. Christopher, però, lo sottrasse alla sua presa, deglutendo nervosamente.
«Prima che tu lo veda» disse in tono deciso, «devi promettermi che dopo chiameremo la polizia. La questione sta diventando troppo pericolosa e io non me la spiego. Sai che succede quando io non mi spiego qualcosa, no?»
Dave scambiò un'occhiata con Judith, voltando il capo, poi lasciò andare un sospiro.
«D'accordo.»
Christopher annuì. Con mani tremanti gli porse il quaderno, non potendo fare a meno, quando Jason lo aprì, di gettare un occhio su Judith. Era intenta a sbirciare al di sopra della spalla del fratello e non se ne accorse. Tanto meglio, pensò lui. Almeno l'avrebbe osservata senza doversi preoccupare di essere scoperto. Non avrebbe dovuto, lo sapeva, c'era un codice d'onore da rispettare tra fratelli, perché si era accorto dell'attrazione che li univa; eppure l'interesse che nutriva per quella ragazza andava oltre l'etica, oltre la morale, oltre ogni razionalità. E, cosa più importante, non era solo fisica. Eppure era consapevole del fatto che avrebbe dovuto farsi da parte.

Dave sfogliò le pagine del proprio quaderno, osservandone ognuna con sporadica attenzione, fino a quando giunse a quella che, evidentemente, doveva aver preoccupato Christopher al punto da indurlo a chiamarlo con l'urgenza di correre a controllare.
Rimase immobile, la copertina rigida premuta sui jeans scuri, mentre Judith, dietro di lui, si portava una mano alla bocca e sgranava gli occhi.
Sul bianco ingiallito dell'ultima pagina correva una scritta di un rosso scuro, quasi nero, che prendeva l'intera lunghezza.

"Due giorni. Avete solo due giorni per andarvene e poi lei ne subirà le conseguenze. Vi avevo avvertiti. Due giorni."
Christopher fece correre lo sguardo dall'uno all'altro, cercando di contenere l'agitazione. Aspettava che suo fratello facesse qualcosa, che avesse una qualche reazione, anche minima. Il suo silenzio era inquietante, come lo era quello di Judith. Aveva capito, era intuibile: quel 'lei' si riferiva proprio a Judith ed era certo che entrambi avessero già compreso la gravità della situazione.

«Dave... »
«Dio mio» mormorò lui, in risposta al richiamo del fratello.
«È... s-sangue?» chiese Judith, riscuotendosi dal suo stato di trance. Non essere così sconvolta.
Dave scosse la testa.
«Lo è» intervenne Christopher, forse con eccessiva durezza.
Il fratello gli rivolse un'occhiata ammonitrice, che lui declinò serrando le labbra.
«Inutile cercare di nascondere l'evidenza, Dave.»
Le labbra di Judith tremarono, quando comprese la realtà di quanto stava accadendo e di cosa quelle parole significassero.

Judith ― il Marchio. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora