Gli occhi di suo fratello fissavano il vuoto. Spalancati, vitrei.
Immobili.
La luce che vi aveva brillato fino a pochi attimi prima, si era dissolta. Lasciando il posto a un grigiore smorto che aveva oscurato il verde chiaro degli occhi.
Christopher sentiva il freddo, a tratti letale, doloroso; gli perforava ogni lembo di pelle, percorrendola e tagliandola, strappandola come avrebbe fatto una lama seghettata.
Morto. Mio fratello è morto.
Lo shock era stato talmente intenso, un colpo inferto con tale impeto, che si era accasciato sull'asfalto, sbattendo il mento e graffiandolo. Ma non aveva avvertito il minimo dolore. Sembrava, adesso, solo l'eco remota di quello che fino a pochi minuti prima era stato Christopher Mulligan; si sentiva svuotato di qualunque emozione o sensazione. Dave si era sparato, Christopher non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. I suoi occhi fissavano, dal basso, la strada. Più avanti, la ragazza che amava sembrava essersi addormentata e si rigirava da una parte all'altra come se il suo sonno fosse disturbato da qualcosa.
Le narici di Christopher erano inondate dall'odore ferroso del sangue, a pochi millimetri dalle sue dita aperte sopra l'asfalto era cosparsa materia cerebrale. Quella di suo fratello. Non riusciva neanche a provare ribrezzo. Non sentiva il bisogno di alzarsi. Tutto ciò che voleva, o forse che il suo cervello ― rifiutandosi di accettare la morte del fratello ― voleva, era rimanere immobile.«Dave!» singhiozzava sua madre alle sue spalle, la voce rotta dal dolore.
«Figlio mio... »
Lui avrebbe voluto fare una smorfia, gridarle in faccia quanto ipocrita si stesse dimostrando, perché li aveva abbandonati e perché ora era tornata e pretendeva di poter far valere i suoi diritti di madre, ma non aveva la forza. Il corpo di Dave era scosso dalle sue braccia, i tentativi di una madre che non c'era stata per troppo tempo di far tornare in vita il figlio, dettati dall'impossibilità di credere che Dave non ci fosse più. Affondò il volto nella sua spalla, stringendolo forte e dando sfogo al pianto, un pianto che suonò fastidioso alle orecchie di Christopher.
Mio fratello è morto, continuava a pensare, mio fratello si è sparato un colpo di pistola in testa. Era successo davvero? Era veramente andata così o aveva solo immaginato tutto?
Il vuoto che sentiva nel petto, quello nella mente e nei movimenti, gli diedero l'amara e definitiva risposta che cercava. Dave Mulligan era morto, era morto per davvero. E nessuno avrebbe potuto portarlo indietro.
«Maledetta» imprecava Katherine Mulligan. «Maledetta, maledetta.»
Christopher la sentì alzarsi e i suoi passi rimbombarono inspiegabilmente sull'asfalto, mentre si stagliava contro gli albori di quel nuovo giorno appena iniziato e si inginocchiava accanto al corpo di Judith. Dalla sua postazione, Christopher girò lo sguardo e la vide chinarsi verso la fronte della ragazza e deporvi un bacio leggero. Poi le sue dita scostarono i capelli che le erano caduti davanti agli occhi nella foga che l'aveva colpita qualche ora prima, e glieli misero dietro un orecchio.In quel momento, Christopher sentì altri passi alle sue spalle. Un paio di gambe magre e ossute si abbassarono accanto alla sua testa rovesciata. Istintivamente, tornando a prendere possesso delle sue capacità motorie, sollevò lo sguardo e incontrò quello di una ragazza. Sembrava spaventata, terrorizzata; sul suo viso erano chiaramente visibili i segni della fame e del deterioramento.
«C... Christopher?» lo chiamò in un sussurro rotto dai singhiozzi. Lui la osservò attentamente per quelli che parvero istanti interminabili. Trovò qualcosa, negli occhi di lei, qualcosa che gli entrò all'improvviso nelle vene e che, ancora non lo sapeva, non se ne sarebbe più andato.
Ritmicamente, annuì. La mano della ragazza si posò sopra la sua e in quel momento Christopher percepì una scossa d'adrenalina incendiargli il sangue, che ebbe la capacità di farlo tornare a respirare, a parlare, a muoversi.
«Chi... Sei?»
«Mi chiamo Alicia» rispose lei, aiutandolo ad alzarsi. Christopher si tirò su con un gemito, dovuto all'aver schiacciato le costole contro l'asfalto, e la guardò.
«Che cosa ci fai... qui? »
Un'ombra oscurò lo sguardo di Alicia, e un altro singhiozzo scosse il suo petto.
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Judith ― il Marchio.
Mystery / ThrillerJudith è solo una bambina quando qualcosa prende possesso del suo corpo. Nessuno vede, nessuno sa. Pochi giorni dopo viene ritrovato un diario, all'apparenza molto vecchio, su cui è stata trascritta la prima parte della sua giovane vita, un diario...