La musica aveva invaso tutta la sala in un batter d'occhio e le luci stroboscopiche si alternavano nell'oscurità, illuminando sagome ammassate tra loro ed intente a ballare.
Non avevo mai pensato di lavorare in una discoteca, non era di certo un luogo in cui mi sentivo a mio agio. Non fino a quando avevo visto l'espressione di sconforto di mia madre davanti alla bolletta della luce. Così, quando avevo saputo che il Coyote's cercava personale, non esitai un attimo.
Inoltre mi serviva anche una macchina con cui potermi muovere più liberamente anche con l'arrivo dell'inverno. Non potevo di certo prendere sempre quella di mia madre visto che le serviva.
«Prendi questo.» Marc spuntò alle mie spalle per poi mettermisi davanti e porgermi tra le mani un vassoio vuoto.
«Ora vai da Rayan a prendere i cocktail da portare al tavolo 10 dove ho già preso le ordinazioni.» ordinò facendomi segno con le mani di muovermi. Lo conoscevo da solo un giorno, ma avevo subito capito che era molto rigido riguardo al lavoro e la cosa mi piaceva. Non credevo che sarei riuscita a sopportarlo se fosse stato un dirigente farfallone come la maggior parte.
Mi incamminai con cautela verso il bancone, facendo attenzione a non cadere dai tacchi vertiginosi che Marc mi aveva obbligata ad indossare. Non sei molto alta quindi ti servono, aveva detto.
Non aveva peli sulla lingua, ed era un altro aspetto che apprezzavo di lui.
«Ehy, bellezza!» mi salutò Rayan sorridendo, alzando la voce in modo che riuscissi a sentirlo.
Ricambiai il sorriso, mettendo il vassoio sopra il bancone, in modo tale che il biondino davanti a me mettesse i tre cocktail.
«Tavolo 10!» mi ricordò, indicandomi la posizione con l'indice.
Seguii il suo dito e lo ringraziai alzando a mia volta la voce.
Mi dirigei al tavolo ostentando sicurezza e facendomi spazio tra la folla di gente.
Mentre camminavo molti ragazzi mi lasciarono sguardi lascivi che ignorai beatamente.Il completo che Marc mi aveva dato non corrispondeva di certo alla definizione di casto.
La maglietta nera era a dir poco minuscola, fasciava il mio busto come un seconda pelle e lasciava scoperta una porzione di pelle sotto l'ombelico. E la gonna non era da meno. A malapena arrivava a coprirmi il sedere e aveva un colore rosso acceso che sotto le luci si illuminava ancor di più.Mi sentivo completamente a disagio con quell'abbigliamento visto che avevo le gambe completamente scoperte, il sedere in evidenza e non avevo di certo un corpo da modella.
Se mia madre mi avesse vista conciata così le sarebbe sicuramente venuto un colpo.Scacciai quei pensieri dalla testa e avanzai verso il gruppo di ragazze intente ad aspettare il loro cocktail.
Porsi loro le bevande e mi diressi ad un altro tavolo, questa volta composto da maschi.Tirai fuori il blocco delle ordinazioni e quasi non mi cadde di mano quando realizzai chi avevo davanti: Tyson Parker in persona. Accanto a lui erano seduti come al solito Miles e Jackson.
Quest'ultimo mi schioccò un'occhiataccia non appena mi vide, chiaro segno che ce l'aveva ancora con me per l'ultima volta.
Nessuno dei tre aveva compiuto ancora 21 anni per bere, ma ormai era risaputo da tutti che usavano documenti falsi. Inoltre, il buttafuori era un loro conoscente.L'espressione di Tyson era piacevolmente sorpresa. Analizzò senza pudore tutto il mio corpo, soffermandosi più del dovuto in certi punti.
Abbassai lo sguardo a disagio, schiarendomi la voce.
«Cosa volete ordinare?» urlai avvicinandomi di poco ai ragazzi, ma rimenendo comunque a distanza di sicurezza.
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My personal trainer [#Wattys2018]
RomanceTerri Jordan, matricola e studente modello, ha sempre odiato le sue forme voluminose, ma non ha voluto mai ammetterlo. Soprattutto non davanti a Tyson Parker, il quale sembra proprio divertirsi un mondo nel stuzzicarla e ridicolizzarla in pubblico...