Capitolo 18 -Nei meandri dei suoi ricordi

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«Sei sicura di voler rientrare là dentro?»
I suoi occhi erano fissi nei miei, in attesa.
Fissai la distanza che ci divideva. Bastavano pochi passi.

Avrei potuto dirgli di no ed andare da lui, lasciando Trevor da solo. Oppure avrei potuto fare il contrario e ritornare dal dolce ragazzo che mi aspettava in sala. Era quello che volevo? Non lo sapevo.

Le parole di Tyson mi avevano lasciato decisamente sconvolta. Io... Non sapevo cosa fare. Avevo notato quella specie di attrazione che c'era tra noi, ma avevo sempre pensato si limitasse solo a ciò: attrazione. Tyson non era tipo da relazioni. Non aveva mai neanche avuto una fidanzata. Potevo fidarmi di lui ed affidargli il mio cuore? No, assolutamente no. Me l'avrebbe ridotto in pezzi così come aveva già fatto con molte altre ragazze in passato.
Raddrizzai la schiena ed annuii, cercando di mostrarmi convinta.
«Sì.»

Si irrigidì, serrando la mascella.
Schiuse le labbra per dire qualcosa, ma mi voltai prima che lo facesse ed aprii la porta, richiudendomela alle spalle. Non volevo ascoltarlo. Avevo il timore che le sue parole potessero suggestionarmi.

Avanzai a grandi falcate, finché non mi ritrovai seduta al mio posto. Restai immobile per qualche secondo, finché non sentii l'adrenalina svanire e venire invasa da una sensazione di sconforto. Mi coprii il volto con le mani.

Cos'era appena successo? Tyson mi aveva davvero chiesto di essere la sua ragazza? Scossi la testa, frustrata. No, no, no. Non era possibile. Tyson non è tipo da ragazza fissa, mi ripetei. Ma ciò non servì a farmi stare meglio. Avevo davvero fatto la scelta giusta? Cos'era quella sensazione di pentimento che stavo provando?

Mi scompigliai i capelli, affranta.

Avevo decisamente bisogno di uno psicologo. Di uno molto bravo.

Sentii un dito puntellarmi sulla spalla e subito mi girai. Il viso di Ashton, quasi indistinguibile nella penombra della sala, mi stava scrutando preoccupato.

«Va tutto bene, Terri?»

Annuii velocemente, non potevo di certo dirglielo.

Sorrise, dandomi una piccola pacca e si girò nuovamente a guardare il film. Mi sfuggì un sospiro di sollievo.

Mi voltai dall'altra parte, verso Trevor. Sembrava non avermi neanche vista, continuava a fissare lo schermo davanti a sé. Ma c'era qualcosa di strano nella sua espressione. Non sembrava per niente felice. Possibile che avesse capito qualcosa? Mi sentii gelare a quel pensiero. Scossi subito la testa. No, non poteva essere. Non c'era nessuno a parte noi due in corridoio. O almeno mi era sembrato così...

Come se avesse percepito il mio sguardo, Trevor si voltò.
«C'è qualcosa che non va?» mormorò, corrucciandosi.

Negai con la testa, voltandomi frettolosamente per nascondere ogni mia espressione. Mio dio, stavo impazzendo. Non riuscivo a capire il motivo di tanto nervosismo.

La poltroncina in mezzo a noi era ancora vuota e ciò mi fece preoccupare ancor di più. Perché Tyson non tornava? Riflettei sulla cosa. Magari era meglio così. Dopo quel che era successo alcuni minuti fa, sarebbe stato molto imbarazzante averlo affianco.

Cercai di rilassarmi, accasciandomi sulla mia poltroncina. Quello scambio di battute mi aveva come prosciugata, ero del tutto priva di forze. Tyson mi passò improvvisamente davanti, sedendosi poi al suo posto. Mi irrigidii di scatto, afferrando saldamente i braccioli della poltroncina. Non riuscivo a voltarmi. La sola idea di affrontarlo mi imbarazzava da morire. 

Mi schiaffeggiai mentalmente per rinsavire. Perchè mi stavo comportando così? Terri Jordan era sempre sincera e coerente riguardo ai suoi sentimenti ed opinioni.

My personal trainer [#Wattys2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora