Capitolo 33 - Indovina chi viene a cena?

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«Sei arrivata presto.» Tyson mi regalò un sorriso nervoso, aprendomi e chiudendosi la porta alle spalle.

«Perché, ho interrotto qualcosa?»

«Eddai, Terri. Te l'ho detto che non è come pensi.» mi stampó un veloce bacio sulle labbra, accarezzandomi al contempo una guancia. «Vieni, entra.»

Iniziai a seguirlo lungo il corridoio, mentre sentivo pian piano i battiti cardiaci aumentare. Ogni fibra del mio corpo era tesa, pronta alla fuga. Mi sentivo come una molla sul punto di scattare. Non capivo il perché di ciò, ma la mia voce interiore non faceva che ripetermi "corri via da lì".

La scacciai via, cercando di rassicurarmi.

«Devo avvisarti che c'è anche-»

«Lane.» pronunciai, interrompendo la voce di Tyson e guardando la figura seduta al tavolo da sola. Non appena si alzò notai che era vestita molto elegantemente, con una camicia bianca a pois ed una corta gonna nera a ruota. Si era tolta gli occhiali e sciolta i capelli, i quali le ricadevano lungo le spalle. Con il viso truccato in quel modo sembrava del tutto una persona diversa.
«E lei che ci fa qui?» chiesi subito a Tyson, cercando di rimanere il più tranquilla possibile.

Non mi aveva seriamente portata lì per dirmi che si messaggiava con Lane, spero. E cos'era quella messinscena della cena?

«L'ho invitata io.» Una voce femminile attirò l'attenzione di tutti, facendoci girare verso la sua figura. Apparendo quasi dal nulla, una donna alta e slanciata ci raggiunse con un enorme sorriso. Eppure, dovevo dire che il suo atteggiamento mi metteva estremamente a disagio.

I suoi capelli biondi ondulati erano semi-raccolti ed incorniciavano un viso che non tradiva quasi nessun segno d'età. Si vedeva largo un miglio che quella donna aveva sempre vissuto una vita lussuriosa.
«Oh, tesoro. Quando mi hai detto che avresti portato un ospite, non pensavo fosse una ragazza.» Disse la donna mantenendo sempre lo stesso sorriso e mettendosi al fianco di Tyson.
«Non mi presenti la tua amica?»

Anche quest'ultimo sembrava parecchio a disagio, come potei constatare dai suoi pugni chiusi. Eppure non ne capivo il motivo.
«Lei è Terri, mamma. E per la precisione non è una mia amica, ma la mia ragazza.»

Gli occhi azzurri della donna guizzarono in un istante verso di me. Erano glaciali.
«Interessante.» pronunciò solamente, mentre il suo sorriso si affievoliva e mi squadrava da cima a fondo.

«Io sono Sophia Parker, la madre di Tyson.» aggiunse infine, dopo aver fatto un checkup completo del mio corpo, tendendomi la mano.

La strinsi con vigore, cercando di nascondere la mia immensa insicurezza e sorridendole a mia volta.
«Piacere di conoscerla, Sophia.»

«Chiamami signora Parker per piacere, tesoro.»
Il tono allegro con cui lo disse mi infastidì particolarmente visto che quella situazione stava diventando sempre più imbarazzante e frustrante.

Ma ce l'aveva con me forse?

Con la coda dell'occhio scorsi Lane sorridere.
Stronza, pensai tra me e me, mantenendo però la calma.

«Sedetevi pure.» La signora Parker ci invitò ad avvicinarci al tavolo. Un dettaglio che colse subito il mio sguardo era il fatto che era apparecchiato per 5 persone e noi eravamo solo in 4. La signora Parker stava aspettando forse anche qualcun altro?

«Ho invitato anche Lane perché è quasi una di famiglia, spero non ti dispiaccia cara.» disse quest'ultima a me, non appena ci fummo seduti.

Finsi un sorriso di circostanza, voltandomi poi indifferente verso di Lane.
«No, certo che no.»

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