Capitolo 16 - Tyson Vs Trevor

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«Mi chiedo come mai Ashton Moore stia diventando sempre più popolare.» borbottò Tyson accanto a me, mentre ci dirigevamo fianco a fianco verso l'aula di chimica.

Seguii il suo sguardo e notai Ashton, appoggiato agli armadietti, che insegnava come fare canestro ad un gruppo di studenti. Era un bel ragazzo: alto, slanciato. Ed aveva tutte le caratteristiche adatte per far colpo su molte ragazze. I suoi capelli castani sempre scompigliati e il viso alla Ian Somerhalder dicevano tutto.

«Perchè ha un certo fascino.» affermai, rispondendo alla domanda di Tyson.

Lui mi squadrò, storcendo le labbra in una smorfia.
«Ma quale fascino? Sono cento volte meglio di lui.»

Soffocai una risata.
«Cos'è, anche voi maschietti risentite dei complessi di inferiorità?» Gli diedi una spintarella giocosa.
«Sei geloso?»

Alzò teatralmente gli occhi al cielo.
«Certo che no. Resto pur sempre io il più figo di questo campus.» ribattè con fierezza, sorridendo tra sé.

«Di questo... Ma se ti mettessimo a confronto con i ragazzi degli altri?» lo stuzzicai, con un sorriso di sfida.

«Quindi lo pensi anche tu... Pensi che io sia il più figo qui!» esclamò gasato, rispondendo alla mia spintarella.

«Non cambiare argomento!» lo minacciai, colpendolo con un pugno sul braccio, ma sorridendo a mia volta.

«Ehi, mi fai male. È così che ti sdebiti dopo che ti ho salvata?» obbiettò, toccandosi il braccio ed esibendosi in un broncio.

«Ma sta' zitto.»
Tentai di colpirlo un'altra volta ma si spostò, iniziando a prendermi in giro.

«Ciao, Terri.»
Mi voltai che ero ancora col pugno per aria e quasi non mi scontrai con un Trevor tutto sorridente.

Abbassai velocemente il braccio, nascondendolo dietro la schiena.
«Ciao, Trevor.» gli sorrisi a mia volta, felice di rivederlo.

Sentii Tyson accanto a me irrigidirsi. «Ancora tu.» bofonchiò alterato.

«Cosa ti è successo al braccio?» chiese invece Trevor ignorandolo e sgranando gli occhi, mentre indicava la fasciatura in bella mostra del mio braccio sinistro.

«Nulla di grave.» lo assicurai, sventolando una mano per aria e continuando a sorridere.

Dopo che Tyson mi aveva messo il ghiaccio, ero andata al pronto soccorso per assicurarmi che non mi si fosse rotto qualcosa. Meno male non era niente di grave, se non una piccola emorragia interna che era sfociata in un ematoma. Mia mamma, alla vista della fasciatura, si era spaventata da morire, ma le avevo mentito dicendo di essermi graffiata mentre uscivo a fare un giro e la cosa l'aveva un poco rassicurata.

«Ma non sembra che-» tentò di ribattere nuovamente Trevor ma lo fermai, posandogli la mano sul braccio che continuava ad indicare la mia ferita.

«Sto bene. Davvero.»

«Infatti, non lo vedi che sta bene?» sbottò Tyson, afferandomi la mano con decisione e spostandola.

Lo osservai sgomenta mentre continuava a tenerla stretta alla sua e guardava Trevor in cagnesco. Colta da un'improvviso disagio, la scansai, schioccandogli un'occhiataccia.

Mi concentrai su Trevor, il quale aveva dipinta in volta un'espressione abbastanza confusa.

«Come mai stai andando in direzione opposta alla nostra? Non hai anche tu chimica con noi ora?» cambiai argomento.

Si passò una mano tra i capelli, in imbarazzo.
«Sì.» ammise sorridendo.

«Non è che vuoi bigiare, vero?» lo guardai sospetta, soffocando un sorriso.

My personal trainer [#Wattys2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora