FRANCIA, 1100
Lenti fiocchi di neve cadevano sul terreno ghiacciato davanti alla Taverna di Marsiglia.
Il locandiere puliva incessantemente tutti i tavoli ogni qualvolta un cliente si alzava e pagava.
Era un inverno gelido quello che stavano attraversando tutti nel piccolo villaggio francese.Mormorii e discussioni erano sempre all'ombra, e il padrone di quel complesso teneva sempre le orecchie tese.
Non era rado che qualche ubriaco, dopo aver perso una scommessa faceva a pugni con il suo cosiddetto "truffatore".Leonardo si appoggiò con la schiena al bancone e osservò la strana scena che aveva davanti : nonostante i suoi 90 anni il vecchio Gerard dava ancora i brividi quando sorrideva, mostrando le gengive quasi prive di denti
"Hey mi stai derubando, vecchio caprone ridammi i miei soldi!"
Si alzò Louis un forestiero venuto li per le gare di cavalli che aveva luogo ogni anno in quel paese dimenticato da Dio.
Si avvicinò
" Non voglio zuffe nella mia locanda, se proprio dovete menarvi gradirei lo faceste fuori da quella porta" indicò con l'anulare l'uscita.I due sbuffando imprecarono, ma fortunatamente seguirono il suo consiglio.
Nel cielo le stelle sembravano così vicine da poterle toccare con le dita, e il freddo le rendeva ancora più brillanti quasi come a sfidare la luce delle lanterne, posate sui tavoli di quercia lucida.
Leonardo sapeva cosa viveva in quelle terre. Ricordava suo padre mentre armato di bastone appuntito vagava nel bosco del Buio in cerca di una lepre o un Daino. Fu il giorno piu brutto della sua vita...
Un giorno Ralph decise di portare con sé a caccia, suo figlio.
S'incamminarono all' alba per poter poi tornare all'ora di pranzo.
Leonardo era molto eccitato nel poter vedere suo padre all' azione.Tutti nel villaggio parlavano di lui e delle sue qualità.
E ora aveva l'opportunità per dimostrargli che con i suoi quindici anni anche lui era un duro.
Quella mattina il sole lanciava i suoi raggi attraverso gli alberi ed illuminava il volto barbuto e stanco di suo padre.
Sapeva che era coraggioso e non vedeva l'ora di apprendere tutte le tecniche con cui catturava una preda .
Il bosco era buio, uno dei piu grandi nel raggio di duecento miglia.
Si addentrarono furtivamente nascondendosi dietro agli alberi, e guardando fuori in cerca di quella che sarebbe stata la loro cena .Ralph intimò al ragazzino di non muoversi e lentamente proseguii.
Leonardo pensò subito che avesse avvistato una preda.
Ma l'uomo dopo pochi passi spalancó gli occhi e aprì la bocca dalla quale non uscì alcun suono: davanti a lui a poche iarde di distanza c'era una pozza di sangue e un'uomo che sembrava abbracciare un cadavere.
Ralph si mosse adagio, ben ricordando la leggenda che si narrava nel suo villaggio, secondo cui una creatura del demonio viveva in quel bosco trucidando chiunque gli capitasse a tiro.
Poi quel uomo inspegabilmente alzò il capo percependo la sua presenza.
L'uomo credette di essere faccia a faccia con Satana.
Il volto dello sconosciuto era ricoperto di sangue, gli occhi due zaffiri così scintillanti che non potevano essere umani, e dalla bocca uscivano le interiora di quella povera vittima.
Era lui il demonio di quella leggenda.
Ed era reale.Ralph si girò " Scappa!!!"
Il ragazzino spaventato colse il pericolo e la paura negli occhi del padre e fuggì .
Da quel giorno non lo rivide più .
"Marta chiudi la porta e vai a dormire" disse alla sua aiutante.
Era stata una lunga giornata pensò Leo e gradiva non poco il letto fatto con lana di pecora aquistata l'anno prima.
Chiuse gli occhi.
Gli affari andavano bene nonostante l'inverno, ma aveva paura.Il raccolto non era stato cospicuo come gli anni precedenti e temeva che presto non pochi contadini avrebbero patito la fame; ovviamente questo allo sceriffo non importava, le tasse aumentavano sempre e la gente non riusciva più a campare.
Una folata di vento raggiunse la sua schiena facendolo rabbrividire.
Che strano.Avevo chiuso la finestra pensò. Si alzò.
Faceva un freddo glaciale e le tende di pelle sembravano non bloccare di molto il gelo.
Tirò la tenda quando colse un' ombra, si stropicciò gli occhi credendo di aver visto male e chiuse la finestra.
Nella piccola stanza affianco al locale in quel momento era più freddo che mai , l'uomo ormai prossimo alla sessantina si rimise a letto e spalancó gli occhi: era il diavolo constatò, fissando quella bestia con forme umane attaccata alla parete mentre lo stava fissando.
Si muoveva come un gatto a testa in giù.
I capelli neri scendevano lunghi e lisci mentre gli occhi avevano una luce malevola. Leonardo sapeva che era la fine.
Balzò sul letto ridendo; era un maschio.
Il pover uomo immobilizzato dalla paura non disse nulla. Chiuse gli occhi e pregò.
Il battito del suo cuore era veloce e rimbombava attraverso lo sterno, Richard appoggiò la testa sul suo petto passandoci la mano e ficcó i canini nel suo collo. Doveva ucciderlo e sbudellarlo come suo padre, pensò sorridendo.
Il sangue gli sgorgava frenetico dai buchi e il vampiro succhiò finché il volto del vecchio non diventò bianco.
Bene si disse, estrasse un coltello che teneva nel mantello e lo taglió dalla pancia in sù. Odiava sporcarsi i vestiti soprattutto di quelle stupide interiora senza sangue, ma doveva.
Così la colpa sarebbe ricaduta su qualche animale e il suo segreto non sarebbe mai venuto a galla.
Rise e si buttó dalla finestra.L'aria era fredda ma a lui non importava, era il Signore della notte e viveva più di qualunque altro su quella terra.
*********
Francia, giorni nostri.
L'umidità era tanta in quella fitta e glaciale grotta.
Sentiva tutto, il rumore delle, auto dei treni...
Odiava come il mondo si fosse evolutoTroppo rumore...
Provò a concentrarsi sulle piccole gocce che cadevano dal soffitto ricoperto di stalattiti.
Troppo secoli a dormire si disse, mentre le urla dei suoi discendenti lo accecarono.
Gridò, graffiando le pareti di roccia.
"No!No!No!"
Nella sua mente vide la sua amata, Lady Cecil, sua figlia, suo figlio, sua figlia dopo di lei, perire una dopo l'altra dalla mano dello stesso mostro.
Un mostro che non era lui.
Digrignó i denti che sbatterono.
"Voglio vedere chi sei..."
Apparve la sua figura nella mente.
Avrebbe vendicato la sua famiglia, soprattutto in quel momento in cui avrebbe potuto salvare l'ultimo membro della sua discendenza.
"È il momento di svegliarsi"
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VAMPIRES
VampireMistero, amore, crudeltà, romanticismo e storia, in questo romanzo dove nulla di quello che leggi porta dove crederesti. Quando un amore vero nato secoli fa ti perseguita l'unica cosa che puoi fare è cercare in ogni modo di riaverlo a tutti i costi...