Chapter 21: Sleepless

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Un autoregalo di compleanno che è in realtà un regalo per tutte voi. Attente alle carie, in questo capitolo c'è davvero tanto zucchero.

[Calum]

Deve essere strano per i camerieri osservare lo strano duo che siamo io e Poppy.
Il ristorante che ho scelto è mediamente elegante, ed i camerieri, tutti vestiti come pinguini, ci osservano confusi mentre prendiamo posti in un tavolo davanti alla finestra.
Non devono vedere tutti i giorni una ragazza in leggins e magliore con tanto di capelli raccolti in una coda disordinata e un ragazzo in tuta e giacca di jeans, e la cosa fa sorridere Poppy mentre si siede davanti a me.
"Forse saremmo dovuti andare al McDonald's visti i nostri outfit" ridacchia, scuotendo piano la testa, facendomi sorridere prima di prendere la sua mano.
È impressionante come sia piccola, morbida e pallida rispetto alla mia.
"Ma tu avevi voglia di pasta".
"Io ho sempre voglia di pasta".
"Allora fregatene di quello che dicono questi manici di scopa e goditi la pasta" concludo, porgendole uno dei due menù.
"Ma ha dei prezzi..." comincia, spalancando gli occhi, quando la blocco accarezzandole la mano.
"Non preoccuparti dei prezzi, okay? I soldi non sono un problema. Oh, e ti consiglio di mangiare qualcosa di sostanzioso. Ti servirà per dopo" rispondo, scoccandole un occhiolino senza perdermi assolutamente il modo in cui le sue guance si dipingono di un roseo rosso.
È assolutamente adorabile, non c'è altro modo per descriverla.
"Questa frase puó essere in talmente tanti modi che riesco quasi a sentire Zoe ed i suoi doppi sensi, ma mi limiteró a non fare domande" sorride, scuotendo piano la testa, quando il cameriere arriva a versare l'acqua, rompendo così il momento.
Non vedo l'ora di scoprire cosa penserà della seconda parte della serata che ho in programma.

***
Dopo un dessert a base di cioccolato e castagne condiviso, ho deciso di bendare Poppy, nonostante le sue proteste flebili, e farla salire in macchina, ed ora sono curioso di scoprire se le piacerà la sorpresa.
Conoscevo questo posto perchè Mali mi aveva portato con Zoe un natale, ma ora è ancora più bello dato che è stato rinnovato da poco.
Sono sicuro che Poppy lo conosca, ma dubito si aspetti che l'abbia portata qui.
"Siamo arrivati? Sono curiosa!" Esclama accanto a me mentre parcheggio, facendomi alzare giocosamente gli occhi al cielo nonostante non possa vedermi, e non appena spengo il motore della macchina si mette sull'attenti.
"Frena, tigre" la riprendo dolcemente, uscendo dalla macchina per poi prendere i suoi pattini dalla borsa dell'allenamento, finendo infine il giro per aprirle la portiera, porgendole poi una mano.
E parte di me vorrebbe poterlo fare sempre.
"Ancora qualche secondo"
La guido piano, intrecciando le nostre dita, fino a portarla al bordo della pista aperta, dove le stelle sembrano specchiarsi vanitose nel ghiaccio.
Mi scambo un rapido sorriso con il gestore del posto, che conosce il mio piano e che mi ha messo da parte un paio di pattini, prima di posare quelli di Poppy a terra, facendola aderire tra il bordo della pista ed il mio petto, sciogliendo poi il nodo della bandana di Ashton.
Un respiro mozzato lascia le sue labbra alla vista della pista completamente vuota ma illuminata, fatta apposta per noi, prima che si giri, il sorriso più bello del mondo sulle sue labbra.
"Hai fatto questo... Per me?" Domanda piano, come se non riuscisse quasi a crederci, ed io annuisco sentendo le guance andare in fiamme sotto il suo sguardo prima che mi abbracci forte, mettendosi in punta dei piedi, ed io la stringo a me, desiderando per un secondo di non doverla lasciare andare.
Ma Poppy sente il richiamo del ghiaccio quanto io sento quello del pallone da calcio, ed in un secondo si sta giá allacciando i pattini, aspettando trepidante che io finisca con i miei.
"Io... Diciamo che non sono bravo come Luke a pattinare, eh" confesso non appena mi alzo in piedi, appoggiandomi al bordo della pista, facendo alzare gli occhi al cielo a Poppy.
"E lui non è bravo quanto te a giocare a calcio. Prendi la mia mano, ti aiuto io" sorride, porgendomi una mano guantata, e senza pensarci due volte la afferro, intrecciando le nostre dita proprio come prima per poi entrare sulla pista, arricciando il naso alla strana sensazione del ghiaccio sotto i miei piedi.
Poppy sorride pattinando lenta davanti a me, girandosi poi per vedere come me la cavo, e una volta acquistato abbastanza equilibrio vado più veloce, prendendo il controllo della situazione.
"Direi che sei piuttosto bravo! Chi ti ha insegnato?" Domanda, fermandosi poi al centro della pista con me mentre scrollo le spalle, guardando le sue guance leggermente arrossate dal freddo prima di avvolgere un braccio attorno alla sua vita, portandola più vicina a me.
È bella, Poppy.
Non è perfetta, certo: ha i capelli leggermente crespi, due nei sul lato del viso che proprio non le piacciono e numerose lentiggini sul naso.
Eppure è bella.
È bella perchè quello che ha dentro si riflette all'esterno, irradiando lei e chi la circonda di un'aura di felicità intrinseca che la rende bellissima.
Ed è proprio guardandola negli occhi azzurri sorridenti, stringendo i suoi fianchi morbidamente modellati che cedo, abbassandomi lentamente prima di premere le mie labbra sulle sue.
E so che sarà un clichè, ma credo di non aver mai provato quello che provo per questa ragazza ora, sul ghiaccio, stretti uno all'altra.
Ed è semplicemente bellissimo.

Sleepless || Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora