[Poppy]
"Piú distese le braccia... Cosí, cosí, brava... Triplo axel e chiusura! Su quelle mani! Delicato il movimento, deve essere piú delicato!".
La voce di Irina è fastidiosa, specie dopo due ore di allenamento, ma allo stesso tempo mi motiva ad andare avanti sulla pista, io e lei le uniche due nel palazzetto.
Per la chiusura della stagione di gare d'agonismo, tra due settimane si terrà il Gran Galà Di Ghiaccio, un evento famoso in tutta Australia, dove verranno fatti esibire nuovi talenti e vecchie glorie, tra cui me, e dove verranno consegnati premi illustri, tra cui il piú prestigioso, quello di Pattinatrice dell'anno.
E visto che devo esibirmi da singola in quanto 'talento', Irina ha pensato immediatamente di mettermi sotto con gli allenamenti, e questa volta vogliamo stupire tutti, Luke compreso, cosí nessuno è ammesso agli allenamenti.
Mi fermo al centro della pista, le braccia doloranti ma tese al massimo, un sorriso sulle mie labbra mentre il sudore scorre freddo lungo la mia schiena quasi andasse a ritmo con la musica, musica che finisce un istante dopo.
"Arrivi troppo presto, Poppy. Devi andare piú piano" è il commento da bordo pista di Irina che mi osserva con espressione indecifrabile, e prendo quelle parole come il lascia passare per tornare in me e avvicinarmi al bordo per prendere l'acqua.
"Scusami, la prossima volta andrà meglio, lo giuro. È che perdo la cognizione del tempo con il triplo axel, in genere è Luke a ricordare il tempo dopo quel genere di salti" sospiro, appoggiandomi alla balaustra, e l'allenatrice in rosa sorride, annuendo.
"Lo so, me ne sono accorta. Sei un'ottima pattinatrice, Poppy, ma Luke è migliore di te nel conteggio".
Sorrido leggermente al suo rimprovero, sentendo i muscoli bruciare dallo sforzo, quando Irina entra in pista con me, stupendomi mentre il mio sguardo la segue fino al centro della pista.
"Sei sempre stata un'atleta esemplare. Forse un po' troppo rigida con te stessa, ma questo è lo svantaggio dell'essere campionesse. Hai un futuro luminoso davanti a te... E ho ricevuto una proposta per te che ti formerebbe non solo come pattinatrice, ma anche come allenatrice, per essere un domani come me".
Guardo incredula Irina, cercando di metabolizzare le sue parole perchè oltre a Mosca, essendo arrivati io e Luke quarti, non pensavo di ricevere proposte.
"Che genere di proposta?" Domando titubante, avvicinandomi a lei in pochi scatti, mentre Irina mette le mani nella tasca del suo cappotto rosa, guardandomi con un sorriso dolce.
"PalaIce, Amburgo. L'accademia vorrebbe averti come pattinatrice per l'artistico di squadra e quello individuale... Ma ha visto in te anche altro, e per questo vorrebbe formarti, oltre che come pattinatrice, come allenatrice per le piú piccole".
"E Luke?".
Irina sospira, scuotendo piano la testa: "per lui ho ricevuto due proposte, una a New York e una del Giappone, ma non sarebbe con te... A meno che non scegliate entrambi Mosca".
Se sono davvero trasparente come tutti dicono, in questo momento il mio viso deve esprimere tutto lo smarrimento che provo.
Sono dieci anni che io e Luke, oltre che cugini, siamo partner, un team, e abbiamo condiviso allenamenti estenuanti, le gioie delle vittorie e le tristezze delle sconfitte, e adesso l'idea di essere non solo lontana da casa, ma anche senza di lui mi spaventa.
Mi terrorizza a morte.
"La scelta sta a voi, Poppy".
Alzo lo sguardo sulla mia allenatrice, la donna che mi ha portato ad amare lo sport con tutto ció che esso comporta, lei che non si è mai arresa con noi, e le rivolgo la domanda cruciale.
"Cosa dovrei fare, Irina?".
Sorride, intenerita forse dalla domanda o dal mio smarrimento, prima di avvicinarsi a me, circondandomi le spalle con un braccio.
"È una domanda che devi fare solo a te stessa, tesoro. Io so che sei una campionessa e sono sicura che un giorno arriverai ai mondiali, se non proprio alle Olimpiadi, e allo stesso modo vedo in te la determinazione e tutte le doti di un'ottima allenatrice. Ora la scelta è tua. È tempo di pensare al tuo futuro", e con quelle parole si allontana da me, pattinando svelta.
La scelta è mia.
E so che non mi butterei mai in qualcosa senza aver prima tastato il terreno.
"Irina?".
L'allenatrice si gira, un sorriso sulle sue labbra e un 'da?' dolce, la risposta a cui sono abituata da anni ormai, e a mia volta sorrido prima di avvicinarmi.
"Che ne diresti se allenassi qualcuno per fare una piccola esibizione con me durante il Gran Galà Di Ghiaccio?".
"Hai un piano?".
"Ho un piano. E dovró eseguire tre sequenze con tre basi diverse".
"Questa è la mia Poppy".
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Sleepless || Calum Hood
FanfictionLe migliori conversazioni avvengono sempre nelle notti prive di sonno. "Non avrai sonno domani a scuola?". "Ne sará valsa la pena".