Buon San Valentino, biscottini!
[Poppy]
"Ho paura".
"Ci sono io con te".
"Lo so, ma... Dio, mi sento di nuovo come una bambina sul ghiaccio, e tra quattro giorni c'è l'esibizione! Come farò? Non so neanche se riesco a pattinare senza avere male!" Sospiro, guardando Luke negli occhi mentre mi tiene per mano, proprio come ha fatto mia madre quando non avevo altro che quattro anni e una voglia incredibile di imparare a pattinare come lei.
Ma stavolta lei non c'è, e davanti a me ho solo gli occhi dolci di mio cugino che mi guarda con apprensione.
Detesto far pena alle persone.
"Anche fosse, troveremo una soluzione. È un'esibizione a cui puoi anche rinunciare, e abbiamo tempo prima delle nazionali. Non ti mollo, Poppy, non essere tu a mollare me".
La voce determinata di Luke riesce a darmi quell'impulso di cui avevo bisogno e, piano, faccio un passetto in avanti, entrando nella pista, scivolando piano sul ghiaccio.
Mi era mancata la sensazione quasi di volare che riesce a darmi pattinare, ma adesso i miei piedi sembrano non essere stabili come una volta, tremuli e tentennanti.
"Ho davvero paura, Luke. E se non tornassi come prima?" Domando, lasciandomi guidare dal biondo che mi guida piano, facendomi fare un semplice giro della pista, come fanno con i bambini per insegnargli a rimanere in equilibrio.
"Vorrà dire che ripartiremo da zero. Ma sono convinto che ce la farai, ragazzina. Ora, piano, togli una mano dalla mia".
"No!".
"Sono qui con te, Poppy. Ci sono Irina, Calum e Zoe a guardarti, siamo tutti pronti a prenderti se cadrai. Se cadrai, ti rialzerai e riprenderai. Insieme ce la faremo".
La sua voce mi rassicura, dolce come lo zucchero filato, e piano piano, proprio come prima, sciolgo una mano dalla presa ferrea, cominciando poi a pattinare, lenta e timida, accanto a lui.
Gradualmente, i miei piedi cominciano a smettere di tremare, le mie gambe si stabilizzano, e in pochi minuti riesco a mettere forza nello scivolamento, aumentando piano la velocità.
"Luke! Guarda, Luke! Ce la sto facendo!" Sorrido, guardando Luke che ricambia, stringendo la mia mano.
"Vedi? Sei quella che eri prima".
"Riuscite a provare qualche salto e qualche flip?" Domanda Irina, guardando più che altro me, concentrandosi meno su Luke che comunque annuisce.
"Potremmo provare qualcosa per l'esibizione... Magari l'inizio, e gli axel lasciarli a domani" propongo piano, cacciando indietro la paura, e lei sorride, raggiante, prima di annuire, entrando in pista.
"Senti, Poppy, so che tecnicamente hanno chiamato solo te per l'esibizione, ma potremmo chiedere che la facciate in due e spiegare dell'infortunio. Giusto per essere sicuri, ma se te la senti di pattinare da sola...".
"No, preferisco pattinare con Luke" la interrompo, guardando poi mio cugino che sorride, guardando poi tra gli spalti, probabilmente alla ricerca di Zoe.
Non lo prendo in giro abbastanza per questo.
"Va bene, allora. Volete sapere a quale canzone ho scelto? Anche se, devo ammetterlo, il merito per la canzone non va tutto a me".
Io e Luke annuiamo, leggermente confusi, quando Irina guarda sugli spalti e, improvvisamente, Calum e Zoe si alzano, avvicinandosi al bordo.
"Ma cosa..." mormoro, quando i due fratelli fanno il loro ingresso timido e tentennante con i pattini addosso, e immediatamente Luke mi lascia andare per aiutare Zoe, leggermente impacciata, mentre io tendo una mano a Calum che presto afferra.
"Hey, bimba" mormora, facendomi arrossire leggermente, quando mi accorgo che Irina si è avvicinata allo stereo.
"Visto che noi stiamo seguendo questa linea di musica decisamente moderna, ho pensato di usare qualcosa di molto più energico, e Calum ha pensato a questa canzone", e dopo pochi secondi le note soffuse di Arabella invadono il palazzetto, facendomi sorridere di sottecchi prima di lanciare uno sguardo a Luke che sorride complice.
"Direi che ho fatto un'ottima scelta, a giudicare dalle vostre facce" ridacchia il moro, stringendomi, scoppiando poi a ridere quando Luke comincia a canticchiare, muovendosi poi in modo a dir poco imbarazzante e facendo ballare anche Zoe, tra una piroetta e l'altra, spaventandola a morte.
"Aiuto, cado, me lo sento" mugugna, e usando la scusa della paura si aggrappa maggiormente alle sue spalle, facendo sorridere maliziosamente il biondo.
Ho come la sensazione che lo stia facendo apposta.
"Okay, signori, ora voi potete mettervi a lato della pista. Noi, al lavoro!".
Pragmatica come solo una russa sa essere.
E se dopo l'allenamento Calum mi ha offerto un gelato con tanto di confettini colorati, questo è meglio tenerlo un segreto.
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Sleepless || Calum Hood
FanfictionLe migliori conversazioni avvengono sempre nelle notti prive di sonno. "Non avrai sonno domani a scuola?". "Ne sará valsa la pena".