[Poppy]
"Mi era mancato da morire il tuo letto. È davvero troppo tempo che non vengo da te, non va bene" borbotto con la voce coperta dalla trapunta lilla di Zoe che, appollaiata sulla sedia come suo solito, tanto che più volte le ho detto che mi ricorda un gufo, mi osserva sorridendo mentre le voci delle Little Mix ci fanno da sottofondo, una sorta di prevenzione che utilizzavamo da piccole per evitare che i nostri genitori sentissero le nostre conversazioni.
Come se ci raccontassimo chissà quali segreti.
Il suo massimo è straparlare su Luke e sui suoi addominali da urlo che davvero mi chiedo dove veda, ed il mio massimo è sognare a occhi aperti su Brendon Urie perchè, bisogna ammetterlo, è davvero bello.
"Lo so, ultimamente passi tutto il tuo tempo con Cal" mi rimbecca, non nascondendo affatto il suo sorrisetto malizioso, e arrossisco leggermente ricordando la sera precedente, decidendo poi di concentrarmi sulla mia migliore amica.
E non su suo fratello.
Dio, ho baciato il fratello della mia migliore amica.
Sono peggio dei filmetti rosa.
"Senti chi parla, ormai per vederti anche a scuola devi chiedere il permesso speciale di Luke" ribatto, sorridendole innocente, e stavolta è lei a rimanere in silenzio con le guance rosse per l'imbarazzo.
"Okay, okay, quella faccia dice tutto: sputa il rospo" esclamo, mettendomi a sedere nel bel mezzo del suo letto, quando il suo sguardo si posa sul punto in cui sono appoggiata prima che distolga lo sguardo.
Non dirmi che...
"Oh per la pupazza! E ci hi appoggiato la faccia!" Urlo, alzandomi di corsa dal letto, rischiando di incampare prima di sedermi sul tappeto sperando vivamente che non sia zona contaminata, e dalla faccia di Zoe direi di no.
"Non dirmi che hai perso la verginità su quella trapunta stupenda perchè rischi di dovermi fa rinvenire" commento, ancora scioccata, quando Zoe scoppia in una risatina nervosa.
"No, no, ma quale verginità... Insomma, le dita non rompono l'imene, vero?".
La guardo completamente scioccata, desiderando con tutta me stessa dimenticare quello che ho appena sentito perchè stiamo parlando di mio cugino che ancora non ho perdonato per le mie meravigliose torte di fango e perchè, diamine, neanche a quattordici anni facevamo questi discorsi.
"No, Zoe, non rompono l'imene. Strano che tu non lo sappia, al corso di educazione sessuale sembravi piuttosto interessata l'anno scorso" sospiro, alzando gli occhi al cuelo davanti al suo sorrisetto colpevole.
"Interessata... A tuo cugino che faceva l'assistente dell'insegnante".
C'era da aspettarselo.
"Vai a prendere il succo all'ananas? Ti prego, mi fanno ancora male le gambe dall'allenamento di ieri, non farmi alzare" mi supplica dopo qualche secondo, sfoderando labbruccio e occhioni, e a quella vista nessuno è in grado di dirle di no.
Anche perchè mi ricorda troppo suo fratello e...
No.
Oggi Zoe, stasera Calum.
Annuisco, aggiustandomi velocemente i jeans sulle ginocchia prima di scendere le scale, fermandomi sui miei passi quando sento delle voci dalla cucina.
"Non sono stupida, Cal! Ho visto come la guardi e come lei guarda te... È piccola! E come farai quando tornerai in Inghilterra, eh?".
Mali.
Uno sbuffo attira la mia attenzione, ed immediatamente riconosco la figura che riesco ad intravedere di spalle.
Calum.
"Mali, non è successo nulla tra me e Poppy, davvero, e anche se ci guardassimo in qualche modo particolare non ci sarà mai nulla tra di noi. Nulla, okay? Apparteniamo a due mondi diversi, e lo sai che lo sport non lascia spazio alla vita privata".
Non vorrei.
Davvero, non vorrei, eppure le sue parole mi trafiggono come mai avrei pensato potessero fare, andando da parte a parte, lasciandomi quasi senza fiato.
Che scema che sono.
E dire che ci ho anche creduto per un secondo, ma cosa posso farci se ho diciassette anni e mi illudo davvero troppo facilmente.
Prendendo un respiro profondo e mettendomi sul viso il mio miglior sorriso apro del tutto la porta soccchiusa della cucina, facendo girare di scatto Mali Koa e Calum, ed immediatamente capisco dallo sguardo di quest'ultimo che sa che ho sentito tutto, ma non gli do soddisfazioni.
"Io devo tornare a casa, ma Zoe vorrebbe del succo all'ananas, solo che le fanno male le gambe per l'allenamento. Ci pensate voi, vero?".
Non incrocio nemmeno una volta gli occhi di Calum, rimanendo fissa su Mali che annuisce, in evidente disagio, prima che esca dalla cucina senza guardarmi indietro, lasciando casa Hood con un messaggio alla mia migliore amica e qualche lacrima sul viso.
Ma d'altronde, sono stata solo una scema ad illudermi.
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Sleepless || Calum Hood
FanfictionLe migliori conversazioni avvengono sempre nelle notti prive di sonno. "Non avrai sonno domani a scuola?". "Ne sará valsa la pena".