Chapter 33: Sleepless

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[Calum]

È strano osservare un atleta prima di una gara.
Ciascuno di noi reagisce in modo diverso allo stress.
Ashton si chiude in se stesso, cominciando a recitare preghiere su preghiere con la concentrazione di un parroco.
Io comincio a fare avanti ed indietro per gli spogliatoi, ignorando tutto e tutti, cercando una preparazione mentale che puntualmente non arriva.
C'è, poi, nella mia squadra, chi parla con la sua amata, con sua sorella, con suo fratello, chi si veste con particolare cura, eseguendo dei movimenti precisi o chi, semplicemente, mangia.
Poppy, dal canto suo, balla.
La osservo piuttosto divertito mentre, ancora in pigiama, balla quasi saltellando in giro per la stanza cantando a squarciagola un vecchio successo di Enrique Iglesias, talvolta facendo volteggiare i capelli in giro, muovendosi sgraziatamente, ma dubito se ne renda conto.
Sotto stress, il mondo esterno è solo un impiccio, e l'io interiore diventa tutto ció di cui ci rendiamo conto.
"Balla con me!" Sorride girandosi con un sorriso smagliante, scostandosi i capelli dalla faccia, rivelando le guance particolamente rosse e un paio di lentiggini pronunciate sul naso, ma io scuoto la testa, completamente incapace.
"Non so ballare, preferisco guardarti" ribatto, nascondendomi sotto le coperte che profumano di lei, di noi, quando queste mi vengono brutalmente tolte dalla testa e lei, con le mani sui fianchi leggermente pronunciati, mi osserva dall'alto.
"Hood, vieni a ballare con la tua ragazza. E non è un invito" sottolinea, scoccandomi un occhiolino prima di tendermi una mano che, nonostante sia capace di cadere per colpa dei miei stessi piedi, afferro.
"Peró decido io la musica" affermo, e Poppy, alzando giocosamente gli occhi al cielo, mi porge il cellulare, facendomi venire in mente la canzone perfetta per questo momento.
D'altronde, sono piuttosto sicuro che uscirà da questa giornata vittoriosa.
"Tonight we are victorious, champagne pouring us, all my friends are glorious, tonight we are victorious!" Comincia a cantare a tempo con la canzone, cogliendomi di sorpresa, ma non ho tempo di pensarci che, quasi fosse un gesto naturale, cominciamo a saltare, dimenandoci come due imbecilli.
E lo vedo, lo vedo nei suoi occhi, lo vedo nel suo corpo.
Lo stress sta lentamente scivolando via, ricordo non proprio lontano, sostituito dall'adrenalina.
Vuole andare a vincere questa sfida.

***
"Porca... Puttana! Voi, f-f-fratelli Hood! Cristo s-s-santo, ma ditem-m-melo che fa c-c-così freddo in un palazzetto!" Esclama per la centesima volta Michael, in una semplice giacca di pelle, praticamente attaccato con la super colla al suo ragazzo che lo stringe con forse troppa forza, probabilmente cercando di far calore per entrambi.
"Siete due deficienti. No, davvero, pensavo che Cal fosse deficiente a sufficienza, ma voi lo superate. State andando a vedere una gara di pattinaggio su ghiaccio, non ti viene neanche il sospetto che farà freddo?!" Ribatte a tono Zoe, stretta nel suo montgomery mentre io, in un piumino caldo, osservo divertito la scena.
Ah, Zoe ha sempre avuto un debole per i battibecchi con Michael.
"Ma non pensavo facesse così freddo! Siamo al chiuso!".
"Ma il ghiaccio si scioglie con il caldo, pirla! Ma dove sei stato cresciuto, in Uganda?".
"Buoni, buoni entrambi. Zoe, dai a Michael e Ashton la sciarpa di riserva che hai sempre nella borsa, e dopo la gara vi prometto un thè caldo per scaldarvi, va bene?" Propongo, cercando di ristabilire una parvenza di pace, facendo imbronciare Michael.
"Cioccolata calda o niente".
"Sei peggio dei bambini!".
"Il mio bambino" sorride Ashton, lasciando un bacio sulla fronte di Michael, facendo arrossire quest'ultimo prima che una voce metallica annunci l'arrivo della coppia formata da Luke e Poppy.
"Devono assolutamente farcela" mormoro, stringendo le mani quasi a preghiera mentre Zoe, accanto a me, si sporge leggermente di più, sorridendo quando Luke è il primo ad entrare in pista, una camicia nera con tanto di pantaloni abbinati addosso, eseguendo un paio di figure prima di posizionarsi al centro.
E Poppy?
La musica comincia, leggera, sconosciuta, ben diversa dai loro pezzi eseguiti in precedenza, eppure nuova.
Mi ricorda qualcosa, qualcosa di dolce, qualcosa che sa di... Nutella?
Luke scivola leggero sul ghiaccio, solo, e l'ansia che sia successo qualcosa a Poppy mi divora ma, all'improvviso, una figura vestita di nero brillante fa la sua comparsa sulla scena, luccicando sotto le luci, volteggiando leggera prima di incontrarsi, nel mio bel mezzo della pista, con Luke.
Un incontro casuale.
Le loro figure sono precise, pulite, gli occhi non si staccando mai l'uno dall'altra mentre, insieme, creano una storia che mi fa sorridere leggermente, fiero di loro, fiero di lei.
E anche quel piccolo papavero rosso, timido e vivace allo stesso tempo, è sbocciato.
La musica finisce dolcemente, con il sapore della malinconia, del non detto, spingendomi a chiedermi cosa possa aver provato chi l'ha composta, ma al momento tutto ció che riesco a vedere è Poppy che, in perfetta posa con Luke, sorride sotto i baffi, come una bambina che ha appena fatto una marachella.
Un inchino e sono fuori, subito abbracciati dalla loro allenatrice, ma come gli occhi di Luke corrono subito a Zoe, quelli di Poppy corrono a me, sorridenti e felici.
Tonight we are victorious, fiorellino.
Erano gli ultimi ad esibirsi, ed ora è tutto tra le mani dei giudici mentre io stringo la mia personale versione di tutto tra le braccia, sentendo il suo corpo tremare forse per il freddo, forse per l'adrenalina a mille alla fine della gara, ma lei non si stacca da me, rimane tra le mie braccia, come se da questo abbraccio dipendesse la sua vita.
Quando i risultati vengono annunciati, ed un boato di applausi esplode nel palazzetto.
Peccato che il fiorellino tra le mie braccia pianga lacrime amare.

Sleepless || Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora