Capitolo 24

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Ho percorso chilometri, per scappare da quell'uomo, non si può stare tranquilli neanche se si è gli unici sulla terra. Ora sono in questo posto, in realtà non so bene cosa sia, avrei dovuto prendere quel frutto prima di andarmene, così l'avrei scoperto, anche se non credo che un frutto possa darti la conoscenza, la conoscenza viene dall'esperienza, almeno credo. Entro in questo posto, credo sia una porta, anche se fatta di rocce. All'entrata c'è un uomo, no, non è un uomo, gli unici uomini ad esistere sul pianeta terra siamo io ed Adamo, e questo non somiglia a noi, somiglia ad un animale. Appena mi vede mi blocca.

-Chi sei tu? E per quale motivo ti trovi in questo posto?

-Io sono Lilith, sto scappando- confesso a costui.

-Non potresti stare qua- mi dice severo –vieni con me, ti porto dal capo, intanto raccontami della tua fuga e del mondo la fuori, il viaggio sarà abbastanza lungo, e non fare caso ai demoni che incontreremo, non è molto affollato quaggiù, almeno per il momento, ma il capo dice che si riempirà...un giorno

-Okay- dico imbarazzata.

Mentre passeggio con questo, non saprei come definirlo, gli racconto della vita all'interno dell'Eden, gli dico che in realtà non è così bello come potrebbe sembrare, ed è vero, altrimenti non sarei scappata, gli dico anche della mia fuga, di come sono riuscita a scappare da quell'uomo brutale, voleva accoppiarsi con me, e io non volevo, so di essere stata creata per quello, ma non avrei voluto farlo il primo giorno, non conoscevo molto bene Adamo e non volevo accoppiarmi con lui.

-Secondo me, signorina, ha fatto bene- dice sorridendomi –comunque io, sono Caronte- mi porge la mano, suppongo che dovrei stringerla. Lo faccio e gli sorrido. È la prima volta che lo faccio da quando sono su questo pianeta.

Man mano che andiamo avanti la temperatura si alza, e devo ringraziare Dio per non avermi dato alcuna cosa per coprirmi, anche se trovo sia un gesto orribile.

-Siamo arrivati- dice Caronte indicandomi una specie di trono, vuoto –è stato un piacere fare la vostra conoscenza, Lilith, arrivederla- dice sorridendomi.

Rimango sola per poco, un essere molto simile ad un uomo mi si para davanti osservandomi. Ha i capelli biondi e gli occhi color nocciola, con delle pagliuzze verdi. Lui a differenza mia ha indosso qualcosa che lo copra. Schiocca le dita e all'istante compaiono due esserini più bassi di lui e gli ordina qualcosa.

-Io sono Lucifero, piacere di conoscerti- dice lui mostrandomi dei denti bianchissimi.

-Io sono Lilith- dico porgendogli la mia mano, lui gli dà un bacio sul dorso.

-Bellissimo nome per una bellissima ragazza- dice ammiccante. So già che quest'uomo mi rispetterà come Adamo non ha saputo fare in pochi giorni, e so che mi farà felice.

-Melanie- mi girò verso Lucifero.

-Ha per caso parlato? – chiedo all'uomo biondo davanti a me.

-No- mi dice lui.

-Melanie...- dice di nuovo la voce. Chi è Melanie? E di chi è questa voce?

-Melanie...- la voce è sempre più forte e sempre più vicina. Guardo avanti a me, Lucifero è sparito e sono in mezzo al nulla.

-Chi sei? – domando.

-Melanie...

Mi svegliai di soprassalto per l'incubo appena fatto, perché quello era un incubo, non poteva essere il contrario. Mi girai verso Evan, sconvolto quanto me, sicuramente avevo parlato nel sonno.

-Questa volta so cos'ho sognato- dissi impaurita.

-Lo so anch'io- disse impaurito quanto me.

-Ho sognato di essere Lilith...

-Tu sei Lilith, lo vuoi capire? – fece Evan esasperato.

-Non sono lei.

-Come spieghi il sogno?

-È solo un sogno- dissi come se non fosse nulla di grave.

-No Mel, è un ricordo, mi sono reso conto che tu parli nel sonno solo quando ricordi qualcosa. Mel, ti sei ricordata del nostro primo incontro- disse lui sorridendo.

-Non è possibile- dissi massaggiandomi la nuca, proprio dove avevo battuto la testa, mi stava facendo male.

-Mel, sei Lilith, non è fantastico? – disse Evan entusiasta.

-Certo, è fantastico- dissi continuando a massaggiarmi la nuca, il dolore stava aumentando.

-Melanie, che sta succedendo? – chiese Evan, preoccupato. Non feci in tempo a rispondergli che cacciai un urlo e svenni di nuovo. Buio totale.

The light bringer || Lucifer #wattys2018#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora