Era quasi ora di cena, Evan non si era ancora fatto vedere, ed Edmund non ne voleva sapere di tornare a casa da lavoro, la cena era ancora da preparare, avevo intensione di fare il polpettone, ma forse era troppo tardi per prepararlo, quindi optai per dei semplici petti di pollo accompagnati da un'insalata.
Mentre mettevo i petti di pollo in padella mi cadde l'occhio sul simbolo inquietante che avevo sulla mano, ero costretta a coprirlo con il fondotinta, non avevo chiesto io di farmi incidere una stella sulla mano, eppure ce l'avevo. Evan aveva detto che quella stella mi avrebbe protetto da qualsiasi pericolo, eppure quando stavano per colpirmi con una balestra la stella non ha funzionato, se non ci fosse stata Crystal sarei morta. Tante cose ancora non mi quadravano, eppure sapevo tutto, o no?
No! Non mi dicevano nulla, quando avevo domande importanti o dubbi cambiavano tutti discorso, ma quella sera Evan mi avrebbe detto tutto, avrebbe chiarito tutti i miei dubbi, altrimenti me ne sarei tirata fuori.
La cena era pronta, Edmund era arrivato da pochi minuti, stavamo solo aspettando Crystal e suo padre.
-Cos'hai preparato?
-Petti di pollo.
-Solo?
-Anche l'insalata- mi giustificai.
-Il pollo e l'insalata? Stai scherzando? Abbiamo degli ospiti, non siamo solo io e te, potevi preparare, non so, una lasagna?!
-Scusa, ero nel panico, ed ero sola- misi il broncio –ora che facciamo?
-Potremmo improvvisare, sono in ritardo, potremmo fare della pasta al forno, Ci sono gli avanzi di ieri vero?
-Si, c'è un po' di pasta corta in frigo, e del prosciutto che posso tagliare a cubetti, e c'è anche del formaggio- dissi prendendo intanto gli ingredienti dal frigo. Preparai il tutto in un tegame e lo misi in forno.
Fortunatamente arrivarono appena la pasta ebbe finito di cuocersi, io ed Edmund ci scambiammo degli sguardi complici e aprimmo la porta.
-Benvenuti, io sono Edmund- li accolse Edmund.
-Grazie, io sono Christopher- rispose il padre di Crystal.
-Accomodatevi, abbiamo appena finito di preparare la cena- dissi io facendo strada.
Crystal prese posto vicino a me, mentre suo padre si mise dall'altro lato del tavolo accanto ad Edmund.
-Quindi da quanto state qui? – chiese il padre di Crystal –Mia figlia mi ha detto che anche voi vi siete trasferiti da poco.
-Si- rispose Edmund –noi siamo qui da due mesi più o meno, ma ci siamo ambientati bene, Mel ha fatto subito amicizia- sorrisi.
La cena era ormai finita, Edmund e il papà di Crystal avevano fatto amicizia, andavano abbastanza d'accordo e avevano molti interessi in comune, ed io ero felice, finalmente trovato qualcuno con cui passare il tempo oltre il lavoro. Li salutammo e chiudemmo la porta subito dopo.
-Non mi sembra sia andata male no?! – chiese Edmund.
-Per me è andata bene, hai finalmente trovato un amico- sorrisi, e lui lo fece di rimando.
Dopo qualche minuto che ero nella mia stanza, ormai in pigiama e sotto le coperte, sentii picchiettare sulla finestra. Accesi la luce, e non fui affatto sorpresa di vedere Evan fuori. Andai vicino alla finestra e la aprii.
-Alla buon'ora- dissi facendolo entrare.
-Scusa, sapevo che eri impegnata, così sono venuto tardi.
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The light bringer || Lucifer #wattys2018#
ParanormalTutto può cambiare, tutto può essere svelato, puoi credere di avere una vita assolutamente normale. In realtà la tua vita è tutto meno che normale, scoprirai te stessa, scoprirai il tuo destino, il tuo passato, scoprirai cose di te che non avresti m...