Pov Peter:
"Non voglio che tu dorma con me!"La guardai malissimo e presi il cuscino.
"Sai che c'è!? Me ne vado a dormire sul divano! Mi hai rotto le palle!" Mi lanciò un cuscino in pieno viso, me ne andai sbattendo la porta.
"Sei un coglione!" Urlò sbuffando, entrai di nuovo in camera nostra.
"La cogliona sei solo tu qui! Cazzo!" Mi guardò malissimo e così me ne andai.
Era insopportabile, mi misi a sedere sul divano e presi i fascicoli dei miei casi.
Mi misi gli occhiali e cominciai a leggerli, erano casi molto difficili ma ero molto bravo nel mio lavoro.Sbadigliai aprendo gli occhi e vidi Julia che stava facendo troppo baccano per i miei gusti, sbuffai.
"La smetti di fare rumore?!" Sbottai.
"Cosa c'è?! Ti da fastidio!?" Rispose prendendomi in giro e mise in moto il frullatore, sbuffai infastidito.
"Smettila Julia!" Non mi diede ascolto.
"Dio Mio! Smettila Julia! Mi fa malissimo la testa!" Mi lamentai, non mi diede ascolto, così mi alzai dal divano e andai in cucina, staccai la presa del frullatore e la guardai male.
"Smettila" lei mi guardò negli occhi.
"Sennò che mi fai?! Mi picchi?!"
"Cosa?! No! Non ti ho picchiata! Ma che cazzo ti prende?!" Lei sospirò e preparò il caffè alla macchinetta.
"La smetti di evitarmi?" Non mi rispose e così sbuffai per la milionesima volta.
Cominciò a girovagare per la casa come una dannata, la guardai sconvolto.
Salì le scale e così la seguii, entrò nella nostra camera e mise a posto.
"La camera è già pulita, mi spieghi cosa cavolo stai facendo?" Chiedi irritato.
Non mi rispose.
"Julia non abbiamo 15 anni! Smettila di fare la scema e smettila di evitarmi, cazzo!" Sbottai cercando di far fermare Julia che stava girovagando per la casa come una pazzoide.
"La tua intelligenza è praticamente pari ad un bambino di 5 anni!" La guardai malissimo, strinsi i pugni.
"Almeno io non ti evito senza motivo!"
Urlai sconvolto, lei sospirò passandosi una mano sul viso.
"Ma non posso essere arrabbiata senza un cavolo di motivo Peter?!"
"No! Non è normale esserlo! Ah scusa! Tu non sei normale!" Mi tirò uno schiaffo, sbuffai e la presi per un polso e poi la attirai a me, la feci indietreggiare fino al letto e la buttai su di esso, mi misi sopra di lei.
"Smettila di fare la psicopatica" cercò di dimenarsi sotto il mio peso, ma le presi le mani e le misi sopra la sua testa, la guardai negli occhi.
"Non sono psicopatica"
"Ah no?" Chiesi facendole un sorriso.
Nascose un sorriso, le accarezzai una guancia e lei chiuse gli occhi.
"Che succede piccola?" Lei sospiro e si mise a sedere, mentre io ero inginocchiato sul letto davanti a lei.
"Ti amo Peter"
"Lo so zombie, mi dispiace averti detto quelle cose, sai che non penso tu sia una psicopatica" lei rise dandomi un piccolo bacio sulle labbra.
"Lo sono, sono una psicopatica gelosa" sorrisi.
"Già, ma ti amo anche per questo" sorride teneramente, le accarezzai una guancia e sorrisi anche io.
"Sono incinta" i miei occhi si inumidirono e la abbracciai forte.
"Non sei arrabbiato?" La guardai confuso e poi scossi la testa.
"Perché dovrei?"
"Non lo so" sorrise imbarazzata e così la baciai.
"Forse questa volta non sverrò" risposi ridacchiando, lei sorrise dandomi un leggero bacio sulle labbra, le accarezzai una guancia approfondendo il bacio.
"Hai già pensato al nome?" Sussurrai sorridendo come un bambino.
"Ancora no, ma sai che io amo il nome Sasha" sorrisi annuendo.
"Mi dispiace averti trattato come uno scemo"
"Lo sono"
"Si, ma sei uno scemo molto ma molto Figo" ridacchiai baciandola di nuovo.
"Oggi dobbiamo andare a pranzo dai miei" lei annuì sorridendomi.
"Ogni giorno amo di più il tuo sorriso"
"Questo sorriso lo faccio solo con te"
"Mhm, allora ti dovrei far sorridere più spesso" sussurrai maliziosamente.
"Già lo fai amore mio" rispose con un tono dolcissimo che mi fece ridere.
"Ora dormiamo? Ti prego!" Lei rise annuendo e poi mi diede un bacio sulle labbra, si strinse a me.
"Scusami"
"Zitta e dormi" risposi sorridendole.Aprii gli occhi sbadigliando e mi guardai intorno, Julia non era nel letto e così mi alzai per andare a vedere dove fosse, mi infilai una maglia e uscii dalla nostra camera, scesi le scale e la vidi sul divano con dei documenti in mano.
"Mi vuoi chiedere il divorzio per caso?" Chiesi divertito, alzò lo sguardo e nascose un sorriso, poi scosse la testa.
"Non potrei mai orsacchiotto" sorrisi.
"Cosa fai?" Domandai andandole accanto, le diedi un bacio sulla guancia e lei appoggiò la testa sulla mia spalla.
"Questa signora è stata picchiata dal marito ed è in gravi condizioni" guardai la signora prendendo il fascicolo.
"Non vuole parlare?" Scosse la testa.
"Ha paura che le tolgano la bambina"
Lessi la cartella grattandomi la barba.
"Posso occuparmi io di lei?" Sorrise.
"Davvero amore?" Sorrisi annuendo.
"Si certo, odio chi picchia le donne" mi diede un piccolo bacio sulle labbra e poi mi sorrise, intensificai il bacio e lei rise, così la feci mettere sulle mie gambe, la mia lingua stava giocando con la sua.
"Preparo la colazione" sussurrò, annuii.
"Io guardo la situazione della signora"
Sorrise annuendo e mi diede un bacio prima di alzarsi e andare in cucina.
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You Told Me You Never Fall In Love
Подростковая литератураSequel di: Love is not a game (Ex titolo: Do You Want To Play? Do not fall in love.) ATTENZIONE! Love is not a game (Ex titolo: Do You Want To Play? Do not fall in love) è diventato un libro a tutti gli effetti e quindi si ragazzi! JULIA E PETER VI...