Mi svegliai di colpo e sospirai passandomi una mano nei capelli.
Accarezzai una guancia a Stephanie che mugolò e così mi alzai dal letto e le baciai una guancia.
"Ti amo" mormorai dolcemente, lei sorrise come una bambina.
Mi infilai la felpa e uscii in terrazza.
Feci il numero di mio padre.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
"Dai papà, rispondi per favore"
La chiamata si chiuse, così continuai a chiamarlo, sentii rispondere mia mamma.
"Ehi William! Amore di mamma! Dove sei!? Con chi sei!? Stai bene!?" Chiese preoccupata facendomi sorrider dolcemente, annuii anche se non poteva vedermi.
"Mamma, sto bene, stai tranquilla. Non ti agitare!" Scoppiai a ridere.
"Non ridere di tua mamma! Sono preoccupata!"
"Non devi mamma, sto bene" ammisi sorridendo, la sentii ridacchiare.
"Mi passi papà?"
"Certo, Peter! Vieni qui! Ti vuole William!" Staccai il telefono dall'orecchio, mi aveva rotto un timpano!
"Mamma! Non ci sento più!" Lei rise, poi sentii lo schiocco di un bacio.
"Campione?" Sorrisi sentendo mio padre.
"Ehi papà"
"Ehi campione, che ci fai sveglio?" Chiese preoccupato.
"Non riesco a dormire" ammisi.
"Troppi pensieri?" Domandò sospirando.
"Già, sono un po' preoccupato per Stephanie" ammisi guardando il cielo.
"Perché?" I motivi erano molti, non potevo dirglieli tutti.
"Beh, per ora sta da Phoebe ma non so.. ho paura.." sussurrai pianissimo.
"Di cosa William?"
"Che suo padre la picchi ancora, non puoi fare qualcosa?" Chiesi agitato.
Amavo quella ragazza e avevo paura.
Paura che me la portassero via.
"Cerco di fare qualcosa, ma sai anche tu che non è facile"
"Lo so papà" sapevo che era il miglior avvocato che potesse avere la mia ragazza, sapevo che facesse il possibile.
"Dove sei ora?"
"Sono in una casetta in campagna, quella dei nonni" risposi alzando le spalle.
"Okay, stai attento. Ti voglio bene"
"Si papà, ti voglio bene anche io. Saluta mamma" chiusi la chiamata sospirando e mi accesi una sigaretta, guardai il cielo fumando.
Troppi pensieri per la testa.
Odiavo non poter fare niente per far sentire bene la mia fidanzata.
Odiavo tutto ciò che le facesse male.
La sentii urlare, così corsi velocemente da lei, era seduta sul letto che stava piangendo, non domandai niente, mi misi accanto a lei e la abbracciai stretta a me, lei si accoccolò come una bambina e così le canticchiai una ninna nanna, ma non si addormentò.
"William .. parliamo un po' ti prego"
Annuii dolcemente e cominciammo a parlare di tutto, scuola, amici e parlammo di cacca, ridemmo, scherzammo e si addormentò su di me.
La ammirai dormire e alle 7 del mattino, mi alzai e andai in cucina.
I nonni compravano sempre tutto in quella casa, perché qualche volta ci andavano e Phoebe faceva lo stesso.
Presi del latte e del caffè e li misi sul fuoco, presi dei cornetti confezionati e li misi Nel microonde.
Misi tutto sul tavolo canticchiando e poi il mio telefono cominciò a squillare, così lo presi con una mano.
"Hm?"
"Ehi straniero" sorrisi come uno scemo.
"Ehi cuginetta! Come stai?" Chiesi mettendo lo zucchero sul tavolo.
"Sto bene e tu? Dove sei?" Domandò la mia cuginetta preferita.
"Alla casa dei nonni, tu?"
"Con Rick, volevamo fare colazione fuori ma c'è brutto tempo" sentii il mio migliore amico ridere, risi anche io.
"Se volete si fa pranzo insieme" proposi alzando le spalle.
"Certo! Stephanie dorme?"
"Per ora si, ora la vado a chiamare è così mangia un po'." Risposi ridendo.
"Uhhhh hai cucinato!?" Esclamò Phoebe sorpresa.
No, cioè si" ridacchiai "ho preparato il latte, il caffè e ho riscaldato i cornetti" ammisi gonfiando il petto, sentii mia cugina ridere.
"Wow! Ti sei sprecato William!" Mi prese in giro, risi e le chiusi in faccia.
Andai in camera, Stephanie abbracciava il cuscino come una bimba piccola.
"Amore" la chiamai dolcemente scuotendola, mugolò il mio nome aprendo gli occhi biascicò un buongiorno.
Ridacchiai.
"Ho preparato la colazione" ammisi, lei posò le labbra sulle mie.
"Arrivo amore" si alzò stiracchiandosi.
Sorrisi ammirandola, mi prese per mano e così andammo in cucina.
"Che profumino di caffè!" Sorrisi trionfante.
"Ho riscaldato anche dei croissant"
"Ti amo" rispose come una bimba baciandomi con amore, ci mettemmo seduti e cominciammo a fare colazione.Angolo Autrice:
Ehm ehm! LO SO CHE MI STATE ODIANDO E SO CHE NON AGGIORNO DA MESI! MI DISPIACE!
Sul serio!
Ho tante idee per questa storia, so che aspettate da troppo. Spero che mi supportiate ancora.
Vi voglio bene
STAI LEGGENDO
You Told Me You Never Fall In Love
Roman pour AdolescentsSequel di: Love is not a game (Ex titolo: Do You Want To Play? Do not fall in love.) ATTENZIONE! Love is not a game (Ex titolo: Do You Want To Play? Do not fall in love) è diventato un libro a tutti gli effetti e quindi si ragazzi! JULIA E PETER VI...