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È passata ormai una settimana da quando stiamo insieme in segreto, nessuno a parte noi sa della nostra relazione.
A scuola non ci facciamo vedere insieme, a casa nemmeno, solo nella mia o nella sua stanza.
Ora siamo distesi sul mio letto e lui mi accarezza i capelli.
- Non ti mancano i tuoi genitori?- gli chiedo.

- Si, ma cerco di dimenticarlo.- risponde.

- Se ti va, potremmo andare a parlare con loro... oggi.- dico.

- Vorrei... ma ho paura per come reagirebbero. Poi adesso dobbiamo sistemare le cose con tuo padre.- dice.

- Hai ragione, ma non chiamarlo padre, per me non è più niente ormai, è un estraneo.- dico facendomi seria.

- Non dire così... senti facciamo una cosa: io andrò a parlare con i miei e tu farai chiarire i tuoi okay?- propone e io annuisco e mi da un bacio sulla fronte.

Ci alziamo dal letto e lui sgattaiola nella sua stanza per prepararsi e io faccio lo stesso.
Dopo scendiamo le scale, andiamo nella sua macchina e partiamo. Vedo che stringe le mani sul volante e le nocche diventano bianche. Allora appoggio la mia sulla sua per rassicurarlo e vedo che sorride leggermente, ma non è convinto.

- Stai tranquillo.... andrà tutto bene.- gli dico.

- Speriamo.- sussurra.

Siamo arrivati. Faccio per scendere, ma mi blocca.
- Resta qui.- dice.

- Io vengo con te!- ribatto.

- Non vorrei che assistessi a brutte scene... ma se vuoi venire...- dice.

- Ovviamente! Io sarò sempre accanto a te, in ogni momento amore quindi ora andiamo e sistemiamo tutto.- gli dico guardandolo negli occhi.

- Grazie.- e mi bacia. Poi usciamo e andiamo a bussare alla porta.

- Chi è?- chiede una voce femminile.

- Sono io, mamma.- dice lui serio e dopo un minuto interminabile, finalmente ci apre.

La zia Maggie che avrà qualche anno più di mia madre, lo guarda e poi lo abbraccia e inizia a piangere.
- Tesoro mio sei tornato! Mi sei mancato tanto!- dice singhiozzando.
Poi sciolgono l'abbraccio e lei mi guarda perplessa.

- Chi è questa bella ragazza? Entrate vi offro un caffè.- dice e ci fa accomodare sul divano.

- Lei è tua nipote Jordan, mia cugina di terzo grado.- mi presenta e le si illuminano gli occhi.

- Oh mio Dio! È da un secolo che non ci vediamo!- e mi abbraccia dolcemente. Poi va in cucina e noi restiamo da soli. Vedo che Luke ha gli occhi lucidi, allora svelta gli rubo un bacio dalle labbra e lui sorride.

- Grazie amore, meno male che ci sei tu!- mi dice e mi da ancora un bacio appena in tempo perché mia zia era entrata in salotto.

- Ecco qui ragazzi..... allora raccontami tutto! Anzi è meglio aspettare che arrivi anche tuo padre così racconti una volta sola. Tu invece Jordan? Dove eri finita?- mi chiede.

- Beh.... mi dispiace di non esservi più venuta a trovare, ma se rientravo in questa casa, mi tornava in mente Luke e cominciavo a piangere... solo per questo.- rispondo prendendo la tazzina di cappuccino con la schiuma che io adoro.

- Capisco... in effetti anche io sentivo molto la sua mancanza, ma tuo padre era irremovibile e non ha voluto cambiare casa, nonostante io stessi male.- si rivolge a Luke.

- Posso immaginare... mamma mi lasci un attimo da solo con Jordan?- le chiede e lei annuendo esce dalla stanza.

- Che mi devi dire?- chiedo ansiosa.

- Secondo te possiamo confidare il nostro segreto almeno a mamma... poi mio padre... meglio di no! Sempre se sei d'accordo e poi lo diremo almeno a tua madre... okay?- mi chiede stringendo le mie mani.

- Okay, va bene ma sii cauto non andare subito al sodo. Ti amo.- dico.

- Io di più!- esclama- Okay, mamma puoi venire dobbiamo dirti una cosa...- dice stringendomi l'occhio.

- Ditemi tutto.-

- Sembrerà strano, ma... beh ecco io e Jordan...-

- Non ditemi che aspettate un bambino!?- esclama con gli occhi sgranati.

- Nooo! Volevo dire che stiamo insieme! Ci amiamo, e non mi interessa di quello che pensi o che penserà papà, perché io la amo e anche se siamo cugini, pazienza!- esclama mentre io rimango allibita da quello che ha pensato mia zia.
Insomma... sono piccola ancora... avere un figlio in prima superiore non mi pare proprio il caso! E poi ancora mi vergogno a stare in biancheria intima davanti a lui, figuriamoci fare quella cosa! C'è tempo! "Diamo tempo al tempo." Mi diceva Thomas.

- Meno male! Mi avete fatto preoccupare! Comunque io non sono contraria alla vostra relazione, state anche bene insieme! Sono felice per voi!- esclama e in quell'esatto momento entra mio zio Philip.

- Cosa ci fa lui qui!?!- esclama sorpreso e... infelice? Come può essere così insensibile? Si vede proprio che è parente di mio padre!

- È tornato! Nostro figlio è tornato! Non sei contento amore!- dice lei esaltata mentre Luke guanda in basso nel vuoto.

- Non ha il permesso di entrare qui dentro finché non sarò IO a deciderlo! Vattene!- urla, allora il mio ragazzo stringendo i pugni risponde a tono.

- Dovrei andarmene secondo te! Perfetto! Ora levo le tende, ma prima mi devi dire che cosa devo fare perciò che tu mi possa perdonare! Non potrai mandarmi via per sempre senza affrontare la questione!- scaturisce e per lunghi attimi rimangono a guardarsi. Si vede lontano un miglio che non sa cosa rispondere.

- Per prima cosa non mancarmi di rispetto e secondo... beh te lo devi guadagnare il mio perdono!- risponde alzando il tono e a quel punto succede tutto molto velocemente: Luke perde il controllo e gli sferra un pugno in pieno muso e gli fa sanguinare il naso e Philip sta per rispondere quando io e zia Maggie d'istinto ci mettiamo in mezzo e urliamo in coro:

- Basta ora! Smettetela! Sembrate dei bambini!- allora restano a guardarsi e si uccidono con gli occhi, ma poi accade l'impossibile: iniziano a piangere entrambi e si abbracciano forte mentre io rimango commossa da quella scena.
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Ciao a tutti! Spero vi piaccia questo capitolo, votate e commentate!
Buonanotte,
Alice❤

Jordan on the road (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora