Oggi sono distrutta.Non ho dormito niente per colpa del mal di collo e a causa di un incubo:
"Ci siamo io e Jake che facciamo una gara con le nostre moto su una strada sterrata piena di radici degli alberi scoperte. Ad un certo punto io lo guardo e mi distraggo quanto basta per andare dritta contro un albero. Lui crede che io sia morta e poi per la disperazione si uccide lui."
Finisce nel nulla e mi risveglio di soprassalto urlando.
Infatti è accorsa subito una dottoressa pronta con l'ago da puntura pronto a inniettarmi degli antidolorifici, ma le ho spiegato quello che è successo allora è tornata a fare il suo lavoro.
- Ciao cucciola come stai oggi?- mi chiede Jake entrando piano con un mazzo di fiori in mano.
- Bene.... anche se non ho dormito - e solo dopo averlo guardato in faccia mi accorgo che ha la faccia massacrata da ematomi violacei e che zoppicava leggermente. Lo guardo severa e dico:
- Perché sei ridotto in quel modo?- alludendo al fatto che fosse stato picchiato da qualcuno.- Vorrei raccontarti la verità, ma non ho il coraggio....-
- Dimmelo!- esclamo.
- Ieri ero talmente arrabbiato che sono andato a cercare quel bastardo che ti ha sbattuto qui e ho provato a parlare, ma lui ha alzato le mani e ho dovuto proteggermi in qualche modo, quindi ora lui è nella stanza qui accanto, con un trauma cranico....- dice abbassando lo sguardo. Appena mi rendo conto di quello che ha fatto, inizio a urlargli contro:
- Che cosa hai fatto!?!?!?!?!! Come hai potuto?? Ti sei bevuto il cervello? Ma che ti salta in mente? Vattene, meglio che non ci vediamo per un po'!- concludo con le lacrime che iniziano a scendere.
- Aspetta! Calmati! Non ti agitare! Non è solo lui che è finito male! Io ho una gamba rotta per colpa di quello stronzo!- urla lui incazzato spostandosi verso di me con le stampelle a cui non avevo fatto per niente caso, rintronata qual'ero.
Lo guardo sbalordita e inizio a piangere e gli faccio segno di avvicinarsi.
- Non hai appena detto che non volevi più vedermi?- mi chiese facendo un sorriso sghembo.
Lo guardo implorante, allora sorride e si avvicina zoppicando e la prima cosa che faccio è avvicinare le mie labbra alle sue che scattano sulle mie.
Dopo un po' viene la dottoressa Nancy che mi visita e mi fa sedere sulla sedia a rotelle in modo che possa andare in bagno. Quando ho finito decido di far visita al cretino che mi ha fatto fare l'incidente: busso alla porta ed entro.
Mi trovo davanti un figo da paura con l'occhio nero e una fascia intorno alla testa e un taglio sul labbro rotto. Sono io la prima a parlare:- Siamo sulla stessa barca direi!- e rido sarcastica.
- Si grazie a quello str...-
- Woooo aspetta un attimo! Modera i termini perché in ogni caso sarei io quella che ti dovrebbe insultare, non tu!- chiarisco le cose prima che possa insultare Jake.
- Si vede proprio che il tuo fidanzatino non ti ha detto niente.- e mi fa un sorriso beffardo.
- Cosa mi avrebbe dovuto dire oltre che gli hai rotto una gamba!- gli chiedo confusa. Ma non fa in tempo a spiegarmelo che veniamo interrotti da una dottoressa che deve fare un controllo.
Esco dalla stanza piena di dubbi ma decido di non darci peso credendo che magari quello che si è bevuto il cervello non sia stato il mio fidanzato ma quel demente.
Vado nella mia stanza e mi faccio aiutare per distendermi sul letto e cado in un sonno profondo.Ricomincia lo stesso incubo dell'altra notte e come prima mi risveglio di soprassalto. Accorre subito la povera dottoressa, ma ritorna indietro appena le spiego tutto.... è come un continuo e terrificante deja-vú.
Nelle notti successive accade la stessa cosa, ma ormai Nancy non corre più qui perché si è rassegnata.
Finché finalmente esco da quel maledetto ospedale e riesco a dormire in pace per la prima volta dopo una settimana.
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Jordan on the road (COMPLETATA)
Teen FictionJordan è una ragazza di 14 anni che dentro una dura corazza nasconde un cuore tenero, come nei cioccolatini. Fa tanto la dura e la sfacciata, ma alla fine anche una come lei riesce a trovare l'amore. Una volta che non funziona, un'altra che finisce...