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Come può essere lui! Non è possibile! Lui era in prigione! O è evaso o lo hanno già scarcerato... non ci credo.

- Ehi, tesoro come stai?- chiede con la voce perfida che non promette nulla di buono. Ha gli occhi rossi, lo sguardo da matto e i capelli scompigliati.

- Non parlare con lei! Non osare nemmeno fiatare!- urla Luke per difendermi, ma lui non lo ascolta e mi si avvicina. Non riesco a muovermi dalla paura.
- Ti ho detto di...- prova a dire ancora il mio fidanzato, ma Jake gli punta una pistola proprio sulla fronte. Lui rimane immobile alzando le braccia. Lui lo lascia perdere e torna a guardare me. Mi scende una gocciolina di sudore dalla fronte.

- Jordan... non mi rispondi piccola?- mi ha chiamato piccola? Io lo uccido! Dopo quello che ha provocato nella mia vita, pretende che io gli risponda e mi chiama anche così? Ora gliela faccio pagare!

Muovo impercettibilmente le labbra, ma non esce nessun rumore. Lui si innervosisce e inizia a urlare:
- Insomma stupida puttana piagniucolona, mi vuoi rispondere o ti faccio parlare io!?- chiede prendendomi per il braccio e facendo finalmente uscire un urlo dalla mia bocca. Stringe forte e conficca le sue dita nel muscolo, tanto che le lacrime iniziano a bruciare nei miei occhi: non gli darò anche questa soddisfazione!

Luke immediatamente gli sferra un bel pugno sul naso, così molla la presa e cade a terra.

- Mi sembrava di averti detto di non toccarla! Brutto stronzo!- urla il mio salvatore.
Jake lo fulmina con lo sguardo e poi si rialza a fatica e dopo una finta, carica come un bufalo puntando Luke.
Iniziano ad azzuffarsi con pugni, calci, graffi, botte, lividi... sangue...
Urlo forte per farli smettere, ma non mi ascoltano, allora cerco di separarli, ma ci guadagno solo una spinta che mi fa cadere a terra.
Sono un po' intontita dal colpo alla testa, di nuovo, ma riesco a rialzarmi e vedere quello che avevo temuto fin dall'inizio: Luke per terra che non si muove e Jake che sorride soddisfatto. Improvvisamente si sentono le sirene della polizia e fa sparire immediatamente il sorrisetto, per poi darsela a gambe.

Io corro dal mio ragazzo e dico:
- Ehi... amore mi senti? Rispondi ti prego!- lo imploro, ma niente. Ha la faccia tumefatta di lividi che vanno dal viola al blu e un labbro rotto. Nel panico faccio le uniche cose che mi vengono in mente.
Vado in cucina, prendo il telefono e chiamo il 911.
In pochi minuti sono qui, lo mettono su una barella e lo portano dentro in casa per visitarlo dato che fuori si gela.

Io sono una fontana di lacrime che mi appannano la vista. Vado vicino al lettino dove è disteso e lo guardo. Fa quasi impressione: una cosa spontanea che faccio è toccare il polso, se ha battiti e... batte! È ancora vivo! Ora sono un po' più rassicurata. Ma mi chiedo perché non si sveglia...

- Signorina, lei è imparentata con questo ragazzo?- chiede il medico.

- Sono la sua fidanzata... va tutto bene? Ha solo i lividi in faccia, vero?- chiedo meno sicura di prima.

- Temiamo che sia andato in coma... per la violenza dei colpi... ora andremo in ospedale e lo terremo in osservazione. Lei intanto contatti i genitori e i famigliari.- mi dice e resto di sasso. Coma? Jake lo ha fatto andare in COMA??!?! Mi ha rovinato la vita un altra volta! Brutto bastardo di...(ho pensato cose troppo volgari da scrivere, lascio alla vostra immaginazione).

Lo mettono nell'ambulanza e lo collegano a una macchina per l'ossigeno. Nella mia mente le immagini si ripercorrono a rallentatore: Luke che mi difende, gli occhi insanguinati di Jake, la sua fuga, il mio ragazzo per terra, il dottore che mi diceva che potrebbe essere in coma, il pianto di sua madre appena le ho comunicato la notizia.

Un infermiere mi risveglia dal flashback e mi invita a seguirlo nella stanza insieme a Luke.
L'ospedale ora mi mette ansia e mi fa tornare in mente solo brutte cose, insomma ne sono uscita pochi giorni fa!

Lo collegano ancora a una serie di macchinari tra cui una che misura il battito cardiaco ed in questo momento è basso. Bip...........bip............bip..........
Mi lasciano da sola con lui nella stanza bianca.

- Amore, lo so che probabilmente ora non riesci a sentirmi, ma ti volevo solo dire che ti amo. Non ti lascerò mai e spero che neanche tu lo faccia. Sappi solo che sarò al tuo fianco in ogni momento.- dico con gli occhi lucidi e poi mi mordo un labbro per non far scendere le lacrime, ma scoppio in un pianto sconsolato.
L'unico rumore che rimbomba nella stanza sono i miei singhiozzi e il bip del suo cuore. Mi sento oppressa e sola in quella stanza, anche se c'è lui con me. Almeno il suo corpo, la sua anima spero che non lo abbandoni.
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Spero che vi piaccia il capitolo, è un po' pesante, ma succede nella vita, soprattutto in quella di Jordan.
Scusatemi per il ritardo nella pubblicazione, ma siccome sto lavorando anche a un altro libro, non ho avuto il tempo di aggiornare.
Buonanotte,
Alice❤

Jordan on the road (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora