- Cazzo sono incinta.-
Queste sono le uniche parole che ha detto Jess prima di svenire sul pavimento del bagno.
La schiaffeggio e la chiamo a bassa voce e dopo un po' finalmente rinvenisce.- Cosa... cosa è successo?- chiede mentre la aiuto a mettersi seduta.
Poi mi guarda negli occhi preoccupata come se avesse ricordato tutto improvvisamente e io annuisco leggermente, allora scoppia a piangere.- Ragazze?! Come va con i compiti??- urla sua mamma dal piano di sotto.
- Bene! Devo spiegarle ancora una cosa poi devo andare a casa altrimenti mia mamma si arrabbia!- le rispondo.
- Va bene, ma muovetevi perché è quasi pronto il pranzo!- esclama lei.
- Ora cosa faccio? Sono finita! I miei genitori mi ammazzeranno!- dice sconsolata.
- Che stronzo! Dico io: se voleva proprio farlo con te non poteva almeno prendere le precauzioni? No, doveva metterti nei guai e poi andarsene con Amanda!- esclamo arrabbiata offrendole un fazzoletto.
- Esatto! Glielo avevo anche chiesto! Ma lui si voleva divertire e basta! Mi ha usata come un oggetto.
Ma io gliela faccio pagare eccome se lo faccio! Io non sono una troietta che va con il primo che capita, io lo amavo!- dice asciugandosi con rabbia le lacrime.- Hai ragione! Ma io adesso devo veramente andare, scusami. Tanto torno verso le cinque okay? Tu stai tranquilla... penseremo più tardi come dirlo ai tuoi.- dico e le do un bacio sulla fronte.
- Certo, grazie Jordan... meno male che ci sei tu. Ti voglio bene.- mi dice e io sorrido alzandomi.
Per sicurezza prendo io i test e li butto via nel bottino qui fuori per non far insospettire i suoi.
Saluto la madre della mia amica e cammino velocemente verso casa per non fare troppo ritardo.- Sono a casa!- urlo varcando la soglia.
- Ciao amore!- dice Luke vedendomi e io lo vado ad abbracciare e baciare. Mi sembra una vita che non ci vediamo.
Mi siedo a tavola e mangio con gusto la polenta con il sugo che ha cucinato papà. Nella nostra famiglia, dalla sua parte, si tramanda questa tradizione di questa ricetta, inventata dal mio bis nonno che era uno chef famoso a New York.
La mamma è sul divano da dove non può muoversi e mangia sopra a un tavolino piccolo pieghevole che usiamo per la colazione a letto, anche se non la facciamo quasi mai.- Che fate oggi pomeriggio ragazzi?- chiede papà.
- Io vado a dormire da Jess, quindi Luke hai la serata libera per andare con i tuoi amici alla partita di calcio.- gli rispondo e lui sorride.
- Come facevi a saperlo?- chiede meravigliato.
- Io so tutto!- esclamo facendo la scarpetta con il pane per gustare fino all'ultimo goccio questa rara squisitezza.
Quando finiscono tutti di mangiare, aiuto a sparecchiare e poi vado a fare un po' di compiti dato che devo recuperare oggi e dare gli appunti a Jess. Le faccio una fotocopia dei miei quando finisco e li metto in una busta: so benissimo che è sbagliato, ma oggi non si può stressare ulteriormente dopo quella notizia.
Sento bussare alla porta e apro a Luke.- Come mai vai da Jess?- chiede e io vado nel panico non sapendo cosa dire.
- Ehmm... facciamo un pigiama party tra amiche... ci saranno anche delle sue compagne di classe...- invento, ma il suo sguardo parla chiaro: non mi crede neanche morto.
- Dimmi la verità, sai che so tenere i segreti.- mi implora e io esito un attimo, poi chiudo la porta a chiave.
- Lei è... è... incinta.- dico sottovoce in modo che nessuno ci senta.
- Che cosa??? È assurdo! È stato Kevin vero?- esclama a un volume troppo alto e lo zittisco immediatamente mettendogli un dito sulle labbra.
- Per ora lo so solo io, tu e Jess, quindi non devi fiatare, neanche con Kevin.
Vado da lei dopo per sostenerla e per aiutarla a pensare come e quando dirlo ai suoi genitori. Non arrabbiarti con lui, ci pensiamo io e lei a come fargliela pagare.- dico abbracciandolo.- Va bene... comunque se volete io posso picchiarlo, per quello non ci sono problemi!- dice ironico e io rido.
Poi guardo l'ora sull'orologio appeso al muro e mi accorgo che sono già le 16:30.
Sciolgo l'abbraccio e vado in bagno per lavarmi i denti e pettinarmi.
Prendo lo zaino con l'occorrente, saluto tutti e vado a casa di Jess.
Arrivata, busso alla porta e mi viene ad aprire sua mamma e mi fa entrare.- Tesoro c'è Jordan!- la chiama e lei scende subito a salutarmi.
- Andiamo di sopra ,mamma, a studiare a dopo.- le dice lei e andiamo su per le scale fino ad arrivare alla sua stanza, dove ci chiudiamo dentro.
- Ho bisogno di parlare con Kevin di questa faccenda, voglio dirlo prima al... padre.- dice sedendosi sul letto e mettendosi una mano sulla pancia.
- Ma sei sicura di tenerlo?- le chiedo e lei mi guarda con occhi teneri che mi facevano quasi commuovere.
- Non potrei mai abortire, sarebbe come un omicidio sulla coscienza... ma voglio sapere prima cosa ne pensa lo stronzo di tuo padre.- dice riferendosi al bambino/a.
- Chiamiamolo allora!- dico e lei prende immediatamente il cellulare e compone il numero.
"Bip...bip... Pronto Jess, cosa succede?" chiede innocente, come se ore prima non fosse andato con Amanda.
"Dobbiamo parlare, vediamoci al centro commerciale." dice decisa e chiude la chiamata, non gli lascia neanche il tempo di rispondere.
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Eccomi qua! Sono fiera di me perché sto aggiornando molto più spesso e siamo quasi alla fine del libro, ma non vi do anticipazioni!😈
Spero vi piaccia, buonanotte,
Alice❤
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Jordan on the road (COMPLETATA)
Ficção AdolescenteJordan è una ragazza di 14 anni che dentro una dura corazza nasconde un cuore tenero, come nei cioccolatini. Fa tanto la dura e la sfacciata, ma alla fine anche una come lei riesce a trovare l'amore. Una volta che non funziona, un'altra che finisce...