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Drake

"Dove stiamo andando?"chiede seguendomi barcollando.È un pó meno ubriaca,ma almeno riesce a camminare senza cadere.
Ho inviato un messaggio a Tob,dicendogli che non deve preoccuparsi perché è con me,e la riporteró quando si sentirà meglio.
Mi sento come un padre preoccupato per la figlia,un misto tra il ridicolo e il buffo.
Sospiro continuando a camminare senza rispondere alla cinquantesima domanda di Ashley,sposto un ramo e arriviamo nel mio posto preferito,dove ho raccontato la mia storia alla ragazza dietro di me.Ancora non riesco a spiegarmi perché le abbia detto di mia madre,continuo a chiedermelo spesso,ma le risposte non ci sono.Avevo bisogno di raccontarlo a qualcuno e basta.

Guardo il panorama bellissimo,gli alberi scuri e alti,il rumore dell'acqua, il profumo della natura.

"Vuoi uccidermi per poi nascondermi qui?"chiede alzando le sopracciglia perplessa."Però, bel posto."aggiunge.

"Non voglio ucciderti."ridacchio.

Mi siedo sul solito masso e alzo la testa per guardare le stelle.Chissà qual è quella della mia mamma.

Lei si siede accanto a me,stranamente in silenzio.Fa un respiro profondo,e chiude gli occhi lasciandosi trasportare dal venticello leggero.È incredibile quanto sembri in pace con se stessa,anche se in realtà non lo è.

"Non capisco perché è così difficile..."sussurra.

"Cosa?"chiedo a voce bassa.

"Accettare le proprie paure."

Mi giro a guardarla,ha ancora gli occhi chiusi.
Mi viene in mente l'immagine di una bambina di dieci anni picchiata dal proprio padre solo per un suo fottuto errore,e il mio corpo si riempie di brividi,costringendomi a voltare lo sguardo.Lei apre gli occhi e mi guarda facendo una smorfia di rammarico.

"Ti faccio così tanta pena?"chiede abbassando lo sguardo.

"No,non mi fai pena, è solo che...Non mi aspettavo una cosa del genere."spiego allungando le gambe.

"Tob ti ha raccontato tutto."afferma guardando da un'altra parte.

Non rispondo,non so cosa dire.
Eppure,non volevo sapere come stavano le cose fino a stamattina?Adesso che le so,invece di sentirmi meglio,sto peggio.Mi manca ancora qualcosa.

"Senti,io non voglio la tua compassione,perciò..."

"Ashley,tu non mi fai pena."dico fermo.Riesco a vedere una piccola scintilla nei suoi occhi,ma penso di essermela solo immaginata.Alza lo sguardo verso le stelle e la notte porta via con sé tutte le parole che vorrei dirle ma che non ho il coraggio di tirare fuori.
Mi sento...Non so come mi sento.

"Ho così tanta paura..."sussurra poi con le lacrime agli occhi.
Mi avvicino e la stringo a me con le braccia,e lei incastra la fronte sul mio collo facendomi provare una sensazione strana.È come se fossi sazio, sazio di qualcosa che neanche esiste.

"Ci sono io con te."le dico accarezzandole i capelli,cosa che mi lascia fare senza obiettare."E non ti lascerò da sola,solo se me lo permetterai."

Lei allunga le mani dietro la mia schiena,stringendomi forte.

"Solo se la smetti di chiamarmi gnomo."scherza facendomi ridere.

La cosa che mi piace di più di noi è che litighiamo sempre,ma quando abbiamo bisogno l'uno dell'altro siamo sempre pronti a combattere insieme.

"Va bene,gnomo."sorrido.

Lei alza gli occhi al cielo ridendo sotto i baffi,e si alza dal masso senza più barcollare.Dev'essere finito l'effetto dell'alcool per stasera.

La Ragazza Dai Capelli BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora