L'autista della limousine si prese la briga di intrattenere una conversazione con Jeffrey durante il tragitto verso l'hotel. Si era presentato; si chiamava Matthew e sarebbe stato il suo autista personale per ogni tipo di viaggio che Jeffrey avesse sentito il bisogno di fare durante la sua permanenza in Georgia. L'attore non era un ammiratore della grande fama, e di conseguenza neanche dell'ostentazione di ricchezza; ma seppur ritenesse l'idea di avere un autista personale un po' superflua, fu grato del servizio. Sentiva di essere in parte tornato alla sua vita precedente, quando era ancora un attore nel pieno del suo lavoro.
Scese dall'auto senza tante cerimonie, e ringraziò l'autista che l'aveva informato del fatto che avrebbe pensato lui a spostare tutti i bagagli e i suoi effetti personali nella stanza prenotata per lui. Jeffrey entrò poi nella hall dell'hotel, guardandosi intorno.
Al bancone della reception si trovava un uomo slanciato, con i capelli rossicci e la barba dello stesso colore. Resosi conto della presenza di qualcuno, quest'ultimo si voltò, notando l'attore.
«Hey! Ciao amico! Tu devi essere Jeffrey.»
Si rivolse a lui in modo molto cordiale, stringendogli la mano. Jeffrey annuì, confermandogli ciò che egli aveva appena intuito. Jeffrey non sapeva chi fosse l'uomo di fronte a lui, ma i suoi dubbi furono immediatamente soddisfatti.
«Io sono Scott Gimple, uno dei produttori della serie. Ti do il benvenuto in Georgia, è un piacere per noi averti qui. Spero che con il volo sia andato tutto bene.»
«Il piacere è mio, Scott. Sì, grazie, è andato abbastanza bene.» si limitò a rispondere.
«Ne sono lieto. Ti darei altre informazioni riguardo a ciò che ti attende qui, ma so che fra poco incontrerai Robert quindi lascio il compito a lui.» sorrise gentilmente. Jeffrey pensò che avesse un'aria simpatica e genuina.
«L'incontro è fra una mezz'ora.» gli ricordò il produttore. «Puoi chiedere a Matthew di accompagnarti senza nessun problema. Altrimenti, nel caso in cui tu voglia camminare un po', l'edificio dove devi andare è molto vicino. Saranno una decina di minuti a piedi. Alla reception troverai una mappa della zona, con già segnati i luoghi fondamentali.» continuò, informandolo meticolosamente.
Jeffrey lo ringraziò del disturbo, molto grato dell'accoglienza.
«Ah, nel caso in cui tu te lo stia chiedendo, quest'hotel è riservato esclusivamente al cast e allo staff della serie. Quindi troverai tutti residenti qui. È programmata una cena per stasera ma... Ti lascio i dettagli a dopo.» aggiunse infine Scott, prima di salutarlo e augurargli buona fortuna.
«Grazie mille. A stasera, allora.» lo salutò Jeffrey sorridendo. Sentiva che l'ansia stava cominciando a salirgli in corpo, e ritenne di doversi riprendere un attimo, stanco com'era a causa del volo. L'aereo gli faceva questo effetto.
Dopo aver scambiato due parole con la receptionist, decise di riposare pochi minuti in stanza prima dell'incontro.
*
Nei minuti trascorsi nella sua stanza d'albergo, non aveva fatto altro che preoccuparsi; si era autoconvinto del fatto che intraprendere quel ruolo fosse stato uno sbaglio; che non sarebbe stato capace di interpretare nel modo giusto quel personaggio così complesso e malvagio. Non si sentiva pronto per la cosa, e aveva la terribile sensazione che avrebbe solo commesso errori.
'Maledizione.' Aveva ripetuto più volte a se stesso, fumando per l'irritazione; il colloquio si stava avvicinando, e con esso la conferma che tutto quanto gli stesse accadendo fosse reale. Jeffrey non sapeva se era pronto per accettarlo.
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You are my second chance || Jeffrey Dean Morgan
FanfictionJeffrey è un attore in piena crisi lavorativa causata da problematiche relative alla sua famiglia. Non trovandosi più sotto i riflettori, pensa che ormai abbia toccato il fondo. Nel momento peggiore della sua vita, riceve una telefonata inaspettata...