You are my second chance || Jeffrey Dean Morgan

CAPITOLO 17 pt 1

Jeffrey ebbe un colpo al cuore non appena sentì quelle parole. Il sangue gli si gelò nelle vene e nonostante facesse caldo, iniziò ad essere percosso da una serie di brividi di freddo lungo la schiena. Pregò fino alla fine di aver capito male. Maggie non poteva averglielo detto sul serio. Non poteva.

Da quanto tempo non sentiva dirsi quelle due paroline, tanto brevi quanto intense. Era troppo presto ancora. Troppo presto per dirglielo. Non era il momento adatto. Aveva bisogno del suo tempo. Non riusciva a guardarla negli occhi, non aveva il coraggio. Non avrebbe voluto ferirla, specialmente dopo aver passato una bellissima serata come quella. Cercò di risponderle, ma in quel momento pensò che qualunque cosa poteva essere sbagliata o mal interpretata.

Iniziò a torturarsi le mani e ad agitarsi leggermente sul posto. Calò un imbarazzante silenzio e l'unico rumore che si udiva, era lo scrosciare delle onde che si infrangevano sulla scogliera. Il vento soffiava piano e delicato sui loro volti. Erano rimasti nudi, l'uno nelle braccia dell'altro, a coccolarsi, lasciando che il vento asciugasse i loro corpi e i capelli, dapprima bagnati.

Jeffrey andò per pronunciare qualcosa ma istintivamente le labbra tornarono serrate; quella frase l'aveva del tutto disorientato. Non avrebbe mai immaginato che Maggie potesse dichiararsi così apertamente; certo, aveva inteso che la ragazza fosse seriamente presa da lui e magari, osò dire, innamorata. Lui provava qualcosa, questo non lo avrebbe mai messo in dubbio, ma non riusciva ancora a concepire di cosa si trattasse con esattezza. Affetto? Infatuazione? Bene? Amore? Di sicuro un sentimento c'era, altrimenti non avrebbe fatto l'amore con lei, né tanto meno l'avrebbe portata in uno dei luoghi più importanti della sua gioventù. Forse aveva semplicemente paura ad ammettere a se stesso che, con molta probabilità, si stava innamorando di lei. Forse non lo credeva possibile, dopo i due matrimoni falliti e dopo tutto quello che aveva passato.

Tutto questo però, avrebbe potuto precludere il fatto di rifarsi una vita, di voltare pagina, o meglio, di iniziare un libro interamente nuovo e l'unica opzione pensabile, in quel momento, era Maggie. Non voleva altro, non chiedeva altro. Il suo nuovo libro era lei e, come cosa più bella, non c'erano capitoli da leggere, perché li avrebbero scritti assieme. Avrebbero scritto la loro storia, passo dopo passo, senza fretta.

Jeffrey non voleva affrettare i tempi; non voleva – come diceva Maggie – bruciare tutte le tappe. Così come lei gli aveva chiesto tempo, anche lui ne aveva bisogno. Aveva la necessità di metabolizzare la cosa, di schiarirsi le idee – non che fosse confuso –, ma per il semplice fatto che, questa volta, voleva esserne certo, al cento per cento. Non voleva che Maggie si illudesse, né tanto meno farla soffrire.

Dal canto suo Maggie continuava a guardarlo profondamente, sperando che le rispondesse. Le accarezzava un braccio, cercando di accoccolarsi un po'. Aveva inteso che qualcosa non andasse e il cuore iniziò a palpitarle all'impazzata. Temeva di aver combinato un bel casino. Forse era stata un po' troppo affrettata come dichiarazione. Si sentì tremendamente in imbarazzo.

«Jeffrey? Hai...hai capito quello che ti ho detto?»

La voce le tremava e si ritrasse leggermente. L'uomo la guardò e le sorrise, mettendole una cioccia di capelli dietro l'orecchio e baciandole la fronte, avvolgendole il capo con le mani.

«Certo che ho capito, tesoro.»

Maggie lo guardò più intensamente. Si aspettava che dicesse qualcosa, forse? Si sentì esageratamente stupida quando capì che Jeffrey non avrebbe risposto.

«Ma...?» ammise lei, un po' combattuta per quella sua reazione. Era rimasto lievemente impassibile. Un po' agitato, forse. Lei si sentì assolutamente delusa. Non pretendeva di ricevere la stessa risposta. Chissà, magari si era fatta un po' troppo i castelli in aria e aveva certamente fantasticato in una maniera smisurata.