CAPITOLO 25 pt 2

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Maggie terminò la chiamata con un sorriso stampato in viso. Riascoltare la voce del suo Jeff, nonostante fosse passato solo un giorno dal loro effettivo saluto, era qualcosa che aveva bramato per troppo tempo. Sospirò, ancora beatamente distesa a letto, ed appoggiò il cellulare sul comodino, lanciando un'occhiata fugace all'orario. Erano quasi le 7.

La sera prima non era riuscita a restare sveglia per molto e il sonno l'aveva colta sin da subito, nonostante i pensieri tormentati che le passavano per la testa e il fatto che fosse ancora prestissimo. Di consueto, il giorno successivo, dopo una dormita non del tutto omogenea – caratterizzata da qualche risveglio ogni tanto – aveva aperto gli occhi ad un orario piuttosto mattiniero. Erano solo le 6:30 quando Maggie si era svegliata, e il sole doveva ancora terminare di sorgere.

Il primo pensiero che aveva avuto una volta messo in moto il cervello, era proprio quello di Jeffrey. Il volto di lui l'aveva invasa completamente, togliendole la voglia di alzarsi, di cominciare la giornata. Non la poteva affrontare, non senza di lui, e il desiderio di percepirlo in modo tangibile era troppo grande per sottrarvisi. Il respiro le mancava, in sua assenza. Aveva bisogno della sua vera dose di ossigeno quotidiana. Voleva ascoltare la sua risata, la sua voce profonda e gutturale, sentirgli dire parole dolci, sapere che stava bene.

Per questo motivo, presa da un'improvvisa nostalgia, Maggie si era assicurata che il fuso orario non fosse troppo esagerato, onde evitare di svegliarlo con la sua chiamata se fosse stato ancora troppo presto a New York; d'altronde, raramente Jeffrey si dimostrava essere così mattiniero come lei. Maggie aveva notato con piacere che a New York erano già le 9 e mezza passate, in quel momento, per cui non aveva creduto di doversi preoccupare. Aveva fatto squillare, presa da un'agitazione ed emozione indicibile, battendo le gambe sotto le coperte come se sentisse freddo. Il cuore le stava palpitando con più forza del normale, e alla risposta di lui il respiro le era mancato per qualche attimo.

La sua voce dolce e grattata l'aveva fatta tornare nel Paradiso che i due si creavano ogni giorno, grazie alla reciproca presenza. Sentirlo le aveva fatto ripensare con insistenza a quanto lo amava, a quanto aveva bisogno di lui, e a quanto fosse immensamente felice di sentirlo di nuovo. La sua voce, simbolo della sua immancabile presenza, era stata un vero toccasana per Maggie, una medicina ai mali della vita.

Quella conversazione l'aveva parzialmente smossa dalla malinconia che il giorno precedente l'aveva turbata, nonostante Jeffrey continuasse a mancarle in maniera tremenda. Più lo ascoltava, più si rendeva conto di quanto avrebbe voluto stringerlo ed abbracciarlo forte; quanto avrebbe voluto svegliarsi con il suo viso davanti agli occhi, con le sue calde parole di buongiorno e i suoi teneri baci. La propria situazione attuale – che le proibiva di poter vedere certi sogni realizzati – la frustrava incommensurabilmente. Più chiacchierava con il suo amato, più capiva che alla tristezza del giorno passato si stava opponendo un enorme fastidio, il nervosismo di non avere la possibilità di fare ciò che avrebbe voluto. Una tempesta dilagava in lei; una tempesta che solo Jeffrey sarebbe stato in grado di placare.

Nonostante tutto questo, Maggie sapeva di doversi sentire grata dell'uomo che aveva la fortuna di poter amare ed avere nella propria vita, a dispetto della distanza che li separava temporaneamente. Poteva continuare a sentirlo ogni giorno, cosa di cui non tutti potevano dirsi capaci a causa di situazioni differenti e complicate, e ciò le permetteva di vedere e ringraziare la buona sorte che la stava seguendo. Sarebbe potuta andare molto, molto peggio. Questi pensieri, facevano sì che Maggie potesse trovare tutta la positività possibile e non demordere mai.

Questo ragionamento si verificava, ovviamente, solo nei momenti in cui i due non si stavano sentendo. Perché bastava un messaggio, o ancor meglio una chiamata, per tornare a sorridere, e tutti i pensieri negativi svanivano all'istante. E ciò, valeva per entrambi.

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora