CAPITOLO 16 pt 1

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Jeffrey non era riuscito a chiudere occhio quella notte. Era rimasto sveglio, con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto, pensando alla sua Maggie. Era quasi un mese che lui e la ragazza si frequentavano e ancora non avevano avuto l'occasione di passare un po' di tempo assieme, come si deve. Tra l'altro, la storia con Simon, lo aveva infastidito parecchio e aveva bisogno di svagare un po' la mente. Fortunatamente il ragazzo era partito qualche giorno dopo e Maggie non aveva più fatto parola, come se non fosse accaduto nulla, anche se a volte gli capitava di vederla un po' triste e solitaria, dopotutto quello era il suo migliore amico e saperlo innamorato di lei, doveva averla sconvolta non poco. Quindi, l'idea che Jeffrey aveva in mente, sarebbe servita anche a farla distrarre, a staccare la spina da lavoro, anche perché, stando quasi ventiquattro ore su ventiquattro con il resto del cast, non aveva affatto giovato la loro situazione, anzi, era alquanto complicato non farsi beccare a limonare da qualche parte; Tutto sommato, non erano dei ragazzini, costretti a chiudersi in uno sgabuzzino impolverato per dar sfogo ai loro impulsi sessuali e primordiali. – l'avevano fatto, certo, ma non era la stessa cosa nel farlo alla luce del giorno o allo scoperto. –

Per non parlare del sesso. Non si era mai presentata l'occasione perché Maggie era assolutamente contraria al sesso premeditato. Voleva che fosse una cosa spontanea e non programmata e che entrambi avrebbero capito quando sarebbe arrivato il momento giusto. Jeffrey aveva sempre aspettato e rispettato la sua scelta, ma la sua voglia di fare l'amore con lei, era diventata quasi indomabile, lo assillava, come un martello pneumatico nella testa. Lo martellava dalla mattina alla sera. C'era il rischio che le sarebbe saltato addosso da un momento all'altro, davanti a tutti, se solo avesse aspettato ancora; e lui non voleva che questo accadesse. Perché rovinare un momento così importante e speciale per lei?

Cercavano sempre di ritagliare degli attimi di pausa; a rubare del tempo, quello che non avevano praticamente quasi mai. Tutta questa situazione, gli ricordava un po' il film 'Moulin Rouge', dove i due protagonisti nascondevano a tutti il loro amore. Gli venne in mente una frase di una canzone in particolare, che gli parve più che consona.

We could steal time, just for one day.

Sorrise, era davvero un gran bel film, quello. Forse l'avrebbe proposto a Maggie, un giorno, la sua piccola Meg; era importante per lui, lo era davvero tantissimo e voleva renderla felice e, quella notte, ci pensò a lungo e studiò ogni minimo dettaglio di ciò che avrebbe fatto l'indomani, cosa avrebbero fatto insieme.

Nella sua testa, aveva preparato un piano perfetto ed era certo che a Maggie avrebbe fatto solo piacere. Aveva controllato persino le previsioni meteo sul proprio cellulare, e si accertò che quella, sarebbe stata una domenica calda e soleggiata, perfetta per la sua idea. Non erano impegnati con il lavoro, né lui e né lei. Robert e il resto dello staff, lasciava sempre la domenica libera, così l'uomo decise di approfittarne.

Avrebbe voluto fargli una sorpresa con i fiocchi, passare un'intera giornata fuori dalle mura dell'hotel, fuori da Atlanta, fuori da occhi indiscreti e fuori dal set. Baciarla senza problemi davanti alla gente, saltarle addosso senza preoccuparsi di nulla. Beh, forse non proprio saltarle addosso.

Avere una relazione con una propria collega di lavoro, non era poi una passeggiata, anzi, si rivelò piuttosto difficile. Relazione, che strano termine. Un po' troppo azzardato forse? Non potevano essere intimi davanti a tutti, perché non sapevano come avrebbero potuto reagire gli altri membri, i produttori, lo staff. Difficilmente una relazione con un proprio collega veniva vista di buon occhio; o almeno, nei film era così. Lo tenevano sempre nascosto. Un motivo ci doveva pur essere, no?

Prima o poi, forse, l'avrebbero resa pubblica, se mai fosse continuata.

Si rivoltò nel letto, girandosi su un fianco e afferrò il proprio cellulare, illuminando lo schermo per guardare l'ora. Erano già le cinque del mattino. Avrebbe dovuto cominciare a prepararsi e, verso le sei, avrebbe chiamato Maggie. Il sol pensiero di vederla ancora mezza addormentata e magari con solo gli slip e una canotta addosso, gli causò una scarica elettrica nel basso ventre, provocandogli un'imminente reazione spontanea. Abbassò lo sguardo e notò il rigonfiamento da sotto i boxer.

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora