CAPITOLO 26 pt 2

423 14 25
                                    

Quando Maggie richiuse il proprio portatile, continuava a piangere e a tirare su con il naso, soffiandoselo con un fazzoletto di stoffa che tirò fuori dal un tiretto del comodino. Abbracciò forte il suo Sam, sfogando la propria rabbia.

«Lo odio, Sam. Davvero. Non...non è giusto.» singhiozzava, stringendo quanto più forte poteva il suo cane che, vedendo la padrona così triste, iniziò a guaire piano, leccandole le guance e mettendosi in braccio. Si sedette sulle sue gambe e cominciò a scodinzolare, battendo violentemente la sua coda sulle cosce di Maggie.

«Smettila, Sammy. Mi fai male così.» sorrise lei, soffiandosi per l'ennesima volta. Aveva gli occhi gonfi e lucidi e il naso leggermente arrossato. Accarezzò il testone peloso del cane e lui, di rimando, iniziò a leccarle la mano. «È vero che il miglior amico dell'uomo è il cane, piccolo mio. Vorrei tanto portarti con me, quando riparto, sai? Non so cosa farei se non ci fossi tu, amore mio.» gli afferrò il muso con le mani e se lo portò vicino la bocca e, dolcemente, gli lasciò un tenero bacio sul naso umido e nero. Sam starnutì.

Quando Maggie controllò la sveglia, erano già le sette e un quarto, era pazzesco il modo in cui il tempo scorreva rapidamente quando parlava con Jeffrey. Quella mattina, aveva deciso di non mandare alcun messaggio né tanto meno di rispondere se mai ne avesse ricevuto uno. Tirò un sospiro per calmarsi e afferrò il cellulare, iniziando ad aprire i vari social network. Aprì Instagram e, come prima immagine, se ne presentò una di Lauren che ritraeva lei e Maggie vicine e, nei commenti, una frase: 'Con la migliore truccatrice di tutti i tempi, nonché migliore amica'. La ragazza sorrise e batté due volte per mettere 'mi piace'. Un cuoricino bianco apparve per qualche attimo al centro della foto, per poi sparire.

Ti voglio bene, amica mia.

Rispose lei. Era davvero soddisfatta di aver trovato un'amica come lei. Scorrendo fra le varie foto delle persone che seguiva, ne vide una di Norman, assieme a Jeffrey e, inaspettatamente, una morsa le divorò lo stomaco. Quella foto raffigurava loro due in smorfie ed espressione alquanto buffe e lei si lasciò sfuggire impercettibile sorriso. Ricordava perfettamente quando scattarono quella foto. Era durante le riprese dell'ultima puntata, prima della pausa. Sorrise tristemente e lasciò un 'mi piace' anche a quella foto. Norman le mancava tanto. Le mancava la sua esuberanza, la sua simpatia e le pessime battute che si lasciava sfuggire quando sorprendeva Maggie e Jeffrey da soli da qualche parte, anche semplicemente quando bevevano un caffè o facevano colazione.

Sospirò ed uscì dall'applicazione. Forse era stata un po' troppo dura con Jeffrey ma si autoconvinse di non cadere nella tentazione di mandargli un messaggio. Era sicuramente lui in torto, non lei. Appoggiò il cellulare sul comodino e controvoglia, si alzò dal letto. Non appena si scoprì, la pelle le si accapponò. Aveva la pessima abitudine di dormire con le gambe nude nonostante le temperature avessero cominciato a scendere. Rabbrividì, mettendo i piedi a terra e cercando le proprie ciabatte.

Non trovandole accanto a letto – dove le lasciava solitamente – si alzò e, successivamente, si mise in ginocchio, controllando sotto al letto.

«Non sei tu a nascondermi le pantofole, Sammy? Quante volte devo dirtelo? Hai la tua pallina per giocare.» asserì lei con tono accusatorio, rivolgendo uno sguardo torvo a Sam che, non appena la sua padrona lo fissò in quel modo, nascose il muso fra le zampe, abbassando le orecchie.

Maggie si chinò nuovamente e si distese sulla pancia, spalmandosi sul pavimento e allungando un braccio sotto il letto per afferrare le sue babbucce a forma di cane.

Una volta afferrate, Maggie si rialzò e si spolverò le cosce. Puntò le mani sui fianchi e iniziò a battere un piede per terra, continuando a fissare Sam con aria minacciosa. Il cane prese a guarire e guardava la padrona con aria colpevole, da sopra il letto. I suoi enormi occhi nocciola però, fecero sciogliere il cuore di lei che, in un batter d'occhio, si ritrovò nuovamente sul letto a fargli le coccole e a strapazzargli le orecchie.

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora