Quando Jeffrey ebbe finito di raccontargli cos'avesse intenzione di fare per Maggie, Norman lo guardò con aria sbalordita e, al contempo, meravigliata. Non avrebbe mai pensato che l'amico potesse avere delle idee così geniali.
Nel farlo, gli occhi di Jeffrey erano colmi di orgoglio e di sincera e genuina felicità. Da quando l'aveva conosciuto, Norman non l'aveva mai visto così gratificato e sereno. Si percepiva che, finalmente, era in pace con se stesso. Sorrideva fiero e, a lui, non poté che far piacere. La prima volta che lo vide, invece, era rabbuiato, sulle sue, forse un po' troppo chiuso. Da quando invece aveva cominciato a frequentare quella ragazza, il suo animo era come alleggerito, purificato. Fu come aria fresca nella sua vita. Probabilmente, Norman, non l'aveva mai visto così prima d'allora e, naturalmente, era contento per lui.
Maggie era splendida, buona, intelligente, giovane e Norman le voleva davvero un gran bene. Quella ragazza era piena di doti positive e si faceva apprezzare da tutti. Cos'altro poteva chiedere di meglio? Chiunque l'avrebbe reputato un uomo fortunato. Lui stesso, si riteneva tale.
Preparare quella piccola sorpresa, era soltanto il minimo che potesse fare. Lei aveva fatto e faceva tutt'ora tantissimo per lui, anche senza volerlo. Vederla ogni mattina nel suo letto, accoccolata a lui, lo allietava, facendogli cominciare al meglio la giornata. Il solo pensiero di non poter più condividere quei momenti così intimi con quella ragazza – seppur per poco tempo – lo mandavano fuori di testa; era come se lo privassero dell'aria stessa. Maggie era diventata la sua ancora di salvezza; l'unico scoglio sicuro al quale poteva aggrapparsi durante la tempesta che, a volte, si scatenava dentro di lui; era uno sprazzo di sole tra le nubi. Come l'arcobaleno dopo un'interna giornata di pioggia. Era il suo miglior rimedio per poter essere felice.
«Questo è tutto, Bubba! Spero solo che le faccia piacere.» asserì Jeffrey, giocherellando con le bustine di zucchero dentro il cestino. Aveva gli occhi puntanti sul tavolo e batteva nervoso il piede per terra.
«Accidenti, fratello! Se fossi stato gay – e credimi, lo potrei diventare per te – me lo avresti fatto venire duro solo al pensiero.» ammise Norman, dandogli una pacca sulla spalla, sghignazzando. Jeffrey alzò gli occhi al cielo e li fece roteare. Non si smentiva mai, era sempre il solito.
«Riesci sempre a rendere pornografica ogni cosa. Non ho fatto allusioni a questo, Norm. Possibile che tu riesca a pensare solo a sesso?» asserì l'uomo, guardandolo sottecchi e schioccando la lingua. Norman alzò le spalle e disse che, come qualsiasi altro uomo sessualmente attivo, era il suo pensiero fisso.
«...ma non venirmi a dire che tu e Maggie non ve la spassiate, perché non ti credo...o forse il tuo povero amichetto lì è bello che morto?» scherzò, indicando con il mento un punto in basso del suo amico, ridendo subito dopo.
Jeffrey arrossì, rammentando per un momento il breve episodio di quella mattina appena sveglio: lei nuda su di lui, che gli sfiorava piano quella zona così intima e carica di piacere. Il suo 'amichetto', come l'aveva soprannominato Norman, era tutt'altro che morto e se solo avesse saputo di quanto bello fosse il sesso fra loro due, di certo sarebbe stato molto più che invidioso. Ebbe un brivido e, per cacciare via quel pensiero, dovette scuotere la testa.
«Sappi che non te lo dirò mai, nemmeno sotto tortura!» ammise poi lui, sorridendo ed alzandosi dal proprio posto, intento ad andare a pagare il conto. Norman, dal proprio canto, continuava a guardare con aria indagatoria il suo collega. Sapeva che non gliela raccontava giusta ed era sicuro che nascondesse qualcosa. Ma sapeva che, fino alla fine, l'avrebbe scoperto da solo, in un modo o nell'altro. Jeffrey non lasciava mai trapelare nulla della sua vita privata, sebbene si fosse finalmente deciso ad aprirsi un po' con lui, ma nonostante questo, restava sempre sul vago e Norman, curioso com'era, voleva sapere di più. Molto di più.
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You are my second chance || Jeffrey Dean Morgan
FanfictionJeffrey è un attore in piena crisi lavorativa causata da problematiche relative alla sua famiglia. Non trovandosi più sotto i riflettori, pensa che ormai abbia toccato il fondo. Nel momento peggiore della sua vita, riceve una telefonata inaspettata...