L'aereo precipita, Maggie è accanto a lui e lo fissa con aria terrorizzata, urlando dalla paura. Lui le tiene stretta la mano e non le toglie gli occhi di dosso. È l'ultima volta che può vederla. Così radiosa, così splendida; la fine è impellente. I suoi occhi sprigionano il panico più assoluto e lui, per rassicurarla, le carezza dolcemente il dorso della mano con le lacrime agli occhi. Ti amo, Meg.
Jeffrey si svegliò di soprassalto, madido di sudore. Il cuore batteva all'impazzata come se volesse uscire dal petto. Gli occhi sgranati come se quell'incubo potesse essere reale. Sembrava tutto così maledettamente reale.
Guardò l'ora ed era circa l'una di notte. Si era addormentato sul divano e, per la sua scarsa comodità, aveva un forte dolore alla schiena. Sospirò, spalmandosi una mano sul viso ruvido e sospirando rumorosamente. Aveva lasciato accesa una luce fioca che proveniva da una lampada posta sul tavolino adiacente. Si mise seduto e poggiò i gomiti sulle ginocchia. La fronte era perlata da goccioline di sudore che colavano lungo le tempie.
«Dio che brutto incubo!» asserì l'uomo tra sé e sé, alzando gli occhi al cielo. Aveva dormito tutto vestito, scarpe comprese. Si alzò e si stiracchiò, portandosi le mani vicino la zona lombare e inarcandosi leggermente, tirando indietro le scapole. Lo stomaco emise un lieve brontolio. Non aveva toccato cibo dal giorno prima a colazione. Il suo stomaco era chiuso. Con i piedi pesanti, si trascinò fino in cucina e, aprendo il frigo, avvertì un senso di solitudine e tristezza ancora più grande di quello che stava provando. Era completamente vuoto. Non c'era assolutamente niente dentro.
Chinò il capo e lo scosse, sconsolato, richiudendolo subito dopo. Provò quindi con le ante della credenza e, fortunatamente, trovò del burro di arachidi – intatto – un vasetto di marmellata di albicocche – integro anche questo – e del pane in cassetta. Prima di aprirlo però, controllò la scadenza e, per fortuna, aveva ancora un mese di tempo prima di gettarlo via.
Aprì la busta del pane e ne cacciò fuori quattro fette – erano abbastanza spesse – e ci spalmò prima uno strato abbondante di burro di arachidi su entrambe i tranci e successivamente, di marmellata. Ne cadde un po' sul tavolo e, senza clemenza, la ripulì passandovi sopra l'indice portandolo successivamente in bocca.
Prese un piatto e, sistemati i toast, si sedette al tavolo.
La cucina era piuttosto spaziosa – forse un po' troppo per un'unica persona – ed accogliente, con un bancone lungo quasi due metri sito al centro della stanza, che fungeva da tavolo. Tre sgabelli color rosso bordeaux erano sistemati attorno ad esso e Jeffrey sedeva sempre a quello di centro.
Mentre mangiava, aveva lo sguardo perso nel vuoto, immerso nei propri pensieri. Controllò nuovamente l'orologio appeso al muro: l'una e un quarto.
«Dovrebbero essere le dieci e un quarto, a Los Angeles.» rifletté in seguito, tastando la tasca posteriore dei jeans ed afferrando il cellulare. Aveva ricevuto un messaggio da Maggie ma, essendosi addormentato, non le aveva potuto rispondere. C'era scritto semplicemente 'ti amo'. Sorrise, fissando la sua immagine del profilo di Whatsapp. Ritraeva lui, Norman, lei e Gregory. La foto era spiritosa. Maggie aveva un'espressione buffa, con il naso arricciato, così come Jeffrey. Norman, invece, cercava di spuntare da dietro la ragazza, alzando il mento quanto più poteva per venire anche lui in foto, quanto a Greg, invece, sorrideva normalmente.
Jeffrey sorrise, ricordando l'episodio in cui scattarono quella foto. Era la prima settimana di riprese. Le mandò un cuore e, nel farlo, mimò con le labbra un 'anche io', ma senza scriverglielo.
Finalmente era riuscito ad ammetterlo a se stesso. Era già un grande passo avanti, quello. Il prossimo, sarebbe stato dirlo a Maggie. Ovviamente però, avrebbe trovato l'occasione giusta per farlo. Non diceva ti amo ad una persona da fin troppo tempo e temeva di essersi dimenticato come si facesse.
STAI LEGGENDO
You are my second chance || Jeffrey Dean Morgan
FanfictionJeffrey è un attore in piena crisi lavorativa causata da problematiche relative alla sua famiglia. Non trovandosi più sotto i riflettori, pensa che ormai abbia toccato il fondo. Nel momento peggiore della sua vita, riceve una telefonata inaspettata...