CAPITOLO 13

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Maggie era il ritratto della felicità. Stava guardandosi allo specchio con aria seducente, ridendo poi di se stessa, ed ammirava il vestito blu scuro che aveva scelto per quella serata. Era formato da un corpetto aderente con spalline, cucito ad una gonna lunga fino a sopra le ginocchia, ampia come quelle degli anni '50. Aveva abbinato delle décolleté nere opache, non troppo alte, e una pochette dello stesso colore.

'Sarò troppo elegante?' si chiese Maggie, dubbiosa. I capelli erano raccolti in una treccia spettinata ad arte, e le ricadevano da un lato del viso. Aveva deciso di truccarsi in modo creativo, con uno smokey eyes che riprendeva i toni del vestito, ma le labbra erano rimaste nude; Maggie aveva pensato – ridacchiando tra sé – che per qualsiasi evenienza non avrebbe voluto sporcare Jeffrey di rossetto. Sentiva già la sua leggera pressione sulle labbra.

Attendeva con impazienza l'arrivo del suo gentiluomo.

Jeffrey si era fatto una doccia rinfrescante, lanciando fin troppe occhiate al suo riflesso nello specchio. Per una sera, dopo tanto tempo, tornò a sentirsi il bell'uomo che era. Non che avesse mai smesso di esserlo; ma a causa dei vari problemi che aveva dovuto affrontare, la sua autostima era rimasta particolarmente intaccata. Adesso, dopo tutto quanto, dopo aver incontrato lei che lo faceva stare così bene, dopo aver sperimentato cosa significasse avere ancora la capacità di sedurre, nonostante l'età che aveva, si sentiva molto più sicuro di sé.

Era conscio di cosa piacesse alle donne, cosa desiderassero più ardentemente; d'altronde aveva parecchi anni di esperienza alle spalle. E con Maggie sentiva che fosse tutto più ampliato, più intenso, più importante. Voleva farla sentire come nessun uomo avrebbe mai potuto fare.

Si era vestito con una maglia a maniche corte bianca, dallo scollo a V – che faceva intravedere una minima parte del suo petto villoso – e un paio di jeans scuri tenuti su con una cinta nera. Era molto caldo fuori e probabilmente non gli sarebbe servito, ma decise comunque di indossare un giacchetto di pelle. Sperava che a Maggie sarebbe piaciuto. Si diede una spruzzata di colonia maschile e si pettinò velocemente. La barba era a posto, così come tutto il resto.

Sentendosi pronto ad uscire, Jeffrey prese chiavi, telefono e portafogli e lasciò la propria stanza in pochi secondi. Dopo qualche passo giunse davanti alla 313, e bussò tre volte.

Maggie emise un 'oh' di sorpresa, colta all'improvviso; era a controllare se avesse una scollatura troppo esagerata. Decise di non badarci; in fondo, sedurlo un po' non le avrebbe fatto alcun male. Si accinse poi ad aprire, prendendo la borsa al volo.

Lui era tremendamente affascinante come al solito. Trasudava virilità da tutti i pori e Maggie non poté che sentirsene estasiata. Quel giacchetto di pelle gli stava divinamente, così come la maglietta che metteva in risalto il suo petto. Avrebbe preso a baciarlo e morderlo violentemente, se non fosse stato poco opportuno in quel momento. Allo stesso tempo, Jeffrey era rimasto incantato dalla figura che si stagliava di fronte a lui; un mix tra pura bellezza e sensualità travolgente. Quel vestito le donava particolarmente, come fosse stato fatto apposta per lei. L'attore non poté fare a meno di notare il suo seno prorompente che si intravedeva dalla scollatura del corpetto, e vi indugiò un po' troppo. Ah, che cosa le avrebbe fatto, se avesse potuto.

«Buonasera, milady.» esordì poi Jeffrey, piegandosi in un lieve inchino, al quale Maggie reagì ridacchiando.

«Buonasera, mio lord.» disse poi, inchinandosi a sua volta. Notando il suo abbigliamento piuttosto casual, Maggie si imbarazzò per un attimo. «Non sarò troppo elegante, vero?» gli chiese, senza staccare gli occhi da lui.

«Spero tu stia scherzando.» rispose Jeffrey, alzando un sopracciglio, incredulo della domanda. Si avvicinò a lei, facendola indietreggiare un poco, e le prese il mento fra le dita.

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora