CAPITOLO 11

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Jeffrey continuò ad abbracciarla così forte che Maggie temette di soffocare. Le mancava il fiato, sentiva il petto gonfiarsi, bisognoso d'aria, ma non le importava in quel momento. Le piaceva quella sensazione. Non si sarebbe mai staccata da quelle braccia così sicure, così protettive. Si sentiva come a casa, con lui.

Con il suo viso sprofondato nell'incavo fra la clavicola e il collo dell'uomo, continuò a piangere, bagnando delle proprie lacrime la t-shirt di Jeffrey.

«Mi sei mancano...mi sei mancato così tanto.» sussurrò lei, stringendo ancora di più l'abbraccio – per quanto fosse ancora possibile – Jeffrey, dal canto suo, continuava a tener gli occhi socchiusi e quel sorriso di felicità dipinto sul volto. La sua Maggie era lì, tra le sue braccia. Il suo Jeffrey era lì, tra le sue braccia. Nessuno dei due voleva mollare la presa per paura che uno di loro andasse via di nuovo.

«Anche tu, piccola. Ho sentito tanto la tua mancanza.» le loro voci erano dei flebili sussurri, impercettibili anche a loro stessi. Non volevano rovinare quell'atmosfera così magica, con le loro parole. Maggie continuava a respirargli delicatamente sul collo e Jeffrey, inevitabilmente, venne scosso da una scarica elettrica lungo la schiena, ma in quel momento, l'unica cosa che gli importava davvero, era il loro abbraccio. Era lei.

Fu come se il mondo attorno a loro fosse sparito completamente, dimenticandosi della presenza del resto del cast. Non gli importava degli occhi puntati addosso, o dell'espressioni sorprese. Lui l'aveva di nuovo con sé. Aveva nuovamente l'unica persona che era realmente riuscita a tirarlo fuori dai problemi, con il suo sguardo e con il suo sorriso. Semplicemente con il suo essere...Maggie.

«Non ti farò andare via di nuovo.» continuò poi lui, mettendola nuovamente con i piedi per terra, ma senza ancora essere riuscito a staccarsi da lei. Nemmeno Maggie lo fece. Lei era sulle punte e Jeffrey leggermente curvo in avanti per facilitarle l'abbraccio.

«Non ho alcuna intenzione di farlo, gigante

Quel nomignolo che Maggie gli diede sul momento, lo fece sorridere ancora di più, allargando il sorriso tanto da fargli uscire le due fossette sulle guance.

Era decisamente azzeccato, per lui. I suoi 190 centimetri, spiccavano ancora di più contro gli appena 160 della ragazza e questo lo rese ancora più felice perché avrebbe potuto stringerla a tal punto da farla letteralmente sparire fra le sue braccia. La rendevano ancora più vulnerabile. E lui avrebbe fatto di tutto per proteggerla. La sua Maggie. La sua.

«Emh...» un colpo di tosse spezzò quell'atmosfera così surreale. Il cast iniziò a sentirsi leggermente a disagio, nell'assistere a quella scena così...romantica?

«...Non vorremmo disturbare ma...vi serve qualcuno che vi aiuti a staccarvi l'un l'altro?» Norman cercò di spezzare quel silenzio decisamente inopportuno che, di lì a cinque minuti prima, si era venuto a creare. Si schiarì la voce e cercando di trattenere una risata, si avvicinò a Jeffrey e gli diede un colpetto sulla spalla.

Quando finalmente i due focalizzarono l'attenzione attorno a loro, notarono che tutti, ma proprio tutti, li stavano osservando con occhi lucidi e colmi di dolcezza. Melissa li osservava con le mani racchiuse a pugno poggiate sul petto e un'espressione di puro affetto nei loro confronti. Si asciugò velocemente una lacrima prima che le rigasse il viso. Sorrideva felice.

«Sono stati i cinque minuti più belli della mia vita.» affermò poi, mantenendo ancora la medesima posizione di prima. «Siete dolcissimi.»

Jeffrey si mise composto e Maggie si allontanò leggermente – seppure con riluttanza – da lui. Iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli e a mordersi il labbro inferiore dall'imbarazzo. L'uomo invece, si grattò il capo e cercò in tutti i modi di non incrociare lo sguardo di nessuno.

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora