CAPITOLO 26 pt 1

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25 ottobre

«Sei sempre raggiante, Meg. Ma come fai ad esserlo anche alle sei e mezzo del mattino?»

«Come fai tu ad esserlo continuamente!» asserì Maggie, poggiando la schiena contro la testiera del letto e tirandosi su la coperta. Aveva il portatile poggiato sulle gambe e, dall'altra parte dello schermo, parlava su Skype – come di consueto da quando si erano separati – con Jeffrey.

L'uomo era nelle stesse condizioni di lei. Aveva il portatile in grembo e poggiava la schiena contro la testiera del matrimoniale. Maggie notò che la stanza del suo amante, era illuminata da un'intensa luce solare. Sbirciò dalla sua finestra e notò che stava albeggiando e il cielo aveva cominciato a tingersi di un forte e lucente rosa acceso. A New York invece, erano le nove e mezza e Jeffrey era ancora a crogiolarsi nel letto, in quel lieve tepore che il piumone gli regalava.

Maggie sbadigliò. Da quando non dormiva più assieme al suo uomo, faceva fatica ad addormentarsi. Fatta eccezione del suo cagnolone Sam, non aveva mai condiviso quel letto con nessuno e, come al solito, il cane giaceva accanto a lei, profondamente addormentato. Lei gli carezzava dolcemente il dorso, toccando quel pelo leggermente ispido.

«Dovrò fare un bagno al mio Sam, oggi.» affermò Maggie, guardando il suo cagnone che, non appena sentì pronunciare la parola 'bagno', si destò immediatamente, alzando le orecchie e cominciando a guarire. La ragazza sorrise. «A lui non piace proprio il bagnetto. Non è vero Sam?» carezzò il suo testone e portò nuovamente l'attenzione verso lo schermo. «Ah, quasi mi dimenticavo...qualche giorno fa è venuta a trovarmi Lauren, sai? Ha da poco preso un appartamento qui a Los Angeles.»

Jeffrey sorrise genuinamente contento per la sua ragazza. Lauren era una bravissima persona e lui si sentiva decisamente più rilassato e tranquillo, sapendo che le due amiche fossero vicine. Così, per ogni evenienza, Maggie avrebbe potuto chiedere il suo aiuto.

«Sono contento, Meg. Almeno non ti sentirai completamente sola...» ammise lui con un leggero tono di tristezza.

«Già...ma mi sentirei comunque da sola...senza di te.» Maggie sospirò e scosse il capo per impedire alle lacrime di scendere. Più volte, durante le loro chiamate via Skype, era scoppiata a piangere davanti la telecamera e Sam le era sempre saltato addosso per tranquillizzarla. Si sentiva tremendamente imbarazzata nel farlo e Jeffrey, dal canto suo, si sentiva a disagio per non poter far nulla.

Dopo quel attimo di malinconia, Maggie tornò a fissare lo schermo.

Jeffrey era a torso nudo, con il copriletto tirato fin sotto l'ombelico. Una visuale alquanto appagante per lei.

«Ma non hai freddo così?» chiese Maggie, mordendosi volutamente il labbro inferiore, ammirando quanto fosse perfetto il suo uomo. Dio quanto le mancava sentire quel corpo addosso al suo. Erano passate diverse settimane da quando lui era tornato a New York e lei a Los Angeles e, certe voglie e bisogni fisiologici iniziavano ad essere indispensabili. Dopo quell'episodio in doccia – successo qualche settimana prima – non si era verificato più nulla. Maggie ne sentiva la necessità, ma non riusciva a dar sfogo alle sue esigenze. Voleva lui e, quella visione quasi paradisiaca dinnanzi ai suoi occhi, le provocò un formicolio al basso ventre.

Si sentiva tremendamente stupida, a pensare certe cose, ma era più forte di lei. Era totalmente incontrollabile. L'effetto che Jeffrey aveva su di lei, era irrefrenabile.

L'uomo sorrise, facendo come al solito, quel vezzo. «No, amore. Ho il riscaldamento a palla qui. Non avendo un corpo al quale possa accoccolarmi...tu almeno hai il tuo labrador. Ah, a proposito...sai che non me l'hai mai fatto vedere?»

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora