CAPITOLO 23 pt 1

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Jeffrey aprì leggermente gli occhi e, la prima cosa che vide, fu la sua ragazza raggomitolata su di lui. Aveva una coscia sopra il suo fianco, le braccia cingevano il busto e i loro nasi si sfioravano appena. Lui sorrise a quella vista e pensò che fosse il più bel buongiorno di sempre. Si scansò delicatamente da quella presa ferrea e, mettendosi supino, rimase a fissare qualche attimo il soffitto, riflettendo su ciò che l'era accaduto quella stessa sera. I pensieri però, cominciarono a navigare fra i meandri della propria mente, andando sempre più a fondo, portando alla luce anche cose poco piacevoli. Decise di fermarsi prima ancora che potessero tornare a galla.

Poggiava la testa sulle proprie mani, respirando lentamente per non svegliare la sua piccola Maggie. Era talmente bella quando dormiva. Il viso rilassato, un accenno di sorriso sulle labbra, il corpo ancora nudo avvolto dalle lenzuola. Jeffrey pensò fosse un miraggio, un sogno troppo bello per essere vero.

Aleggiava ancora l'odore del cioccolato nella stanza e, inarcando lievemente gli angoli della bocca in un sorriso appena abbozzato, socchiuse gli occhi e sbuffò dal naso. Si girò su un fianco e si mise seduto sul letto, poggiando i piedi nudi sulla moquette. Il contatto gli solleticò leggermente la pianta ed arricciò le dita di riflesso. Era una piacevole sensazione.

L'aria era piuttosto fredda e, essendo ancora svestito, gli si accapponò la pelle. Scrollò le spalle, percorse da un brivido, e si grattò il capo, facendo vagare lo sguardo un po' per tutta la stanza.

Si soffermò ad osservare i vestiti sparsi per tutto il pavimento e la sua attenzione venne catturata dalla lingerie che giaceva in terra con il resto degli indumenti. Sospirò, ricordando i movimenti sinuosi del bacino di Maggie, che, nel mentre, intonava quella canzone così maledettamente provocante e sensuale:

I wanna do bad things with you...

Scosse il capo, cercando di cacciare via quel pensiero poco opportuno e poggiò i gomiti sulle ginocchia. Notò l'orario segnato dalla sveglia posta sul comodino: 7:12 era davvero ancora troppo presto. Si passò una mano sul viso.

«Dannazione! Le fragole.» asserì poi, notando la coppa integra di vetro. Quella sera, si erano talmente tanto lasciati prendere dalla foga, dimenticandosi completamente di mangiarle.

Si stiracchiò, massaggiandosi le tempie e sbadigliando silenziosamente. Maggie, dal proprio canto, emise un leggero mugugno e Jeffrey si girò di scatto, sperando di non averla svegliata. Tirò un sospiro di sollievo quando la ragazza si accoccolò ancor di più sotto le coperte, coprendosi fin sopra il naso.

L'uomo sorrise e le carezzò i capelli con premura. Quella ragazza era tutto per lui e, inspiegabilmente, si era insinuata nella sua vita così, di punto in bianco. Ebbe un flash, rammentando il primo giorno che la vide seduta a quel bar a mangiare un hamburger. I loro sguardi fugaci, i sorrisi rubati. Possibile che fosse passato un anno da allora? Jeffrey quasi non poteva crederci. Sembrava solo ieri ma, al contempo, tutta la vita. La sua mente gli portò alla luce i magnifici occhi di lei, quando si posarono di sfuggita su di lui, scrutandolo furtivi. L'imbarazzo improvviso di quando lui, ignaro, le sorrise ingenuamente.

Rise a quei ricordi; a pensare che, inizialmente, non aveva la più pallida idea di cosa avrebbe significato per lui quella sconosciuta del bar.

«Sei la mia bambina, Meg.» sussurrò poi, lasciandole un bacio delicato sul capo e, con ciò, si alzò dal letto afferrando i propri abiti e quelli della ragazza da terra e adagiandoli successivamente sulla sedia. Raccolse il tappo del barattolo della cioccolata e lo richiuse accuratamente, mettendolo accanto alle fragole. Se solo sapessero cosa ho fatto con quella cioccolata... osò pensare, mordendosi il labbro inferiore, umettandolo in seguito con la lingua.

You are my second chance || Jeffrey Dean MorganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora