04. Crede che ci sia del buono in noi

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Ice

Diavolo, che noia in questo palazzo. Non succede mai nulla di interessante. In più c'è troppo silenzio, a casa mia, nell'Inferno, c'è sempre qualche anima disperata che grida. Qui invece... solo degli stupidi uccellini canterini che non la smettono di cinguettare.

Sono di un fastidioso che non avrei mai immaginato. Mi avevano raccontato che nei quattro mondi - la Terra, il mondo degli umani; l'Inferno, il mondo dei demoni; Trixit, il mondo dei mezzo sangue e Wilt, il mondo dei maghi - erano presenti varie specie di animali, differenti tra loro, ma non pensavo che ci potessero essere esseri così... così...

"Fastidiosi?"

Si, ma volevo trovare un altro aggettivo.

Comunque devono smetterla, mi stanno rompendo i timpani. Non perché sono stonati, ma perché sono fastidiosi. Ecco, l'ho detto di nuovo. Non sono per niente originale.

Esco sul balcone, che si affaccia esattamente su un albero, toh che sfiga, e inizio a gridare contro esso.

«Oh, ma la smettete di fare tutto sto casino?!» dopo le mie parole tutti quei fastidiosi uccellini si zittiscono, ma l pace dura pochi secondi perché poi riprendono.

«Aah stupidi animali!»

"Ah, ma smettila! Anche tu sei odiosa."

Grazie, Alexa. Sei sempre di buon umore vedo.

"Fa vedere a quegli insulsi esseri viventi che è che comanda! Mostrami a loro e vedrai come smetteranno di cantare."

Subito.

«Padre, un aiutino?» chiamo mentalmente mio padre.

«Subito, figliola.»

Sento gli occhi pizzicarmi e i denti dolermi leggermente. I miei occhi ora sono neri, come la pece, e i miei denti appuntiti, affilati come rasoi, con i quattro canini più lunghi degli altri.

Ruggisco. Ruggisco più forte che posso, e devo dire, è una liberazione.

Uno stormo di uccellini impauriti lascia l'albero e sorrido soddisfatta. Finalmente.

Torno normale e inspiro l'aria fresca di questo mondo. Ok, lo devo ammettere. L'aria qui è molto più buona.

«Ice! Ice, va tutto bene?» domanda una voce preoccupata. Alzo gli occhi al cielo.
Perfetto, ci mancava solo lui.

«Tranquillo, Ghiacciolo. Non è successo niente.» mi giro verso di lui e mi appoggio al cornicione del balcone.

«Io... ho sentito dei rumori, una specie di ruggito e pensavo che...»

«Che fossi in pericolo? Ma per piacere. Nash, me la so cavare benissimo da sola. Non ho bisogno della balia.» rispondo alzando le spalle divertita. Adoro vedere questi esserini preoccupati. Fanno ridere perché credono di poter salvare il mondo con l'amore e l'amicizia, senza rendersi conto che non sono altro che enormi balle.

«Me ne rendo conto, ma ero preoccupato per te.»

«Ma no, davvero? Non me n'ero resa conto. Comunque dov'è la tua amichetta?» domando curiosa.

«Perché, ti interessa?» domanda alludendo a qualcosa che non c'è. Crede che io sia gelosa? O che lui mi piaccia? Ma per tutti i dannati mai nella vita.

La figlia di Lucifero [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora