La figura

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La fame si faceva insopportabile mentre mi ripulivo per rendermi presentabile.
Era buio e non avevo con me nemmeno un giubbotto, proprio non ci avevo pensato a quello.
Ma non potevo passare tutta la notte senza mangiare, sapevo come sarebbe finita...

Decisi di portare con me il coltello, dopotutto era un paesino di sera, e non sapevo chi avrei potuto trovare.

Mi incamminai velocemente sulla strada che già conoscevo, ed era come se l'avessi percorsa per anni.
Notavo ogni posizione di ogni singolo ramoscello o cespuglio e la imprimevo nella memoria.
Dubito che un essere umano sarebbe stato in grado di fare questo, e di farlo così bene.

Avrei dovuto indagare anche su questa sensazione.
Mi ritrovai senza accorgermene per le vie del paesino, e notai che il giornale incriminante era sparito.
Possibile che anche questa sia opera di quell'uomo?
Sentii forte quella sensazione di avere degli occhi puntati addosso.
Mi voltai ma ovviamente non vidi nessuno.
Cazzo, era qua, ne ero certo.

Cercai di non pensarci ed entrai velocemente nel negozietto che fortunatamente trovai aperto.

Comprai praticamente di tutto.
Il cibo là intorno mi fece salire la fame e iniziai a sentirmi un po' intontito.

D'un tratto capii molte cose.
Ero tornato in città per trovare cibo, si, ma non per comprarlo.
Per cacciarlo, ucciderlo e divorarlo.

Dentro di me lo sapevo ma non volevo ammetterlo.

E capì anche quella frase " ti ci ho portato per un semplice motivo"
Quell'uomo gli aveva fornito una riserva illimitata di cibo.
Donne, uomini, anziani, bambini, una intera città in movimento che continuava a sfornare bambini.

Dovevo ringraziare quell'uomo, il mio salvatore.

Ma come stavo ragionando?!

Quell'essere era spregevole.
Mi aveva trasformato in questa specie di mostro cannibale, ormai ne ero sicuro.

Uscii dal mercatino di fretta senza comprare nulla, e probabilmente con un'espressione spaventosa dato gli sguardi intimoriti della gente intorno a me.

Dovevo trovare la vittima giusta e nasconderla bene, come mi aveva suggerito l'ultimo messaggio.

Corsi per la città ed imboccai strade sconosciute, facendomi guidare solo dall'istitnto.
La attraversai praticamente tutta, passando di fianco a degli abitanti che mi evitavano con sguardo intimorito.

Mi lasciai le ultime abitazioni alle spalle, e trovai un lago di modeste dimensioni completamente deserto.

A parte una piccola figura in piedi, che camminava in tondo con grandi falcate e fare pensieroso.
Non so perché l'istinto mi avesse portato da lui, la città era piena di persone.
Lo vidi sedersi in riva a lago a fare degli strani movimenti con le braccia, verso l'acqua.
Mi avvicinai con cautela e mi resi conto di essere silenziosissimo.

Era una scena così suggestiva che mi sembrò quasi di riuscire a cogliere i suoi pensieri...

Vita da ReiettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora