Rimango stupito per la facilità e rapidità con cui mio padre ha assassinato quella guardia.
Mi fa segno di seguirlo, e obbedisco.Ne scavalco il cadavere sgozzato e ne approfitto per osservarla.
Ha un viso allungato e peloso con un grande naso a punta, con un espressione disperata e allo stesso tempo serena.
Ha una corporatura anormale, con lunghe braccia muscolose e gambe corte, che sembravano sostenerlo con grande difficoltà.
Sembra gli sia stato iniettato del DNA di un gorilla o uno scimpanzé.
Anche nella posizione riversa in cui si trova al momento mi incute paura.
Spero che il piano funzioni, perché non vorrei mai trovarmi ad affrontare bestie del genere.Intanto, lo spazio intorno a me è cambiato, e mi sento leggermente in soggezione.
Una schiera di grandi case si para di fronte a me, ma non è un bello spettacolo.
Sono semidistrutte e fatiscenti, e tutte ammassate una affianco all'altra, come favelas tirate su in poco tempo e frettolosamente.
Devono essere le abitazioni più povere queste, probabilmente quelle delle famiglie Shadow o Scap.La cosa che più mi colpisce è la grandezza dell'area intorno a me.
Mi trovo in un enorme spazio scavato nella roccia, poco più piccolo di un paesino, con le pareti che salgono vertiginosamente creando stalattiti aguzze che puntano verso il basso.D'un tratto la salita delle pareti si arresta e il soffitto copre tutta l'area.
Dentro questo enorme zona scavata nella roccia si estende l'intera Progenitus, con le sue abitazioni, i suoi laboratori e i suoi centri di ricerca e studio.Non c'è nessun altro ostacolo tra noi e il villaggio, e questo perché l'intero centro è stato progettato per difendersi dagli umani, non dagli incroci.
E qui inizia il nostro piano.
Mio padre controlla un'ultima volta che la zona intorno sia libera e mi fa segno di agire.Mi avvicino alla parete e la sfioro con le mani.
È fredda e umida, ma mi trasmette un forte senso di sicurezza, di solidità.
Non sono sicuro di saper fare ciò che sto per fare, ma lui confida in me.Stringo la mano destra su una roccia sporgente e la sinistra dentro una piccola insenatura.
Mi carico sulle braccia e mi sollevo dal suolo, appoggiando i piedi contro la parete.
Con un certo livello di insicurezza lascio la mano destra...ma rimango ancorato.
Ho una presa fortissima, mio padre aveva ragione.
Dandomi lo slancio con le gambe riesco ad aggrapparmi con la mano destra ad un appiglio, issandomi su di esso.
Continuo questo sforzo per molte volte, e di tanto in tanto lancio occhiate sotto di me per vedere come se la cava l'ideatore di questo piano.
È molto più veloce e fluido di me, i suoi anni di allenamento si fanno sentire...o forse è solo merito del DNA da camaleonte.
In poco tempo raggiungiamo entrambi il soffitto e ci aggrappiamo con le mani.Mi fissa con fare sicuro.
"Bene, il vero piano inizia ora".
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Vita da Reietto
Mystery / ThrillerUn ragazzo ripudiato, senza passato e in cerca di risposte. Un'amore impossibile, ma che supererà anche la morte stessa. Una figura misteriosa, pronta a tutto per attuare il suo agoniato piano. Questi elementi si intrecceranno tra di loro, creando u...