"Salem! Vuoi smetterla?!" dissi infastidita, quel gatto malefico continuava a leccarmi la faccia, mentre io necessitavo di una bella dormita per svegliarmi riposata l'indomani. "Salem, smettila! Sono solo le tre e-" balzai dal letto non appena vidi l'orario.
Erano le 8.30 del mattino.
Avevo esattamente dieci minuti per prepararmi e altri venti per correre al mio, si spera, futuro luogo di lavoro.
Corsi in bagno lavandomi velocemente, infilai un vestitino nero che arrivava oltre metà coscia e un trench beige.
Adoravo vestirmi come una donna d'affari, ti dava quell'aria da donna intelligente e sexy.
Praticamente me senza l'aggettivo sexy.
Gigi, invece, era entrambe le cose intelligente e sexy, d'altronde faceva la modella. Era anche piuttosto importante a Milano, speravo che un giorno sarebbe venuta con me ad abitare a Los Angeles, a quel punto avrei potuto dire che il mio sogno si era ufficialmente avverato.
Corsi nuovamente in bagno, mi truccai e infilai un paio di tacchi neri.
Se, ripeto, SE mi avessero accettato alla Horan Corporation, avrei dovuto trovare una soluzione ai tacchi o sarei finita a dovermi amputare tutte le dita dei piedi e non era molto accattivante come idea.Salutai Salem, il quale non mi calcolò minimamente, ancora arrabbiato per ieri sera.
Presi la borsa rigorosamente nera, chiusi la porta della camera d'albergo e corsi verso l'ascensore che si stava per chiudere, di nuovo.
Oggi l'universo ce l'aveva con me!
"Oh non di nuovo!" esclamai, ma anche stavolta le ante dell'ascensore si riaprirono.
"Buongiorno Margot!" rise sotto i baffi Harry, per l'aria di déjà-vu.
"Fare almeno una figuraccia domani: fatto! Brava Margot! La tua lista di cose da fare, è quasi completa!" ironizzai e Harry continuò a ridere con tanto di fossette.
Guardai l'orologio.
Fantastico! Mi rimanevano dieci minuti!
A piedi non ce l'avrei mai fatta, figurati con la metro! Ma una possibilità c'era..."Harry andrò dritta al sodo, per cui scusa la mia maleducazione" iniziai e il riccio mi dedicò tutta la sua attenzione.
"Stai andando a lavoro...giusto?" chiesi e lui annuì sorridendo.
"Potresti offrirmi un passaggio? Sono in serio ritardo!"chiesi quasi supplicante.
"Certo Margot! Dov'è che hai il colloquio?" chiese lui.
"Alla Horan's Comporation" risposi.
"Dici davvero?! Lavoro anch'io lì!" Esultò il riccio sorridendomi e io ricambiai il suo sorriso.
"Dobbiamo prendere un taxi però. Tranquilla non arriverai in ritardo...l'ho chiamato circa dieci minuti fa" Mi rassicurò il riccio."Ci può gentilmente portare alla Horan Corporation?" chiese lui, una volta in taxi.
"Certamente!" esclamò il signore sulla cinquantina, con un po' di fortuna forse sarei anche arrivata in anticipo.Qualche minuto dopo, arrivammo di fronte a un palazzo altissimo e, con altissimo intendevo una cosa come trenta o quaranta piani, mi sentivo piccola e insulsa di fronte a quel gigante.
Entrammo nella hall, la quale aveva un arredamento minimilasta, il classico dei palazzi moderni.
"Buongiorno." disse la segretaria, con tono un po' troppo snob per i miei gusti, continuandomi a squadrare dalla testa ai piedi. Odiavo quando le persone ti fissavano con superiorità, era una cosa che m'infastidiva parecchio.
"Te lo dico già in partenza, non sembra odiosa: lo è" Sussurrò Harry al mio orecchio, poi continuò:"In bocca al lupo per il colloquio!" Per poi dirigersi nell'enorme ascensore, mentre ridacchiai ringraziandolo.
Eliminai la distanza tra me e la receptionist e assunsi un tono di voce snob, come il suo atteggiamento.
"Buongiorno, sono Margot Robbie e sono qui per il colloquio d-" m'interruppe mentre parlai, un'altra cosa che odiavo.
Calma, Margot, calma."Ultimo piano, la sta aspettando." rispose fredda. Le rivolsi uno sguardo di superiorità prima di voltarmi verso l'ascensore.
Entrai all'interno e premetti il numero '45', ormai sembrava vivessi negli ascensori.
Mentre partí una di quelle musichette d'attesa snervanti, iniziai a torturarmi l'interno guancia. Avevo molta ansia.
Speravo di riuscire ad essere professionale e a non balbettare.Varcai le ante dell'ascensore e da lì iniziai a pregare di non cadere con quei vertiginosi tacchi a spillo.
"Oh buongiorno! Signorina Robbie, il signor. Horan l'aspetta nel suo ufficio." disse la sua segretaria personale e io annuii, avrei voluto dire altro, non so ringraziarla?
Ma in quel momento mi mancava l'aria, così come le parole.
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outlaws|| n.h.
FanfictionI segreti distruggono le persone. E Niall Horan, capo della Horan's Corporation, era pieno di segreti. Nessuno era mai stato capace di smuovere qualcosa se non Lei, eppure, Margot Robbie con il suo solito portamento un po' goffo, ma allo stesso tem...