Uscii dall'ufficio del mio capo ancora un po' 'scossa' da ciò che era appena successo.
Si era informato su di me. Non mi dispiaceva affatto, nonostante avesse violato la mia privacy.
"Margot, tutt'ok?" chiese gentilmente Grace, vedendomi piacevolmente sconvolta.
"Oh sìsì, posso farti una domanda?"
"Certamente" rispose.
Grace sembrava una persona molto dolce e gentile, solo ora capivo perché Niall l'avesse scelta come segretaria personale."È normale che il signor. Horan si sia informato su di me?" chiesi un po' imbarazzata, ma lei in riposta ridacchiò e disse:"Non mi è permesso dire cose riguardanti il signor. Horan"
"Oh...ehm...scusami!" dissi imbarazzata e lei scosse la testa sorridendo come per dire:"No sta' tranquilla"
Lasciai cadere l'accaduto, e mi limitai a salutarla e a entrare nel moderno ascensore.Entrai nel mio ufficio, ripromettendomi che non appena sarei stata assunta avrei aggiunto un 'pizzico di Margot' all'arredamento, insomma tutti quei colori spenti non mi motivavano affatto a lavorare.
Trovai i due fascicoli e proprio quando stavo per iniziare, sentii il mio telefono squillare.
Lessi il nome: Andrea sul display del cellulare, ma decisi che sarebbe stato meglio rispondere dopo.
La realtà, però, era che non avevo davvero voglia di sentire le sue inutili giustificazioni, motivo per cui misi il telefono in modalità silenzioso ed iniziai a lavorare.Qualche ora dopo, sentii bussare e vidi spuntare la testa turchese di Charlotte.
"Ehi io avrei una certa fame, non so te..." buttò lì un po' imbarazzata ed io ridacchiai, poi dissi:"Arrivo!" lasciai il computer in stand-by, presi il cappotto e la borsa, chiusi la porta del mio ufficio e raggiunsi Charlotte.
"Io sono pronta" dissi, lei prese la sua borsa e assieme uscimmo dalla Horan Corporation.
Attraversammo la strada ed entrammo nel ristorante accanto, era piuttosto accogliente e i camerieri erano più che cortesi, tant'è che ci trovarono subito un tavolo, nonostante il ristorante fosse strapieno."Ma non sei americana!" disse Charlotte, dopo un po' che parlavamo davanti ad un piatto di pasta.
"No, infatti, sono italiana" dissi sorridendo.
"Ah ecco! Mentre mi raccontavi del tuo vecchio lavoro sentivo uno strano accento, ma non capivo di quale nazionalità, fosse" spiegò la ragazza.
Charlotte era davvero simpatica, sembrava non avere peli sulla lingua anche se all'apparenza poteva dare l'impressione di una ragazza molto timida.
"Tu invece? Aspetta...Lasciami indovinare sei inglese!"
"Okay, davanti ho una veggente o diavolo, tu, Margot Robbie hai i poteri!" scherzò ed io la seguii.
"Comunque, ho una bella no-" iniziò Charlotte, ma fu interrotta dalla suoneria del mio telefono.
"Scusami un secondo" dissi davvero dispiaciuta, era piacevole parlare con lei.
"Nah, sta tranquilla! Nel frattempo rispondo al mio ex, sta diventando un po' troppo appiccicoso." disse tranquillamente ed io risi, per poi rispondere al cellulare.
"Cosa vuoi?" chiesi fredda, non preoccupandomi che Charlotte potesse sentire, d'altronde non capiva un h d'italiano.
"Ti prego Margot, possiamo parlare?" chiese Andrea.
"Scusa, ma ora ho di meglio da fare."
"Ti prego Margot, sono le tre e un quarto di mattina e non faccio altro che pensare a te, puoi almeno lasciarmi spiegare?"
"Dai parla, stronzo" dissi, mentre Charlotte ripose il suo telefono nella borsa e continuò a mangiare il suo piatto di ravioli.
"Sono stato un coglione a reagire in quel modo il fatto è che la distanza fa male, ho voglia di vederti, baciarti e il resto che voglio farti, penso sia piuttosto intuibile.
Lo sai come reagisco ogni volta che sono triste, mi chiudo a riccio e allontano chiunque provi ad avvicinarsi, puoi perdonarmi?"
"Non lo so...devo pensarci." la verità è che mi aveva già conquistata, di nuovo.
"Ti amo sfigata" disse e lo sentii sorridere, ricordando i tempi del liceo, nei quali lui era quello popolare ed io la secchiona di turno.
"Ciao stronzetto!" risposi a tono con un sorriso stampato in faccia, mentre Andrea se la rideva stupito dalla mia 'volgarità'. Era raro che sparassi 'parolacce', se non in casi speciali.
Riposi il telefono nella borsa, felice di aver risolto con il mio ragazzo.
"Okay, non ho capito nulla di ciò che hai detto ma le parole :'Stronzo' e 'stronzetto' non erano poi così rassicuranti" disse Charlotte ed io scoppiai a ridere, divertita dalla sua pronuncia inglese.
Le spiegai ciò che era successo e lei annuì comprensiva. Qualche minuto dopo, ci alzammo dal tavolo, pagammo e rientriammo a lavoro.
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outlaws|| n.h.
FanfictionI segreti distruggono le persone. E Niall Horan, capo della Horan's Corporation, era pieno di segreti. Nessuno era mai stato capace di smuovere qualcosa se non Lei, eppure, Margot Robbie con il suo solito portamento un po' goffo, ma allo stesso tem...