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Stava ormai tramontando, io e gli altri ragazzi eravamo seduti tutti in fila a guardare il sole rosso fuoco che spariva all'orizzonte.
Chi beveva una birra,
Chi come me e Gigi si faceva un selfie
O chi come Perrie era in astinenza sessuale.

Alla fine avevamo passato davvero una bella giornata, mi ero divertita un sacco a giocare a pallanuoto. Io e Gigi avevamo letteralmente stracciato la squadra di Niall e Zayn.
Al momento del pranzo Louis decise di cucinare, ma poi si aggiunse anche Perrie e la cucina diventò un campo di battaglia a causa del liscio che cercava in tutti i modi di lanciare pezzi d'insalata a Perrie, che, incoerente di tutto, continuava a tagliare cetrioli.
Avevo anche capito molte più cose riguardo il mio capo, Niall.
Già sospettavo che fosse un'altra persona al di fuori del contesto lavorativo e i miei sospetti risultarono veri. Era palese che la tensione e la formalità che si accumulavano all'interno di quel palazzo, di sua proprietà, sfumavano in divertimento e scioltezza non appena si trovava con i suoi amici.
Avevo anche appreso che quando nelle riviste leggevo del bene che Niall volesse agli altri quattro ragazzi e quanto la loro amicizia fosse vera, era più che reale. Soprattutto con Zayn, era impressionante come si capissero con uno sguardo, sembravano quasi me e Gigi al maschile.
"In fondo è stata una bella giornata" esordì infatti il biondo, era la prima volta che vedevo un sorriso senza alcuna traccia malizia o ironia. Era un semplice sorriso sincero.
"Sì, concordo" dissero all'unisono Liam ed Harry sorridendo.
"Per caso abbiamo delle tavole da surf?" Chiesi curiosa dopo un po'.
"Perché, sai surfare?" Chiese Perrie ed io annuii semplicemente.
"Oh, davvero? Io surfo praticamente da quando ero piccolo!" Disse Liam sorridendo.
"Allora domani mattina se ti va possiamo andare a surfare assieme, sempre che ci siano due tavole" proposi.
"No" rispose Niall.
"Sì!" rispose Zayn.
Corrugai le sopracciglia confusa e richiesi:"ci sono sì o no?"
"No!" Rispose nuovamente Niall.
"Sì!" Rispose deciso Zayn guardando male Niall.
"Sì, ci sono le ho viste io!" Rispose Louis.
"Perfetto, allora domani sveglia presto! Mi piace surfare all'alba!" Spiegò Liam ed io concordai ridacchiando.
Rimanemmo a chiacchierare un altro pochino, finché non ci diedimo la buonanotte e tutti scesero al piano inferiore per infilarsi nei sacchi a pelo.
Alla fine avevamo deciso di dormire domani sotto le stelle, in quanto nessuno aveva voglia di portare di sopra tutti quei i sacchi.
Eravamo troppo pigri, niente da fare.
"Margot, aspetta un attimo!" Disse Gigi prendendomi per il polso.
"Dimmi G"
"Il signor. Horan era un po' gelosetto mentre tu e Liam vi accordavate per surfare all'alba" spiegò Gigi sorridendo ed io incurvai l'angolo delle labbra all'insù.
"Sbaglio o quello è un sorriso?" Chiese la bionda divertita.
"Pff no, ma cosa dici!" Dissi mettendomi le mani in faccia, per coprire l'evidente sorriso che mi era involontariamente nato sul viso.
La bionda ridacchiò poi conclude con un:"Dai, andiamo a dormire va'! " ed io annuii per poi scendere al piano inferiore della barca ed infilarmi nel sacco a pelo. Avevo addirittura scelto di dormire con i vestiti, per quanto ero stanca!

Caddi in pochi secondi fra le braccia di Morfeo, così come, per quelli che per me parvero secondi, mi svegliai.
La causa del mio risveglio fu il mio telefono che continuava a vibrare, alzai gli occhi al cielo e uscii di malavoglia dal sacco a pelo per poi salire al piano superiore. Mi sedetti accanto alla ringhiera che dava sul mare calmo e illuminato dalla luce lunare.
"Pronto?" Chiesi stropicciandomi gli occhi e cercando di riprendermi dal sonno.
"Ehi amore" salutò Andrea e improvvisamente persi tutto il sonno.
"Beh...non dici nulla?" Chiese ridendo, ero stupita da come avesse un tono tranquillo sembrava come se non fosse successo nulla.
"Non so, hai notato come litighiamo ogni volta che mi telefoni?" Chiesi leggermente preoccupata.
"Beh litighiamo per colpa tua, o sei stressata o pensi che io nasconda qualcosa" rispose lui rude.
"Se mi hai chiamato per darmi delle colpe, allora puoi anche togliere il disturbo" dissi acida.
"Non sto dando le colpe proprio a nessuno, sto solamente dicendo la verità e ho chiamato solo per sentire come stava la mia ragazza" spiegò ovvio.
"Sì certo, 'la verità'..." sbuffai, poi aggiunsi sdraiandomi sul gelido parquet della barca:"Senti, non ho voglia di litigare per cui sì, sto bene"
"Okay, va bene. Sento il rumore delle onde...sei al mare?" Chiese.
"Sono sulla barca del mio capo, assieme a Gigi e altri ragazzi" risposi, distratta dal cielo stellato.
"Gigi è lì? E cosa significa con 'altri ragazzi'?" Chiese con fare serio.
"Sì, si è trasferita circa tre giorni fa...e 'altri ragazzi' significa che ci sono altri ragazzi" risposi semplicemente.
"Non lo sapevo...comunque vedi di dire a questi altri ragazzi di starti lontano perché sei fidanzata" disse serio.
"Lo so che non lo sapevi era abbastanza risaputo che Gigi non ti sopportasse, di conseguenza, non è tenuta a dirti le sue cose. E cosa c'è? Ora non ti fidi nemmeno?" Chiesi, stanca di questi inutili litigi.
"Non mi fido degli altri ragazzi, non di te"
"E io non mi fido della rossa che è sempre nelle foto che posti su Instagram quando vai in discoteca" ribattei semplicemente e non so mi aspettavo che ribattesse qualcosa come:'lei è una poco di buono della tangenziale, non ho avuto, e tutt'ora, non ho nulla a che fare con lei' ma in cambio ricevetti solo semplice e puro silenzio.
"Ci stiamo perdendo Andrea" sussurrai flebilmente per poi chiudere la chiamata.
Rimasi lì a guardare le stelle.
Sarei rimasta lì fino all'alba, ma fu grazie a Niall, che si distese accanto a me e disse:"Fa freddo qui fuori...devi rientrare"
"Ora come ora, il freddo è l'ultima cosa che m'interessa" ribattei, tenendo lo sguardo fisso sulle stelle, nonostante, la voglia di guardarlo fosse parecchia.
"Da quant'è che sei lì?" Chiesi, dopo qualche minuto di silenzio.
"Da abbastanza per capire che il tuo fidanzato è un coglione, Margot" rispose, mi piaceva quando diceva il mio nome.
"Non è un cogli-" iniziai, ma mi interruppe dicendo:"Smettila di contraddirmi o mi toccherà toglierti altri cinque dollari dal tuo stipendio" e stavolta risi leggermente al modo in cui mi minacciò.
"Ehi, non dovresti ridere ora!" Protestò mettendo il broncio, assomigliava a un bimbo sexy. Sì, sexy perché aveva tutti i capelli scompigliati.
Io in risposta risi ancora più forte, al che lui mi prese in braccio e, nonostante le mie proteste, mi buttò nell'acqua gelida, mentre risalivo mi venne in mente di vendicarmi fingendo di non saper nuotare, per cui trattenni il respiro per altri trenta secondi circa.
Sentivo lui che mi chiamava allarmato e qualche minuto dopo si tuffò anche lui e a quel punto risalii ridendo.
"Dovevi vedere la tua faccia era buffissima!" esclamai.
"Io risalgo su" disse serio e lo guardai negli occhi sentendo un brivido di freddezza percorrermi la schiena. Erano freddi, gelidi, scuri come il mare d'inverno.
"Scusa non pensavo la prendessi così sul serio" sussurrai smettendo improvvisamente di ridere e facendo fatica a stare al suo passo, non rispose e ricevetti nuovamente solo silenzio.
Stanca di stargli dietro non appena stava per scendere al piano inferiore, lo presi per un polso e dissi:"Diavolo, era uno stupidissimo scherzo!"
"Non era uno stupidissimo scherzo dal momento in cui Lei è scappata via da me, dalle mie braccia lasciandomi senza niente, senza un briciolo di felicità, in tal modo!"
Parlava ad alta voce, aveva il tono intriso di rabbia e tristezza, il petto gli si alzava ed abbassava piuttosto velocemente.
"Lei chi?" Sussurrai guardandolo negli occhi
"Diana" sussurrò con fatica, dopo infiniti minuti di silenzio e a quel punto capii il perché del nome conferito alla barca.


Scusatemi immensamente se pubblico il capitolo a tale ora, ma mi era completamente passato di mente spero possiate perdonarmi :)
al prossimo capitolo!
xoxo

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