twenty-four

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**Niall's Pov**

Era la prima volta, dopo di Lei, che avevo stretto una ragazza per tutta la notte.
Mi ero svegliato presto quella mattina, potevano essere forse le quattro e mezza del mattino e la prima cosa che provai fu la sensazione di sicurezza e calore che mi pervase il corpo.
Margot fu, invece, la prima cosa che vidi. Aveva il viso rivolto verso il basso con la fronte puntata sul mio petto.
Era incantevole.
Osservai i capelli biondo cenere sparsi a caso sul bracciolo del divano, la bocca dischiusa dalla quale uscivano respiri calmi. Notai la sua mano chiusa a pugno nella quale racchiudeva un po' di stoffa della mia camicia, come se avesse paura che me ne andassi nel bel mezzo della notte.
Dovevo ammettere che all'inizio volevo farlo, ma poi l'ho vista così fragile e piccola che non sono riuscito ad alzarmi. Ciò che mi confermò di aver preso la giusta decisione era lo sguardo di rimprovero di Salem.

Ora, mi ritrovavo a guardarla e a sistemarle delicatamente i capelli dietro l'orecchio. Era terribilmente bella, ma soprattutto intelligente e per questo continuavo ad avere paura, ero già pronto a tornare indietro, ma stavolta non l'avrei ritrattata in quel modo, non avrei voluto rivedere quegli occhioni azzurri spegnersi di nuovo per la delusione.

Guardai l'orologio su uno dei ripiani della libreria, erano ormai le sei e mezza del mattino.
Decisi di svegliarla, per cui, iniziai a farle il solletico sotto al naso.
Poco dopo strinse gli occhi infastidita, li aprì lentamente e arrossì vedendo che eravamo davvero tanto vicini e che io avevo ancora una mano sul suo fianco. Sorrisi intenerito dal suo imbarazzo, ma feci finta di nulla.
"Che ore sono?" Chiese poi.
"Uhm...le sei e trentasei del mattino" risposi, semplicemente.
"Oh andiamo! È prestissimo perché mi hai svegliata..." si lamentò mettendo il broncio e Dio mio non so che cosa mi era preso, ma avevo una voglia matta di baciarla, e combattei con tutte le mie forze per non eliminare quella minima distanza che c'era fra noi. Feci spallucce non sapendo cosa rispondere.
"Hai dormito bene?" Chiese stavolta sussurrando, sembrava avesse paura di rompere quella quiete mattutina che si era creata.
"Sì, tu?" Chiesi e lei semplicemente annuì, poi abbassò lo sguardo avvicinandosi maggiormente a me, eravamo praticamente uno addosso all'altro.
"Cosa c'è che non va?" Chiesi prendendo a disegnarle con un dito cose immaginarie dietro la schiena.
"Ecco..." iniziò e la vidi torturarsi il labbro inferiore, non avevo mai visto Margot in quello stato, solitamente aveva sempre un portamento esigente e composto al lavoro, mentre ora, era così semplice e terribilmente in imbarazzo.
"Come mai non sei andato via?" Chiese, dopo svariati minuti di silenzio.
"Perché, volevi andassi via?" Chiesi non rispondendole del tutto, sapevo che non intendeva quello, ma volevo evitare di rispondere sinceramente a quella domanda, mi sarei spogliato, in parte, delle mie 'armature'.
"Cosa? No!...Solo che, avevo paura andassi via, lasciandomi da sola anche tu" ammise la ragazza, continuando a tenere lo sguardo basso.
"Perché, hai detto 'anche tu'?" Chiesi, continuavo a non risponderle.
"Perché dopo la prima volta che andai al letto con Andrea, che era tra l'altro la mia prima volta in assoluto, la mattina dopo non lo ritrovai accanto a me. Ho perso la verginità con un ragazzo che probabilmente non se n'è mai fregato nulla di me." Spiegò e sentii la voce incrinarsi verso la fine della frase.
"Ehi, guardami un attimo" le intimai dolcemente.
Diamine Niall Horan, che usa un tono di voce dolce. Inquietante.
Vidi Margot alzare lentamente il viso, facendo intrecciare i suoi occhi con i miei.
"Non ti avrei mai lasciata qui da sola perché non lascio i posti dove sto bene" Sussurrai, poi continuai dicendo:"E quel coglione ha perso una ragazza intelligente, bella e simpatica. Tu, al contrario di lui, non hai perso proprio nulla" Margot dischiuse le labbra, quasi stupita di cosa stessi dicendo. Non potevo di certo biasimarla, insomma, ero stupito anch'io da me stesso!
"Niall Horan che mi fa un complimento, wow! Questa devo andare a segnarla sul calendario!" Ironizzò la ragazza e io risi leggermente.
Poi rimanemmo in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire, eppure, sapevo che mi sarei dovuto aprire riguardo Lei, ma per me era ancora un punto debole.
"Niall?" Sussurrò lei, poco dopo, e io la guardai incitandola a continuare, pur sapendo cosa stava per dirmi.
"Se a te non dà fastidio potresti parlarmi di Diana?" Sussurrò lei e io m'irrigidii completamente sentendo quel nome.
"Mi dà fastidio." Risposi secco e a malincuore mi alzai dal divano, rabbrividendo, non appena il freddo mattutino mi colpii.
Salem, invece, continuava a dormire beato e incurante di tutto e tutti, nella poltrona accanto.
Guardai Margot con la coda dell'occhio e vidi che era visibilmente demoralizzata e sapevo di averla ferita, di nuovo.
Sei proprio un idiota. Vai lì e apriti!
Ma non potevo farci nulla.
Lei, era un mio punto debole.

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