six.

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Da quella domenica passarono circa due giorni, ormai mi ero abituata alla movimentata vita di Los Angeles.
Charlotte era diventata una mia amica stretta e mi sentivo con Gigi ogni sera, ero felice che nonostante l'enorme distanza che c'era fra noi la nostra amicizia continuava ad essere forte come sempre.
Anche con Harry capitava di sentirmi per chiacchierare del più e del meno o per fargli tenere Salem, si amavano quei due.

Avevo appena terminato la mia pausa pranzo per cui ero diretta verso il mio ufficio, ma non appena vidi Niall dall'altra parte del corridoio feci retro front e cambiai strada. Non parlavo con il biondo da due giorni e non ero affatto pronta a sostenere una conversazione con lui, adesso.
Tuttavia Niall, non era del mio stesso avviso, motivo per cui mi prese per il polso e mi tirò nel primo ripostiglio che trovò.
"MA CHE-" urlai, ma lui m'interruppe mettendomi una mano davanti la bocca.
"Il fatto che tu mi stia evitando mi sta facendo innervosire. Non siamo al liceo, Margot." disse con voce roca, ed evitai il suo sguardo fissando i primi due bottoni aperti della camicia che indossava.
Diamine, come faceva ad essere così sexy!
"Perché dovrebbe farla innervosire? Sono una che si ferma alle apparenze, giusto?!" Lo stuzzicai abbastanza infastidita, poi, aggiunsi :"E lei non può permettersi di dire a me che non siamo più al liceo!"
"Per quale motivo non potrei?" chiese nervoso, alzandomi delicatamente il mento con il pollice e di conseguenza fui costretta a guardarlo negli occhi.
"Beh siamo chiusi nel ripostiglio degli inservienti, che è abbastanza stretto e pieno di scope e, aggiungerei che fa molto caldo. Quindi fa molto cliché da film adolescenziali, American Style" spiegai e mi diedi mentalmente uno schiaffo per essermi esposta troppo con quel 'fa molto caldo'.
"E allora? Sa, è il primo posto libero che trovo per costringerla a parlarmi! Continua ad evitarmi." ripeté l'irlandese.
"Sì, perché lei ha detto che sono una persona che si ferma alle apparenze, come può giudicare senza conoscermi a fondo?!"
"Beh anche lei l'ha fatto, non è che se legge il 'The Sun' o 'Sugarscape' o qualunque altra inutile rivista nella quale sono riportate le mie interviste, può dire di conoscermi davvero" disse e non aveva poi tutti i torti.

Rimasi in silenzio, una dei miei peggiori difetti era il chiedere scusa, però per la prima volta in vita mia sentii la necessità di farlo.
"Scusa. Non avrei mai dovuto giudicarti tramite delle stupide riviste." sussurrai, poi aggiunsi:"Vorresti uscire, stasera?...per conoscerci meglio" e sentii le guance tingersi di rosso.
"Sei sicura che al tuo fidanzato vada bene?" chiese con voce roca e sul suo viso nacque un sorrisetto.
"Come fai a sap-? " balbettai scossa.
"Io so tutto Margot" sussurrò e, lo ripeto, il mio nome sulle sue labbra stava dannatamente bene.
Uscimmo dallo sgabuzzino e quando stava per svoltare l'angolo disse:"Passo a prenderla alle 8.00".

Tornai a casa che erano le tre di pomeriggio e mentre ero in vasca da bagno, decisi di chiamare Gigi, contando che in Italia erano le undici di mattina del giorno dopo, avrei potuto chiamarla.
"Ehi girl, che succede nel passato?" chiese lei scherzando.
"UN CASINO! ECCO CHE SUCCEDE!" esclamai.
"Woah, hai bisogno di un bel bagno che calmi i tuoi bollenti spiriti!" esclamò sconvolta.
"Dove credi che sia?!" chiesi ovvia.
"Okay sputa il rospo, oggi Margot è in modalità:'insopportabile' il che vuol dire: allarme rosso!"
"Se in futuro vorrai fare la comica la tua carriera è già stroncata in partenza, sappilo" dissi e lei scoppiò a ridere, poi, le spiegai le ultime novità riguardo Niall.
"Okay...e dove sarebbe il dramma in tutto ciò?" chiese confusa, non appena finii il mio lungo monologo.
"Gigi non so se ricordi ma ho un fottuto fidanzato di nome Andrea, che mi ama-"
"Ma a te piace Niall." m'interruppe la bionda.
"A me non piace Niall, è il mio capo! Usciamo semplicemente come amici" dissi seria, mentre Gigi scoppiò in una fragorosa risata.
"Ti prego, dimmi che era una barzelletta! Quel 'come amici' mi sta facendo morire dalle risate!" spiegò ridendo.
"Sono seria!"esclamai offesa.
"Certo, certo! Scommetto che tra un anno già sarete fidanzati e io scoppierò dalla felicità perché, finalmente, quel cafone senza cervello di Andrea si trasferirà a fanculandia." esultò Gigi.
"Ti ricordo che è comunque il mio fidanzato..." dissi seria.
"Oh andiamo, è vero! E poi ammettilo che quel 'You are bellissima' ti ha procurato il doppio dei brividi che ti avrebbero dato uno stupidissimo complimento di Andrea" E io rimasi in silenzio, perché anche se non volevo ammetterlo, quello che aveva detto la mia migliore amica, era dannatamente vero.
"Ecco, appunto!" Disse ovvia notando il mio silenzio, poi aggiunse:"E Gigi colpisce ancora!" Ed io mugugnai qualcosa d'incomprensibile anche alle mie stessa orecchie.
"Comunque ho una notizia buona e una cattiva, quale vuoi prima?" Chiese.
"La buona" risposi ovvia.
"Okay, ti dò prima la cattiva"
"MA" ribattei, mentre mi sistemavo meglio nella vasca e Salem venne a farmi compagnia appollaiandosi sulla pila di asciugami, lì accanto.
"Niente ma.
Allora, ho visto che Zayn si sta frequentando con una ragazza e ciò non va bene, il mio futuro marito non può mettersi con Perrie Edwards cantante delle Little mix che, tra l'altro, è anche più figa di me!" spiegò tristemente Gigi, che nonostante avesse ormai vent'anni, era dai tempi del liceo che aveva un debole per Zayn.
"Dai G, sappiamo già che sarà la classica ragazza che lascerà e comunque sei una figa da paura" Dissi ovvia, poi osservai:"okay mi sento ufficialmente ai tempi del liceo dopo questa frase" E Gigi rise leggermente.
"Direi che è piuttosto patetico il fatto che in vent'anni di vita, ho avuto una sola storia 'seria', che è finita piuttosto male e ora sono sola ed inoltre sogno di sposarmi con Zayn Malik, patetico" spiegò e già immaginavo il suo modo di sottolineare la parola 'patetico' con un dito da vera e propria diva.
"HADID SENTO LA PUZZA DI DEPRESSIONE FINO A QUA!
VEDI DI SMETTERLA!" Esclamai.
"Tranquilla tra un po' arrivano quei due terremoti di mia sorella e mio fratello a risollevarmi l'animo" Disse Gigi e sentii dal tono che già stava sorridendo.

La bionda adorava Bella e Anwar, ed erano diventati anche i miei 'fratellastri' dal momento che con i miei genitori, dopo la morte dei miei nonni, passavo molto poco tempo e andavo sempre a casa Hadid.
"Oh! Salutameli!" esclamai contenta.
"Tra parentesi, la scorsa volta mi hanno detto di salutarti e dirti che gli manchi una cifra"
"Una cifra?" chiesi ridendo.
"Penso significhi molto" rispose ridendo, poi aggiunse:"Svegliati Robbie!" e imitò il tono di voce della nostra prof. di fisica ed io scoppiai a ridere.
"Ma la buona notizia?" Chiesi curiosa.
"Tra circa due settimane, mi trasferisco anch'io a Los Angeles" disse con calma.
"COSA?!?!" urlai e mi alzai di scatto dalla vasca, ma non appena il freddo mi colpii, rientrai velocemente nell'acqua, mentre il mio gatto cadde dalla pila di asciugamani a causa dell'infarto che si era preso. Povero Salem.
"Esatto babe, non ci credevo neanch'io quando me l'hanno detto!" esclamò tutta contenta.
"Ma avevi detto che-" Dissi tutta contenta ma Gigi m'interruppe, il che non mi dispiacque in tal caso, spiegandomi:"Circa due settimane fa avevo chiesto se potevo trasferirmi a LA e fare più photoshoot lì che in Italia e loro hanno acconsentito, aggiungendo che dal momento che mi sarei trasferita, la mia carriera da modella si sarebbe 'evoluta' per cui avrei anche dovuto viaggiare qualche volta e nulla io ho doppiamente detto di sì. Quindi tra due settimane mi trasferisco da te!" spiegò euforica.
"CHE COSA FANTASTICA! Devo subito farti conoscere Charlotte e dobbiamo andare mangiare al 'Water Grill' poi dobbiamo fare le-"
"ciccione al McDonald's e recuperare tutte le serie tv che abbiamo perso" completò Gigi ridacchiando ed io feci lo stesso.
"Poi dove vai a vivere? Vieni da me vero?!" chiesi ovvia.
"Ovvio che no" risposi ovvia.
"Come?!"
"Margot non esiste proprio, tu e Niall abitate nello stesso piano non voglio e non devo fare il terzo incomodo e poi ho già comprato il mio appartamento!" spiegò tutt'impetita.
"Io ci ho messo otto secoli a trovare un attico decente, poi arrivi tu e lo trovi in quattro e quattr'otto, COS'È QUESTA STORIA?!" mi lamentai.
"Vatti a preparare puzzona!" esclamò ridendo.
"Ok!" conclusi e chiusi la chiamata sorridendo.

Uscii di malavoglia dalla vasca, m'infilai il mio accappatoio e sistemai i capelli bagnati in un  turbante ed entrai nel mio guardaroba.
Mi girai attorno non sapendo proprio cosa mettermi, dopo qualche minuto, ('qualche' si fa per dire, probabilmente, i capelli si erano già asciutti) decisi d'indossare un paio di jeans bianchi, una canotta dello stesso colore e un cardigan largo. Infilai un paio di scarpe bianche, sentendomi finalmente a 'casa' nelle mie scarpe da tennis.
Andai in bagno ad asciugare i capelli. Mi truccai e spruzzai un po' di profumo.
In verità, mi versai praticamente tutta la boccetta addosso, ma questi sono futili dettagli.

Scesi al piano di sotto, guardai l'orario:
Otto meno dieci.
Ero in anticipo, per cui iniziai a camminare per la casa sfogando l'ansia e pensai:
Okay, probabilmente Niall mi piaceva, ma solo al livello estetico, d'altronde, come aveva già detto lui, non lo conoscevo così come lui non conosceva me.
Però, non era normale il fatto che mi fossi preparata così tanto accuratamente, quando uscivo con Andrea m'infilavo il primo vestito che mi capitava sottomano ed uscivo di casa.

La suoneria del mio telefono interruppe i miei pensieri.
Andrea.
Oh no, non adesso!
Guardai i due tasti verde e rosso, ero indecisa su quale premere, ma alla fine mi dissi che non era da me rifiutare una chiamata, per cui l'accettai.
"Ehi Amore..." dissi fingendomi contenta.
"Ehi! Com'è andata al lavoro?" chiese.
"Andrea, sicuro di essere tu?" chiesi.
"Ehm...sì? Perché?" chiese ridendo nervosamente.
"Mi chiedi com'è andata la giornata solo quando è successo qualcosa...quindi..."
"Non è successo nulla amore!" esclamò un po' troppo velocemente per i miei gusti, ma decisi di non indagare per mancanza di voglia ma soprattutto tempo.
"Va bene...comunque tutt'ok, tu?" chiesi.
"Le solite cose, mi manchi un sacco..." si lamentò e sorrisi leggermente a ciò che aveva appena detto.
"Anche tu" risposi semplicemente e udii il campanello suonare.
"Amore, scusa ora devo andare!" dissi velocemente con l'ansia che pian piano saliva. Stavo letteralmente pregando di non avere sbagliato outfit, speravo vivamente che non mi avrebbe portato in uno di quei stupidi ristoranti di lusso, sarebbe stato un noioso cliché.
"Come mai?" chiese confuso.
"Hanno suonato al campanello e sto uscendo quindi...buon pranzo!"
"Con chi-" attaccai la chiamata ed urlai un:"Arrivo!"
Okay, Niall Horan, vediamo se riesci a stupirmi.

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