twelve.

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**Margot's Pov**

"Babies, pancakes al cioccolato o cupcakes?" Chiese Charlotte sorridendo.
Eravamo a casa di quest'ultima, ormai eravamo diventate un trio, Gigi e Charlotte andavano davvero d'accordo e io non potevo che esserne felice.
"E lo chiedi anche! Ovviamente pancakes" risposi io ovvia, mentre Gigi annuiva in approvazione e nel frattempo sceglieva un film da vedere, possibilmente non romantico.
In quel periodo ero tutto fuorché in vena di romanticismi.
Dal weekend in barca era passata una settimana e questa si era dimostrata la peggiore di tutte, dall'esatto momento in cui atterrai a LA.
I miei genitori si erano fatti sentire dicendo che sarebbero venuti a casa mia a visitarmi, sicuramente avrebbero avuto qualcosa da criticare. Andrea non telefonava da una settimana e ciò aveva fatto alternare momenti di pura tristezza ad altri di rabbia incondizionata, fortunatamente quando ero triste Gigi, Charlotte e il mio gatto obeso erano sempre pronti a consolarmi.
L'unica cosa positiva era Niall, che continuava ad affidarmi tonnellate di lavoro per cui avevo perennemente la mente impegnata e gli attimi di rabbia e tristezza erano inferiori rispetto a quelli in cui ero concentrata a lavorare.
Il problema però rimaneva sempre lo stesso, i miei genitori sarebbero venuti a trovarmi.

"Margot, la smetti di pensare ai tuoi?" Si lamentò infastidita Gigi leggendomi nella mente, non appena scelse il film.
"Oh ma andiamo una notte da leoni 3...seriamente? Non ho nemmeno visto i primi due!" Protestò Charlotte, tornando in salotto con tre piatti fumanti di pancake appena fatti.
"Ehm non vorrei fare la ficcanaso ma...cos'hanno i tuoi che non va?" Chiese poi sedendosi alla mia destra, mentre Gigi alla mia sinistra.
"Beh...ecco per farla breve non se ne sono mai fregati nulla di me per cui sono cresciuta con i miei nonni materni, che ora purtroppo non sono più con me, ma sono qua" spiegai e indicai il cuore alla parola:'qua'.
"Non so quanto vale un 'mi dispiace' ma scusa per avertelo chiesto..." disse Charlotte mortificata.
"Non scusarti, non lo sapevi." Spiegai sorridendo e Gigi annuì concordante.
"Dai su, guardiamo questa robaccia!" Esclamai e Charlotte rise leggermente, vedendo la faccia incredula di Gigi alla mia esclamazione.
"Robaccia?! Questo film è la mia religione!" Esclamò premendo play.

Alla fine Gigi aveva ragione, il film era davvero bello e passammo tutta la serata ridendo e guardandoceli a ritroso.
"Oddio! Non ho mai riso così tanto in tutta la mia vita!" Esclamò ridendo Charlotte mentre io annuii.
"Beh, ragazze è tardi, rimanete a dormire da me, metti che vi stuprano per strada o vi rompete un piede attraversando? Oppure svenite e vi rapiscono degli arabi clandestini" Disse Gigi drammatica, mentre io e la ragazza dai capelli azzurro pastello scuotemmo la testa ridendo e alla fine decidemmo di accettare l'invito della bionda.
Pensare che tra meno di quindici ore avrei dovuto rivedere i miei genitori, mi fece venire il voltastomaco e a distrarmi fu un messaggio da parte del mio capo.
Da Niall Horan:
Domani giorno libero.

Mi si gelò il sangue.
"Ragazze scusate, vado fuori a fare una telefonata" dissi sorridendo e loro annuirono infilandosi sotto le coperte.
Chiamai Niall e dopo tre o forse quattro squilli rispose.
"Cosa c'è ora?" Chiese.
"Non voglio il mio giorno libero." Risposi seria.
"Che?"
"Hai sentito bene. Non. voglio. il mio. giorno. libero."
"Non m'interessa, avrai. il tuo. giorno. libero."
"Ma non lo voglio!" Protestai nuovamente.
"Okay, ma lo avrai" rispose categorico.
"Ma anche no."
"Ma anche sì" disse, poi chiese:"Senti Margot, qual è il problema?"
"Ecco..."
"Veloce, ho sonno" Disse interrompendomi.
"Vengono i miei a trovarmi" dissi tutto d'un fiato, quasi avessi paura di avere ripensamenti nel mentre che lo dicevo.
"Bene...e quale sarebbe il problema?" Chiese.
"I miei non sono proprio il massimo, insomma non hanno mai voluto una figlia, non fanno altro che disprezzarmi." Spiegai sussurrando. Dopo un enorme sospiro da parte del biondo, questo rispose:"Oh va bene...ma non andrai a lavoro."
"Ma-"
"Posso finire di parlare?!" Chiese con voce infastidita, ma io la reputai buffa al che scoppiai a ridere.
"Guardala ora ride pure!" E mentre lo diceva sapevo che stava sorridendo.
"Dai continua..." dissi sorridendo.
"Ti porto in un posto, così la smetti di lavorare, che inizio a stufarmi ad averti sempre nel mio ufficio per restituirmi i fascicoli che ti dò cinque minuti prima!
Li finisci troppo velocemente!" Protestò Niall.
"Aw, così mi fa commuovere capo"
"Chi ti dice che era un complimento?" Chiese ironico.
"Eccolo che deve rovinare il momento. Comunque, invito accettato" dissi sorridendo.
"Bene, ora lasciami dormire" disse, ma infondo lo sapevo che gli aveva fatto piacere il fatto che avessi accettato.
"Un'ultimissima cosa!" Esclamai.
"Margot, a meno che non sia una cosa di vitale importanza, fai meglio a chiudere adesso la telefonata" mi minacciò.
"Okay! Okay! Buonanotte caro dolce capetto!" Dissi sorridendo divertita, dargli fastidio iniziava a darmi gusto.
"Potrei dimezzarti lo stipendio se mi chiami ancora capetto, bimba" disse con voce roca e il fatto che mi avesse chiamato 'bimba' mi provocò un piccolo brivido, per tutta la schiena.
Chiusi la chiamata dopo avergli dato un'ultima volta la buonanotte poi rientrai in stanza, dove Gigi e Charlotte erano a braccia conserte che mi fissavano con un sopracciglio inarcato.
"Una telefonata veloce gnegnegne" mi rifece il verso Gigi.
"Mi si sono gelate anche le radici dei capelli. HAI LASCIATO LA FINESTRA APERTA!" Disse gesticolando Charlotte.
"Oops!" Esclamai e facendo il labbruccio mi buttai a peso morto sul letto:"potete forse perdonare questa povera piccola ragazza che, domani mattina avrà una specie di appuntamento con Niall Horan?"
"Uhm...sì for- aspetta, COSA?!" Urlò Gigi seguita da Charlotte che:"CHE SIGNIFICA NIALL+MARGOT+APPUNTAMENTO?!" disse e io risi, iniziando a spiegare il tutto alle due.

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