**Margot's Pov**
"Ecco a lei il suo frullato al cioccolato" dissi, con uno di quei sorrisetti fintamente gentili che si dedicano a tutti i clienti, che non ti vanno affatto a genio. L'anziano signore sulla sessantina, mi ringraziò scorbuticamente e pagò, scocciato, il suo frullato.
Avevo passato gli ultimi venti minuti, rifacendo lo stesso frullato circa una decina di volta in quanto era insoddisfatto del sapore una volta troppo amaro e l'altra troppo dolce. Inutile dire che quando l'uomo se ne andò dal piccolo negozio dall'arredamento color lilla pastello, tirai un enorme sospiro di sollievo.Erano le 9.25 del mattino. Di Giovedì, il negozio non era mai pieno e a me non dispiaceva affatto, specie se potevo evitare una crisi di nervi con tutti quei clienti maleducati e impazienti che desideravano un maledetto frullato.
Nel caso non si fosse ancora capito, sì odiavo tanto questo lavoro e non aspettavo altro che sentire la campanella delle notifiche del mio Macbook, segnare una richiesta di lavoro in una multinazionale.L'espressione di pura demoralizzazione, lasciò spazio ad un enorme sorriso dal momento esatto in cui vidi Charlotte e Gigi varcare la soglia della frullateria.
Gli corsi incontro e le abbracciai di getto, era da tanto che non le vedevo, dopo la chiacchierata con Harry ero decisa a chiamarle, ma tutta la mia sicurezza sparì dopo l'accaduto nell'attico di Niall, per cui avevo rimandato al pomeriggio successivo, ovvero: questo.
"Mi siete mancate così tanto!" Sussurrai sorridendo e staccandomi dal forte abbraccio.
"Anche tu! Non osare mai più escluderci in questo modo." Disse Charlotte, con sguardo minaccioso.
"Già! O mi toccherà picchiarti con....un....ombrellino!" Mi disse Gigi, incrociando le braccia al petto.
"Con un ombrellino?" Chiesi inarcando un sopracciglio, non riuscendo a trattenere un sorriso divertito.
"Sì, un ombrellino okay?!" Ribattè la bionda e io risi leggermente, alzando le mani in segno di resa.
"Dai! Deliziaci con uno dei tuoi frullati e spiegaci cos'è successo!" Esclamò Charlotte, sorridendo.
"Deliziaci? Vorrai dire uccidici!" Ironizzai, andando dietro al bancone e aspettando che le due ragazze si sedessero su due dei quattro sgabelli lilla posizionati dinanzi al bancone.
"Uh fanno così schifo?" Chiese Gigi divertita e io annuii imbarazzata.
"Ho comunque voglia di un frullato, quindi, schifo o no, rischierò la morte per uno ai frutti di bosco" disse convinta Charlotte e Gigi concordò prendendone uno alla fragola.
"Allora...la faccenda è questa" e iniziai a spiegare cos'era successo ultimamente, i motivi per i quali mi ero chiusa, di Niall, della chiamata di Andrea e infine dell'accaduto di ieri con il mio, ora ex, datore di lavoro.
"ASPETTA, COSA?!" Urlò Charlotte, prendendo il frullato appena consegnatole dalla sottoscritta.
"Ops, non è venuta bene la scena" osservò, la ragazza dai capelli turchesi bevendo un po' del suo frullato e sputandolo per poi urlare di nuovo:"ASPETTA COSA?!"
"Era proprio necessario?" La riprendemmo all'unisono io e Gigi, sbattendoci una mano in faccia.
"Sì." Rispose seria Charlotte, per poi scoppiare ridere. Durante la mia assenza qualcuno le aveva dato una botta in testa, perché era divenuta più pazza di prima.
"Passiamo avanti, che è meglio" esordì Gigi, scuotendo la testa con un sorrisetto stampato in faccia e io annuii in accordo, mentre lanciavo uno straccio a Charlotte indicandole la macchia di frullato a terra.
"Comunque io ora di mo' ci sarei già andata a letto!" Osservò Charlotte, mentre ripuliva.
"Ci credo vai a letto con tutti!" dissi ovvia, inarcando le sopracciglia.
"Ehi, ho recuperato parecchi punti! Non vado a letto con qualcuno da quando sei sparita non facendoti più sentire" ribatté Charlotte.
"O forse perché quelle persone non sono Jason" la rimbeccò Gigi sorridendo divertita e io la seguii ruota, mentre Charlotte ci rifilò un'occhiataccia.
"Non stavamo parlando di Niall?!" Gesticolò e noi ridacchiammo.
"Beh non c'è nient'altro di cui parlare, lui si è comportato da schifo con me licenziandomi anche, quindi, non se ne parla minimamente né di tornare a lavorare da lui né di riparlarci" spiegai decisa e le due ragazze spalancarono la mascella, completamente sconvolte.
"Che c'è?" Chiesi confusa.
"E lo chiedi anche?!" Esclamò Charlotte rassegnata.
"Vuoi chiudere i rapporti con Niall così come se niente fosse?! Non fai davvero spero!" Continuò Gigi e io annuii facendo spallucce.
"Uscirò comunque con voi e i ragazzi, ma sì, ho intenzione di chiudere i rapporti con Niall e non ci sarà nulla che voi possiate fare per convincermi a non farlo." Spiegai tranquillamente e le due ragazze sospirarono sconfitte.
"Ma torniamo a Jason..." cambiai argomento con un sorrisetto malizioso e Charlotte alzò gli occhi al cielo infastidita, mentre Gigi annuiva in accordo con me.
"Oh okay!" esclamò infastidita la ragazza, poi continuò:"Beh, da quando l'abbiamo fatto nella camera da letto della festa non ci siamo più sentiti e nessuno è una bomba sexy come lui al letto. Cioè è troppo bravo! Mi manda letteralmente fuori di testa e questo è un gran bel problema perché, ci siamo ripromessi di non voler un qualcosa di serio.
Inoltre, ci tengo a sottolineare che sono completamente d'accordo con lui, ma sono in astinenza da sesso" spiegò Charlotte tutto d'un fiato.
"E se gli scrivi qual-" iniziò Gigi, ma la ragazza la interruppe immediatamente con un categorico:"Non intendo scrivergli alcun messaggio."
"Oh ma perché?!-" Mi lamentai io.
"Tu non eri contro il sesso sfrenato con gente differente ogni sera?!" Protestò Charlotte.
"Sì, ma probabilmente le cose stanno cambiando...Jason mi sembra un ragazzo apposto e-" iniziai, ma fui interrotta da Charlotte:"Non mi metterò con lui se è quello che pensate. Mi piace solo a letto, di relazioni non ne voglio. Fine della discussione." e sia io che Gigi alzammo gli occhi al cielo infastidite.
"E tu con Zayn...dopo l'episodio nel camerino non è successo più niente?" Chiesi allora, cambiando ancora una volta argomento.
"Ohw...ehm...No, non lo vedo da un po' "disse Gigi rimanendo sul vago e giochicchiando con la cannuccia del suo frullato.
"Come da un po'? Scusa, non andavate nella stessa palestra?" Chiesi confusa.
"Non più, Jason mi da lezioni private a casa sua." Rispose.
"COSA?!" Esclamò Charlotte basita, poi continuò:"Perché non me l'hai mai detto?!" Mentre io mi massaggiavo le tempie, ormai ero sull'orlo di una crisi di nervi.
Negli ultimi tempi, avevo perso gran parte della pazienza che mi aveva da sempre caratterizzata.
"Ehi ehi ehi! Questa cosa va avanti da circa una settimana e tra noi due non succede nulla! Non te l'ho detto proprio perché poi avresti iniziato a dare numeri. Proprio come adesso!" Disse Gigi, la bionda era cambiata e lo avvertivo da ogni suo minimo movimento.
Volevo un bene dell'anima a Charlotte, ma Gigi era pur sempre la mia migliore amica e sapevo quando c'era qualcosa che non andava. Avevo bisogno di cinque minuti da sola con lei. Ora.
"Non sto dando i numeri! Solo che ne sono rimasta un po' delusa, insomma sono tua amica, dovresti fidarti di me e dirmelo senza problemi" osservò Charlotte, abbassando lo sguardo.
"Senti, Charlotte scusami...solo avevo paura di ferirti e non volevo assolutamente farlo" spiegò Gigi, mortificata.
"Dai tranquilla G, è tutt'ok solo la prossima volta dimmi le cose senza porti nessuno tipo di problema" disse Charlotte con un sorriso, poi aggiunse:"Vi lascio sole, il lavoro mi chiama!" E prima di andarsene disse ridacchiando:"E tu, dovresti tornare nell'azienda, Zayn sta andando di matto senza un aiutante decente" e io sorrisi leggermente, senza dare una risposta.
Quanto mi sarebbe piaciuto.Iniziai a pulire il bancone rimanendo in silenzio, mentre Gigi si torturava le maniche della giacca di pelle che indossava.
"G, speravo che non appena se ne fosse andata Charlotte, mi avresti detto tu cosa c'è che non va, ma evidentemente non te la senti d'iniziare. Quindi, vado dritta al sodo: che succede?" Dissi, incrociando i suoi occhi con i miei.
"Ultimamente, al locale dove lavoro, c'è un tizio sulla trentina che mi fissa in continuazione con occhi abbastanza famelici, è uno dei clienti più 'importanti' del mio capo, in quanto è stra ricco e puntualmente se chiede una donna per ''compagnia'' il nostro capo non esita un attimo a dargliela, a causa della ricompensa piuttosto fiorente...Il problema è che sta iniziando a scegliere anche delle ragazze che non sono lì per intrattenere, ovvero noi bariste e io-" spiegò la ragazza e alla fine s'interruppe a causa di un singhiozzo mal trattenuto.
"Oh piccola mia, vieni qua" dissi, raggiungendola velocemente e abbracciandola.
"Margot, ho paura." Sussurrò con voce rotta.
"Andrà tutto bene, fidati di me" dissi strofinandole una mano sulla schiena.
"Io...Margot, io...escludendo le amicizie e la famiglia...Non ho nessuno che mi protegga, non ho nessuno che mi abbia mai amato davvero, non ho nessuno che sia pronto a dare tutto per vedermi felice" continuò, non riuscendo a trattenere un'altra lacrima.
"Oh Gigi" dissi stringendola più forte a me.
In questo momento mi stavo odiando.
Mi stavo odiando perché la mia migliore amica stava piangendo e io non sapevo cosa dire.
Mi stavo odiando perché non potevo fare nulla per farla sorridere.
Mi stavo odiando perché volevo prendere a pugni in faccia il suo ex, un tale, lasciatemi passare il termine, stronzo.
"Margot, ho davvero tanta paura..." ripeté la ragazza e io le sussurrai un:"non devi averne, ci sono io ora."
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outlaws|| n.h.
FanfictionI segreti distruggono le persone. E Niall Horan, capo della Horan's Corporation, era pieno di segreti. Nessuno era mai stato capace di smuovere qualcosa se non Lei, eppure, Margot Robbie con il suo solito portamento un po' goffo, ma allo stesso tem...