thirty-one

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**Charlotte's Pov**

Lo stavo facendo davvero?
A quanto pare sì.
Non so cosa mi era preso, ma ancora una volta stavo andando contro ogni mio principio.
Tu-du
Primo squillo.
Quello che Gigi e Margot mi avevano detto riguardo me e Jason in quel ristorante messicano, mi aveva segnato fortemente. Avevo addirittura passato una notte insonne, pensando a come agire, ormai ero decisa a conquistare Jason con tutte le mie forze.
Tu-du.
Secondo squillo.
Il cuore stava battendo un po' troppo forte, dannazione! Tutto questo era imbarazzante e patetico allo stesso tempo.

Non sapevo neanche perché lo stavo chiamando, insomma lui avrà passato l'ultima settimana a fare baldoria, mentre io mi sono spaccata la schiena lavorando giorno e notte.

Non so nemmeno quante matite ho spezzato per la tensione che mi scorreva nelle vene! Tutta colpa della mia mente che tornava sempre lì, da Jason.

Tu-du.
Terzo squillo.
Perché sono ancora qui ad aspettare che risponda?
Tu-du.
Quarto squillo.
Non risponderà, Charlotte smettila.

"Ehi fata turchina, pensavo fossi tornata nel mondo delle fate senza neppure salutarmi" disse Jason, interrompendo il mio flusso di pensieri negativi.
Aveva la voce roca, probabilmente si era appena svegliato, questo non solo aumentava la mia evidente tensione sessuale, ma anche l'imbarazzo nel dirgli ciò che stavo per proporgli.
"Scusami, gli spasimanti del mondo fatato chiedevano di me!" Replicai, reggendogli il gioco.
Stupida, così sembrerà che te la sei spassata e non sei minimamente interessata a lui.

"Oh..." disse, poi aggiunse subito:"Allora, come mai mi grazi di una tua telefonata?" Ora il suo tono aveva acquistato una punta di acidità.
Charlotte, non ne fai una giusta!
"Ecco...ho una voglia matta di staccare la spina dal lavoro, dalla città, da tutto...quindi...pensavo che potremmo andare in campeggio" dissi e presi ad arrotolarmi una ciocca di capelli azzurri attorno all'indice per l'agitazione.
"Solo noi due?" Chiese secco.
"Jason non farmelo ripetere, hai capito." Risposi velocemente, perché doveva sempre complicare le cose?!
"No Charlotte, non ho capito." Disse con tono insistente.
Ma tu guarda questo stronzo!
"Ho detto che vorrei andare in campeggio, solo con te" ripetei, roteando gli occhi al cielo.
"Vorresti o vuoi?" Chiese.
"Hai finito?!" Chiesi, sospirando contrariata.
"No, contando che hai tutti questi spasimanti posso avere il diritto di informarmi su quanto tu voglia stare con me e come mai fra tanti, tu abbia scelto proprio me?" Chiese e non potei fare a meno di sorridere, era terribilmente geloso.
"Jason, sei geloso?" Chiesi infatti, con tono insolente.
"Io? Ma cosa vai a pensare!" Rispose indispettito.
"Certo come no, allora vieni?" Chiesi nuovamente.
"Aspetta un attimo...Sì, Serena arrivo!" Disse, rispondendo a qualcuno.
Oh fantastico! Era già andato a letto con un'altra. Che stupida!
Serena, che diamine di nome è Serena?! Charlotte è mille volte meglio.

"Chi è?" Chiesi subito, ma subito dopo aver pronunciato la domanda, mi pentii.
"La mia spasimante numero quattrocentosessantaquattro" rispose con finta serietà, ma io la presi veramente sul serio.
"Vedo ti stai divertendo, quindi non serve andare in campeggio." Dissi seria.
"Charlotte, sto scherzando! Non c'è nessuna Serena." Esclamò ridendo divertito, poi aggiunse:"Sì, vengo in campeggio con te...e oh...non sarai mica gelosa?" Disse beffardo.
"Sei un idiota!" Protestai.
"E tu una fata turchina gelosa" ribatté lui.
"Non sono gelos-"
"Passo a prenderti alle tre di oggi pomeriggio" m'interruppe il ragazzo, per poi chiudermi il telefono in faccia.

Beh, non era andata poi tanto male.
Era andata malissimo! Aveva praticamente scoperto che ero estremamente gelosa e, cosa ancor più grave, avevo solo tre ore circa per prepararmi.
Dannazione, non potevo neanche vagare su Pinterest e cercare una di quelle skin care che durano ore, se non anni.
Diedi addio alla mia speciale skin care e mi fiondai dritta in doccia.
M'insaponai per bene usando circa metà della confezione del mio bagnoschiuma al cioccolato. Dopodiché, lavai i capelli e, non appena uscii dalla mia lunga doccia, li raccolsi in un turbante e m'infilai l'accappatoio del medesimo colore dei miei capelli.
Valutai se farmi una maschera al viso o uno scrub e alla fine optai per entrambi e dopo aver preso le sembianze di uno zombie, decisi di prepararmi un frullato al cioccolato e guardarmi una puntata di 'Friends' nella speranza di mandar via tutta quell'ansia.
Mi stavo rendendo conto che, per quanto non sopportassi questa cosa, mi stavo innamorando e dire che avevo paura era un eufemismo.

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