Capitolo 1

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NADIA

Non so cosa mi faccia più paura del fatto di tornare a casa: rivedere Cameron o... rivedere Cameron.

Non l'ho più visto dal giorno in cui ha baciato quella ragazza. Il dolore che provavo all'inizio era insopportabile, ma adesso si è attenuato, anche se non mi ha lasciata del tutto.

Ho deciso di venire a questo corso di punto in bianco. Quando sono tornata a casa, mio padre era sorpreso del fatto che avessi cambiato idea, visto quanto era determinata. Il tempo per dare la mia risposta era scaduto, ma grazie a lui ho avuto la possibilità di partire anche dopo aver dato la disponibilità il giorno prima della partenza.

All'inizio ero venuta qui solo per non vedere Cameron. Credevo che mi sarei annoiata, ma ho conosciuto molta gente qui e mi sono divertita. Inoltre impiegare il mio tempo nello studio mi ha aiutata a pensare a Cameron di meno.

Non so se mi abbia scritto o chiamata dato che sono stata praticamente costretta a lasciare il mio cellulare a casa a causa del divieto che c'è qui. Non si possono portare cellulari, tablet o computer all'interno del campo.

Pensavo che mi sarei annoiata senza cellulare, come il resto dei ragazzi qui, ma abbiamo trovato il modo di divertirci tra chitarre e storie dell'orrore.

<<Sei sicura che non è un problema se dormo da te oggi?>> chiede Gwen attirando la mia attenzione.

<<Sicurissima.>> rispondo mettendo l'ultima maglietta dentro la valigia. Si limita a sorridere e io faccio lo stesso.

Ho incontrato Gwen per la prima volta a scuola quando mi ha offerto una spalla su cui piangere il giorno che mi ha trovata in lacrime in bagno.

Ricordo che quel giorno sentii Ellie dire che aveva fatto sesso con Cameron il giorno prima e non l'avevo presa molto bene. Da quel giorno non avevamo più parlato, fino a quando non l'ho rivista qui. Ci hanno messo in stanza insieme e abbiamo legato molto.

Qualche minuto dopo, lasciamo la nostra camera e raggiungiamo l'autobus che ci riporterà a Los Angeles. Se potessi rimarrei qui per sempre, così non sarei costretta a vedere Cameron. Al solo pensiero di rivederlo dopo due settimane mi viene da vomitare a causa dell'ansia.

Dovrei odiarlo, ma come potrei mai farlo? Mi ha delusa, ferita, ma lo amo con tutta me stessa.

<<Pronta per tornare a casa?>> domanda Travers cingendomi il collo con un braccio. L'ho conosciuto appena sono arrivata in questo posto. Mi ero persa e non riuscivo a trovare la mia camera, ma lui mi ha aiutata. Ci ha provato con me un paio di volte, ma non l'ho mai preso sul serio. È uno che tende a scherzare in continuazione.

<<Emh... ci puoi scommettere.>> mento sperando di essere sembrata abbastanza convincente. Tutti sono felici di ritornare a casa, quindi come potrei spiegare che io preferirei rimanere qui per sempre? I miei nuovi amici non sanno della mia situazione amorosa, tranne Gwen.

<<Lo so che non vuoi tornarci perché ti mancherò.>> sentenzia aiutandomi a caricare la valigia nel portabagagli dell'autobus. Non tutti i ragazzi che hanno partecipato a questo corso vengono da Los Angeles. C'è chi viene da Houston, chi da Baltimora e chi più ne ha più ne metta.

<<Non so proprio come sopravviverò senza di te.>> piagnucolo fingendomi addolorata. Travers si limita a sorridermi e dopo qualche secondo mi avvolge con le sue gracili braccia. <<Scrivimi appena arrivi a Baltimora, okay?>> sussurro accarezzandogli la schiena con una mano.

Lo sento annuire, ma non dice una parola. Travers è sempre stato carino con me e mi sono affezionata a lui. Mi mancherà, come il resto delle persone che ho conosciuto qui, ma so che gran parte di loro mi dimenticherà tra un paio di giorni.

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora