Capitolo 38

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CAMERON

Nel giro di mezzo secondo, Nadia si piazza davanti a me, sicura che io stia per gettarmi addosso a Chris, ma la allontano delicatamente. <<Non preoccuparti piccola, non ho intenzione di fare nulla. Sto solamente cercando di capire che cazzo vuole questo idiota.>>

<<Sappi che appena mi sfiori con un dito vai a finire in galera senza possibilità di uscire su cauzione, quindi è meglio per te se la smetti.>> dice Chris in modo minaccioso. Appena mi volto e noto che un bel gruppo di persone ci fissa, alzo gli occhi al cielo.

<<Perché non vi fate un po' i cazzi vostri?>> sbotto guardando in cagnesco ogni singola persona che mi circonda. <<Non voglio fare a pugni con te, coglione. Voglio solamente che tu la smette di ronzare attorno alla mia ragazza.>>

<<Cameron, andiamo per favore.>> mi supplica Nadia tirandomi per la manica della maglietta.

<<Fa come dice la tua ragazza, cagnolino.>> alle sue parole faccio un passo avanti, pronto a spaccargli la faccia, ma delle braccia forti mi tirano indietro e mi trascinano fuori in giardino, dove i rumori della festa sono quasi scomparsi.

<<Mi spieghi che cazzo avevi intenzione di fare? Sei appena stato denunciato da quel tizio. Vuoi finire in galera?>> domanda Adam urlando. In questo momento è così incazzato che le vene del collo si vedono a distanza ed è diventato rosso in viso.

<<Non lo sopporto... io...>> balbetto, ma mi blocco appena sento la voce di Nadia dietro di me.

<<Perché non riesci mai a controllarti?>> chiede scuotendo la testa. <<Cam, non ho intenzione di aspettarti mentre tu sei in prigione perché non capisci quando è ora di smetterla.>>

<<Amore... scusami.>> mormoro avvicinandomi a lei per accarezzarle il viso con il polpastrello. <<Giuro che da ora in poi manterrò la calma e non farò più cazzate del genere.>>

<<Dici sempre così, ma non mantieni mai la parola data.>> sbotta incrociando le braccia al petto e spostando il viso dal mio tocco.

<<Scusami, davvero.>> questa volta la abbraccio, nonostante inizialmente lei opponga resistenza. Mentre la tengo fra le mie braccia, lancio un'occhiata ad Adam, che ha assistito a tutto, facendogli segno di andare via con la testa.

<<L'ultima possibilità, okay?>> dice guardandomi dritto negli occhi, tenendo le mani posate sul mio petto.

<<Okay.>> rispondo baciandole la fronte. <<Ti amo.>>

<<Ti amo anch'io.>> sussurra posando le sue labbra sulle mie. <<Però smettila di fare stronzate.>>

Mi prende per mano e senza aggiungere una parola, ci dirigiamo in auto per tornare a casa. È stata una giornata pesante e non vedo l'ora di buttarmi sul letto e dormire.

Sarei più felice se al mio fianco ci fosse lei...

<<Grazie per avermi accompagnata oggi.>> sibila accarezzandomi la guancia mentre tengo lo sguardo sulla strada.

<<Per te ci sarò sempre, piccola mia. Quando avrei bisogno di me io sarò al tuo fianco.>> dico lanciandole qualche sguardo, facendo attenzione a non perdere di vista ciò che ho davanti.

<<Cameron Alexander Dallas, credo che potrei sposarti anche adesso.>> ammette con un sorriso a trecentosessanta gradi. <<Ti amo da impazzire.>>

<<Ti amo anch'io.>> rispondo dandole un bacio veloce. <<Quindi andiamo a Las Vegas e ci sposiamo? Ci basta andare in una di quelle cappelle e farci sposare da Elvis Presley.>>

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora