Capitolo 33

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NADIA

Mio padre continua a tenere la maglia di Cameron mentre lo stringe al muro ed urla. Lo sento, ma non riesco ad ascoltarlo. <<Non piangere.>> dice Cameron supplicandomi con lo sguardo. 

<<Cameron! Hai capito che ti ho detto?>> domanda mio padre con gli occhi iniettati di sangue. In questo momento neanche lo riconosco.

<<Smettila, per favore.>> lo supplica mia madre tirandolo per un braccio per farlo avvicinare. <<Non puoi comportarti in questo modo, Curtis. Che diavolo ti prende?>>

<<Come, scusa?>> chiede lui voltandosi verso di lei, ma senza mollare Cameron. <<Vuoi che nostra figlia esca con un drogato che finirà in galera?>> 

<<Oddio! Devi lasciarmi in pace!>> urlo spintonando mio padre <<Sono abbastanza grande da poter scegliere a chi dedicare il mio amore.>> 

<<Non ti permetterò di vederlo, sappilo.>> dice lasciandomi finalmente stare. <<Sei una totale delusione. Non avrei mai pensato che avresti lasciati Greg solo per stare con questo trasandato, Nadia.>> le sue parole mi colpiscono. 

Scoppio a ridere mentre le lacrime continuano a scendere. I miei mi guardano perplessi, ma Cameron mi prende la mano. I miei non sanno cosa ho passata in quel periodo. Se solo mio padre fosse al corrente del modo in cui mi trattava il suo amichetto, non lo preferirebbe mai a Cameron. 

<<Lo trovi divertente?>> chiede scuotendo la testa. <<Tu>> indica il mio ragazzo con l'indice <<esci fuori da qui mentre respiri ancora, prima che ti riduca in poltiglia.>> 

<<Io esco, ma deve sapere che se lei pensa che io non vedrò più sua figlia, non è l'uomo che pensavo che fosse, ma solamente un grandissimo coglione.>> quando mi lascia la mano ed esce da casa, mi sento come se avessi perso una parte fondamentale di me.

Mio padre fa un passo avanti, pronto per passare nuovamente all'attacco, ma mia madre lo trattiene. <<Stupido ragazzino.>> sbotta divincolandosi dalla presa. 

<<Curtis, cosa diavolo ti sta succedendo?>> chiede mia madre scuotendo la testa. Dalla sua espressione capisco che è totalmente sconvolta dall'atteggiamento di mio padre, esattamente come me. Credo che nessuna delle due abbia mai visto papà reagire in questo modo. 

Non è mai stato un tipo violento. Ha sempre tentato di risolvere un problema attraverso il dialogo, ma questa volta non l'ha fatto. 

<<Tu mi hai deluso, Amanda.>> confessa mio padre <<Non avrei mai pensato che avresti approvato la loro relazione e non credevo che fossi capace di coprire nostra figlia in questa bravata.>> 

Lascia mia madre senza parole e si allontana da noi per salire al piano di sopra. Chiudo gli occhi, esausta di tutta questo schifo che mi travolge ogni santa volta che provo ad essere felice con Cameron. Sembra che il mondo intero ce l'abbia con noi. Forse non è destino? 

<<Si calmerà.>> sussurra mia madre avvolgendomi con le sue braccia. <<Lo sai che tuo padre non è così e sai che ti vuole un mondo di bene. A modo suo pensa di proteggerti, ma non capisce che Cameron non è una minaccia.>> 

<<Sai qual è il problema?>> chiedo staccandomi dall'abbraccio. <<Lui è convinto che il ragazzo perfetto per me sia Greg, ma voi non avete idea di ciò che ho dovuto passare mentre stavo con lui. Non mi hai mai trattata come merito di essere trattata!>> 

<<Di cosa stai parlando?>> domanda aggrottando le sopracciglia. <<C'è qualcosa che non ci hai detto?>> Il suo tono di voce passa dall'essere comprensivo all'essere preoccupato. Per un momento penso di sputare via tutto, ma poi ci ripenso e mi limito ad un <<Lascia stare.>> 

Lost in confusion 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora