NADIA
Mi sveglio in tarda mattinata con un mal di testa devastante. Ieri sera ho esagerato parecchio con l'alcol, ma per fortuna non sono stata male.
Dopo aver schiaffeggiato Cameron sono corsa a casa mia, infischiandomene di essere sola per le strade di Los Angeles a quell'ora.
Dovevo aspettare Gwen nel parcheggio in cui aveva lasciato l'auto, ma non ce l'ho fatta a rimanere lì dopo aver sentito Cameron dire quelle cose su di me.
Sapere che mi reputa una ragazza facile mi ha uccisa. È come se mi avesse pugnalato lo stomaco ed è una sensazione che sento spesso nell'ultimo periodo; comincio ad abituarmici.
Invio un messaggio ad Adam e gli chiedo di uscire insieme più tardi. Ho bisogno di passare del tempo con lui, di uscire da questa casa e prendere una boccata d'aria.
Stanotte ho dormito sul divano per evitare di andare in camera mia e pensare a Cameron. Ogni volta che entro in quella stanza rivivo il giorno in cui abbiamo fatto l'amore e pensarci non mi fa affatto bene.
<<Buongiorno.>> dice mia madre passando dalla cucina al salotto. <<Hai bevuto molto ieri sera?>>
<<Cosa?>> domando mettendomi a sedere. Lo faccio lentamente per evitare di peggiorare il giramento di testa. <<Non ho bevuto.>> mento cercando di essere il più convincente possibile.
<<Allora perché sei rimasta a dormire qui?>> chiede in tono accusatorio.
Mentre cerco una scusa plausibile per defilarmi velocemente dalla situazione assurda nella quale mi sono cacciata, qualcuno suona il campanello.
<<Vado io.>> mi affretto a dire alzandomi dal divano sotto lo sguardo severo di mia madre. Apro la porta d'entrata e faccio appello a tutte le forze che ho in corpo per chiudere la bocca che si è aperta a causa della sorpresa. Cameron è davanti la porta e sembra sull'orlo di una crisi isterica.
<<Nadia, menomale che sei qui.>> dice grattandosi la nuca. Guarda ovunque, tranne verso di me. Sembra alquanto imbarazzato. Non ho idea di dove abbia trovato il coraggio di presentarsi alla mia porta dopo ciò che ha osato dire stanotte.
<<Che vuoi adesso?>> sbotto chiudendo la porta alle mie spalle per evitare che mia madre ascolti. Non voglio che sia al corrente dei miei problemi con Cameron.
<<Voglio chiederti scusa.>> risponde guardandomi finalmente negli occhi. Riesco a capire dal modo in cui mi guarda del fatto che è veramente pentito di ciò che ha detto, ma non riuscirò a perdonarlo tanto facilmente.
<<Io... non posso accettare le tue scuse... non ora.>> mormoro distogliendo lo sguardo dai suoi occhi castani che sembrano volermi leggere dentro.
<<Nadia, ho bisogno... ho bisogno...>>
<<Di cosa hai bisogno?>> domando incrociando le braccia sul petto.
<<Possiamo vederci da un'altra parte?>> dal suo tono di voce sembra quasi che mi stia supplicando. Vorrei tanto dirgli di no, ma una parte di me dice che dovrei pensarci su.
<<Ti chiamo appena decido.>> dico entrando nuovamente a casa, senza aspettare una risposta da parte sua.
<<Chi era alla porta, tesoro?>> domanda mia madre entrando in salotto. Non le rispondo. Salgo in camera mia e mi precipito in bagno per fare una doccia calda. Non so cosa abbia intenzione di dirmi Cameron, ma non posso negare di essere curiosa ed impaurita allo stesso tempo.
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Lost in confusion 2
FanfictionNadia ritorna a casa dopo due settimane di assenza. Le cose sono cambiate da quando è andata via, tranne una: l'amore che prova per Cameron, nonostante l'abbia visto baciare un'altra. Il dolore che ha provato è indescrivibile e per quanto sia f...